Creato da FlamineFurrinale il 12/01/2015

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I cicli economici, la complicità delle banche e delle istituzioni

Post n°14 pubblicato il 19 Luglio 2015 da FlamineFurrinale

Durante i primi giorni di agosto del 2013, in un vecchio blog, scrivevo quanto segue.


Per chi avesse qualche dimestichezza
con l'analisi tecnica dei mercati
finanziari
riconoscerà a colpo d'occhio la
figura qui a lato:
 
si tratta della
rappresentazione schematica di
una sinusoide, secondo la Teoria di Dow, che prevede, dal punto di vista della dinamica economica/finanziaria, l'esistenza di un ciclo primario di lungo periodo 
(linea spessa), di uno secondario di medio termine e di uno minore (linea più sottile) di breve termine.
Le analisi e gli studi effettuati, per stabilire le dinamiche dei mercati, prendono origine con l'inizio della rivoluzione industriale del 1750 e fino ad oggi.
La linea più spessa in corrispondenza delle lettera A rappresenta l'inizio, il punto di partenza, di una nuova ripresa con la conseguente espansione economica (salita della linea) fino al culmine (massima espansione) in corrispondenza della lettera F; la fase successiva rappresenta, al contrario, l'inizio di una recessione, in principio graduale, fino ad arrivare (discesa della linea) alla parte più bassa, in zona M, dove, a causa degli effetti della crisi, si registrano gli esiti più drammatici sulla "struttura" sociale interessata
(compresi i suicidi cui, anche nei nostri giorni, continuiamo purtroppo ad assistere).
La contemporanea crisi economica che oggi ci investe, e che stiamo vivendo con tutte le problematiche che conosciamo, dal punto di vista dell'analisi tecnica/ciclica andrebbe collocata in prossimità della lettera A, oppure M, della sinusoide rappresentata: in altre parole, saremmo, oggi, di fronte ad un'imminente ripresa di un nuovo ciclo, io preciso più finanziario (dei mercati borsistici) che economico, di lungo periodo, dell'ordine di diversi anni.

(Il FtseMib - indice borsistico italiano - in quel periodo stava tra i 15.000 e i 16.500 punti, oggi segna all'incirca 24.000 punti).

Il nostro sistema capitalistico, ormai mondiale, è concepito prima di tutto per permettere ai grossi, molto grossi capitali privati di approfittare di questi particolari momenti per accumulare beni da rivendere in momenti più propizi con laute plusvalenze.
Qualcuno si domanderà, "ma chi può conoscere con sicurezza che nel prossimo futuro le cose miglioreranno?". La risposta è semplice: i detentori dei grossi, ma grossi capitali, sono coloro che collaborano a stretto contatto con chi decide le politiche monetarie degli Stati, se non quando sono le stesse persone che decidono e che approfittano delle conoscenze privilegiate - in gergo borsistico si chiamano "insider" (mi viene in mente l'ex Presidente francese Nicolas Sarcozy, per fare un esempio, che aveva un fratello che gestiva ingenti capitali in Borsa e gli telefonava tutti i giorni per sapere cosa prevedevano di fare al governo...).
Ora, per venire a noi, poveri mortali, in circostanze d'inizio ciclo economico, le informazioni emanate dai governi e dagli organi d'informazione sono quelle che tutti i giorni, ora, iniziamo a sentire e che sentiremo ancora a lungo: "s'intravedono segni di ripresa; arrivano segnali positivi dall'economia; si nota la fine del tunnel, etc." Contemporaneamente, seppur con cautela (parliamo di molti mesi, di qualche anno) le banche riprendono, quasi per incanto, ad erogare crediti ai clienti che prima si vedevano "sbattere" la porta in faccia: si dirà, perché nel frattempo sono state "ricapitalizzate" le banche - nel caso specifico dalla BCE e poi... blà, blà, blà... Ecco che, piano piano, con più denaro a prestito nelle tasche della popolazione riprendono le spese, gli investimenti, la produzione, e così via.
Personalmente, da comune mortale, sarei portato a pensare che l'inizio della fine della crisi si dovrebbe vedere dalla riassunzione di molti lavoratori prima licenziati, dal termine della cassa integrazione per ripresa delle attività lavorative, dall'apertura di nuove fabbriche...: no, "Loro" hanno strumenti altamente sofisticati che colgono il più flebile segnale, però, ahi loro, le previsioni almeno fino al 2014 e parte del 2015 sono per altri numerosi licenziamenti: però la ripresa "Loro" già la vedono. 
"Misteri" della politica e dell'economia per gente "mooolto specializzata..." a raccontare balle, dico io! 
(Chi fosse interessato potrebbe leggersi quanto riportato nell'articolo di seguito, tratto dal sito di economia e finanza "Cobraf.com" - N.B. Cliccare su "DOWNLOAD IMAGE" nella pagina che comparirà -
vedi qui).
Il sunto dell'articolo è il seguente: a causa del debito accumulato a livello mondiale negli ultimi trent'anni rispetto alla ricchezza reale, nei prossimi trenta questa "bolla" si dovrà progressivamente sgonfiare. Ecco perché le prossime generazioni incontreranno moltissime difficoltà:
in particolare (questo lo aggiungo io) questo varrà sicuramente per paesi come l'Italia che dipendono troppo dal prezzo del petrolio e dei carburanti che influiscono in maniera determinante e negativa sul costo della produzione, impedendone di fatto le esportazioni. Il nostro mercato sarà, per contro, sempre più sommerso da prodotti d'importazione a basso prezzo che paralizzeranno ogni tentativo di ripresa a causa di un meccanismo illogico e pretestuoso chiamato globalizzazione dei mercati - continuerà a succedere ciò che è successo fino ad oggi - aggiungendo a questo una politica interna (e ancor più una estera) che non vuole opporsi ad una logica che punta esclusivamente all'interesse privato, appunto, eludendo colpevolmente possibili, concrete, praticabili soluzioni alternative potenzialmente molto efficaci; si evince un futuro per l'Italia con una ripresa soltanto nelle parole di certi farlocchi professoroni (senti qui, senti... da non credere - https://www.youtube.com/watch?v=fBZSGpKq624) che usano persino parlare candidamente di morti per suicidio, qui in Italia, come un fenomeno poco rilevante rispetto ad altre realtà (vedi Grecia).

Morale della favola: o usciamo da questa logica costituita da fanatici del potere e dell'interesse esclusivamente privato e per pochi, ponendo fine alla politica che abbiamo fino ad oggi conosciuto con tutti i suoi esponenti, compresi tutti coloro che hanno gestito fino ad oggi una giustizia che giusta non è, oppure per l'Italia e l'umanità intera non ci sarà alcun futuro degno di questo nome.
La prossima volta votate me: con una spesa molto minore vi dirò quando il ciclo economico starà per finire (a proposito, questo i politici non lo diranno mai, anzi, continueranno a dire che le prospettive, nonostante tutto, saranno buone e che i ristoranti continueranno ad essere pieni e che sarà sempre il caso di continuare a spendere) e quando potrà riprendersi, e andrò a dire alle banche quando sarà il momento di riaprire la borsa del credito - perché è così che, molto semplicemente, funziona (a spese di molta parte del cosiddetto "Popolo sovrano").

Concludo osservando che le previsioni di uno studio condotto dalla Cgil asseriscono che con questi sistemi dovremo aspettare cinquant'anni almeno per ritornare ai livelli occupazionali pre-crisi.

http://www.repubblica.it/economia/2013/06/01/news/cgil_serviranno_13_anni_per_
tornare_al_pil_del_2007-60117850/?refresh_ce



Sono convinto che succederà proprio quanto esposto nell'articolo della Cgil.
Molto si è detto sulla fine del tunnel, sull'inizio della ripresa economica: a distanza di qualche anno, ormai, dove sono le riassunzioni, e soprattutto con che numeri? Sono tutti dei campioni a prevedere le "ripartenze" ma non ricordo di avere sentito decantare con la stessa insistenza l'arrivo di una grave crisi che nessuno riuscì, a suo tempo, a prevedere, fatalmente. Ora si caldeggiano gli investimenti, ci si rifà al coraggio degli imprenditori, ma non si disse di stare attenti, di non esporsi troppo, di non accendere mutui a caro prezzo per i rischi portati da una recessione alle porte: le riprese economiche sono sempre molto lente, mentre le recessioni, come per i mercati finanziari, colpiscono sempre di soppiatto, e mai casualmente.




 

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Commenti al Post:
sols.kjaer
sols.kjaer il 22/07/15 alle 10:34 via WEB
Ti faccio una domanda. Sai del perchè la speculazione finanziaria in Borsa in Cina e durata un solo misero giorno? Perchè poi il Governo Cinese ha usato i "coglioni" imponendo un limite alle vendite. cosa che in Europa ne in America non hanno la capacità politica di farla i rispettivi governi. Il Governo cinese ha imposto in maniera dittatoriale dei limiti per i prossimi mesi, non si quanto, il Governo Cinese può darsi che tenga il decreto per mesi o anni. La differenza e che la Finanza controlla i Governi Europei e Statunitensi, mentre in Cina e la Politica che tiene per i coglioni la Finanza. Previet!
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 24/07/15 alle 19:08 via WEB
Anche la Cina, un paese catapultato nel giro di pochi anni, potremmo dire, dall'isolamento politico e culturale di sempre, alla ribalta del mondo capitalistico e della caccia, a qualsiasi costo, del dio denaro, ha i suoi discutibili metodi anche in fatto di mercati finanziari. Come per molto altro.
A dire il vero, era da diversi giorni che tirava aria particolarmente viziata sulla Borsa di Hong Kong, fino al botto finale, quando sono state prese drastiche contromisure dalle autorità competenti - guidate certamente dal governo - vedi la sospensione dalle contrattazioni del 70% dei titoli del listino.
Non è la prima volta che si verificano circostanze del genere, è già successo nel 2008 e nel 2011, giornate o settimane di “panic-selling” che poi, in un modo o nell'altro vengono fatte rientrare. Trappole e miracoli della finanza.
Buon week end.
 
gaza64
gaza64 il 23/07/15 alle 10:10 via WEB
Provo una profonda tristezza al pensiero di quanto possano essersi ulteriormente arricchiti coloro, pochi, che in questi anni di recessione hanno potuto acquistare beni e merci a prezzi estremamente vantaggiosi accumulando ricchezza su ricchezza a scapito di quanti, tanti, sono stati costretti a svendere le proprie aziende, abitazioni o altri generi di beni acquisiti con i frutti del proprio lavoro.
E penso a quanto possa essere precario l'equilibrio economico e finanziario se, e dico se, ogni risparmiatore decidesse, all'unisono, di svincolare i propri risparmi: fondamenta indispensabili all'esistenza di istituti di credito e stati e capaci, se sottratti, di ridurli in cumuli di macerie senza più alcun valore: sempre dando per certo il fatto che ne abbiano mai avuto uno che possa aver contato per l'umanità che hanno contribuito ad edificare.
Complimenti per il prezioso contributo ed approfondimento, Gabri...
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 24/07/15 alle 15:28 via WEB
Ciao Gabriella, fai bene a provare "tristezza" per quella gente che per sentirsi bene ha bisogno di arricchirsi a dismisura di denaro e di potere.
Quei poveracci hanno dentro un buco-nero così grosso che gli succhia tutto ciò che riescono ad arraffare, lasciandoli ogni volta inedubibilmente insoddisfatti.
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 26/07/15 alle 18:59 via WEB
Mi sembra che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in questo mondo che ci spinge, spesso inconsapevolmente, a cambiarci in continuazione di ruolo, da colombe a falchi e viceversa, secondo circostanza.
Man mano che la ricchezza di ognuno aumenta tende a cambiare il suo valore, diventando, in modo inversamente proporzionale, sempre meno discutibile. Mentre per il povero, "qualche santo sarà". (Un pò come su Quark al post successivo).
Grazie, Gabri. :)
 
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