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Quark: “Le politiche di aiuti”

Post n°15 pubblicato il 26 Luglio 2015 da FlamineFurrinale

 

Riporto, subito sotto, più o meno, quanto detto all'interno della puntata di Quark del 23 luglio u.s., all'argomento "Come sta il mondo".


Quindici anni fa le Nazioni Unite stabilirono degli obiettivi, otto, da raggiungere entro il 2015: con quali risultati?
Circa 1 miliardo di persone al mondo vive con 1 euro al giorno, e non sempre, a volte anche con meno.
Il numero di persone in povertà assoluta è dimezzato, e questo viene considerato il risultato più straordinario; quasi dimezzata la mortalità infantile, quella per il parto, lo stesso dicasi per il numero di persone senza accesso all'acqua potabile.
150 milioni di persone non soffrono più la fame; 3 milioni, per lo più bambini, salvati dalla malaria, 14 milioni dal morbillo, 20 milioni dalla tubercolosi.
Nei paesi più poveri il 90% dei bambini frequenta almeno la scuola elementare. Naturalmente c'è ancora moltissimo da fare, si dice, per questo a settembre le nazioni unite si daranno altri obiettivi da raggiungere entro il 2030: 169 obiettivi di vario genere che per raggiungerli servirebbero dai 2000 ai 3000 miliardi di dollari, oltre dieci volte la somma che sarà effettivamente disponibile
(200 – 300 miliardi in quindici anni).

Come scegliere fra tante buone cause? Si domandano.
Quando ho sentito il seguente elenco di valori ho iniziato a sorridere di melanconia:

con 14 miliardi di dollari si previene la morte di 2 milioni di neonati l'anno; con 11 si può prevenire la malnutrizione di 68 milioni di bambini; con 6 si mandano all'asilo 30 milioni di bambini africani; con 2,5 miliardi si possono sottrarre alla fame 80 milioni di persone; con 1 solo miliardo in vaccinazioni si salva la vita a 1 milione di bambini.

Io vorrei gridare agli autori di questo servizio che gli Stati Uniti da soli – sottolineo da soli - hanno speso finora per la guerra in Iraq ed Afghanistan – sappiamo tutti di che razza di guerra stiamo parlando: la più deprecabile fra le più sporche - circa 4000 miliardi di dollari (mentre si disse all'inizio che i costi non avrebbero superato i 50 miliardi – “la forza degli statisti di governo”).

Conclusione, in bellezza, del documento: “gli aiuti possono soltanto accelerare la fine della povertà”. Magari fosse proprio così.

Intanto, invece, la povertà che si vorrebbe sconfiggere con i metodi riportati, ritorna prepotente, chissà come mai, in Italia, come in molti paesi della “ricca Europa”, con la Grecia in testa a rappresentarli tutti.

Non mi sento di avere dubbi: si tratta di briciole di piccola carità passata e dispensata come diamanti lanciati dal finestrino di un treno che corre senza fermate intermedie, una sorta di “toccata e fuga” di chi ha bisogno di mettersi un pochino in pace con la propria coscienza, con il sostegno di forbiti, e chissà quanto scientifici, palcoscenici televisivi.

 

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Commenti al Post:
gaza64
gaza64 il 28/07/15 alle 18:10 via WEB
E' difficile aggiungere considerazioni alle tue stesse considerazioni...L'unica cosa che mi sento di dire, dopo aver letto il tuo post, è che non può esistere giustizia nell'ingiustizia, né pace in guerra né tanto meno umanità nella disumanità imperante.
E che è pesantemente frustrante la consapevolezza quando è l'inconsapevolezza a determinarla.
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 31/07/15 alle 21:01 via WEB
Sottolineo "pesantemente", cara Gabri.
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 29/07/15 alle 19:59 via WEB
La carità andrebbe fatta direttamente, non attraverso intermediari professionisti.
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 31/07/15 alle 22:36 via WEB
Sono d'accordo, sottoscrivo.
 
   
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 01/08/15 alle 16:50 via WEB
Io mi chiedo : sarà mai possibile eliminare tutte le fonti di povertà ed emarginazione senza ricorrere alla violenza , a rivoluzioni fallite in partenza , a grandi uomini grandi solo così per dire ? Sarà mai possibile eliminare il " perché " esiste la povertà ed eliminare dunque il bisogno di associazioni , onlus e menate varie ? La carità , come dice giustamente qualcuno , andrebbe fatta direttamente ; ma come eliminare il bisogno , sia pur minimo , di una gerarchia , un ordine che possa destinare i proventi di tale carità , ove essa fosse necessaria ? Personalmente non trovo risposta . Ciao
 
     
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 02/08/15 alle 15:47 via WEB
Di solito quelli che aiutano i poveri ad uscire dalla miseria...sono gli stessi che, direttamente o indirettamente, si sono arricchiti alle loro spalle.
Io penso che l'atteggiamente caritatevole corretto verso un povero non sia quella del "buon samaritano", ma quella di San Francesco.
SE aiuti un povero dandogli parte delle tue ricchezze non fai altro che umiliarlo, non potendo il povero ricambiare in alcun modo.
Se proprio desideri aiutarlo perché sei mosso da compassione, abbassati di fatto e di diritto al suo livello economico e sociale e poi dimostra cosa sai fare per tirarvi su entrambi...
 
     
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 04/08/15 alle 23:06 via WEB
Sono sempre dell'idea che si potrebbe individuare un livello di “ricchezza” compatibilmente comune per tutti gli abitanti di questo mondo: il movimento delle merci, per esempio, dovrebbe servire solo a portare ciò che è presente in certe aree del mondo in quelle dove invece manca. Dovremmo pensare di più al mondo come a una grande famiglia, all'interno della quale ci si divide il necessario secondo ciò che è disponibile. Infatti, quando la madre o la moglie o il padre, tornano a casa con le borse della spesa e la ripongono nella dispensa, successivamente per attingervi non serve pagare.
A me il buon samaritano inteso come figura morale piace: potendo difficilmente assomigliare tutti a san Francesco, già riuscendo ad assomigliare di più al samaritano daremmo un contributo notevole al cambiamento di questo mondo.
 
     
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 11/08/15 alle 21:32 via WEB
Il mondo come famiglia globale che difenda però le differenze strutturali riferite ad usi e costumi , lo si ha solo in assenza di denaro usato come controvalore , parlo proprio della cancellazione del significato di denaro , plusvalore , merito e meritocrazia annessi . Tutti dovrebbero avere tutto , niente Stati sovrani , libertà e nessuna ipotesi politica . Per ora tutto ciò è utopia . Buon samaritano e Francesco sono due figure entrambe nobili . Io , e scusate se mi propongo sempre sul personale , sono più come il primo che non come il secondo , che secondo me è inarrivabile . Ma aiuto se posso e quando posso , ciò non nasconde un mio interesse personale e una preferenza , entrambi non voluti ma facenti parte di me . La povertà va sconfitta alla radice ma senza ulteriori guerre : quelle , le guerre , fra un po' ce le dichiarerà qualcun altro : la Natura . Crescete e moltiplicatevi , diceva un Tale : e non sbagliava . Ma non intendeva " crescete a dismisura e distruggete la vostra stessa bolla " .
 
     
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 13/08/15 alle 19:25 via WEB
Sono convinto che il mondo di cui parli sarebbe un gran bel mondo in cui vivere: chissà. Ogni realizzazione umana è sempre partita da un progetto, da un pensiero, e non è detto che trattandosi del tuo, o del mio pensiero, non possa un giorno realizzarsi.
A me il buon samaritano piace, per come viene descritto nella parabola, prima di tutto per il suo gesto: lui si prende "cura", non lascia soldi allo sventurato, si preoccupa della sua salute e delle attenzioni necessarie al suo ristabilimento (paga l'albergo per i giorni che necessitano), insomma, rimette in piedi quell'uomo. Poi, il samaritano non si sa chi sia, se ricco o no, a che classe sociale appartenga, dove sia diretto e cosa abbia per la mente in quel momento: sta di fatto che quel "prossimo" è diventato per lui la priorità di quel momento: le cose valgono secondo il posto che diamo loro nella nostra scala delle priorità, appunto.
Per come ci viene raccontato, ognuno di noi, volendo, lo può essere.
 
     
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 04/08/15 alle 22:17 via WEB
Le tue domande sono anche le mie, Roberto: chi può dirlo con certezza se accadrà tutto questo e quando? Personalmente credo che possa accadere, credo sia nell'ordine delle cose. Tu stesso dici in un tuo commento, nel tuo blog, che credi che il male prima o poi vincerà sul bene, e mi trovi d'accordo perché a me sembra di vedere nel destino dell'umanità questo epilogo. Non so come ci si arriverà ma credo sia solo una questione di tempo.
Se, come sosteniamo entrambi, mi sembra di capire, l'esistenza dello Stato come sistema di difesa di certe regole (qualsiasi regola) sia imprescindibile, coloro che lo governano dovrebbero comprendere e credere che si tratti del servizio più alto in termini caritatevoli, e molto del resto che tu ricordi non avrebbe più senso di esistere.
 
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