Creato da geppinomonti il 18/07/2009
problemi e trasformazioni nel mondo globale

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

giusierquintopoterelubopol.lapentaantoiann60claudiobianchi.aiscangelo21dgl3vidalinacarlogambesciamepozzz333.fnicholascage2mariofragomeligiov811sfpdolcip2pollon
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« ANNA SIMONE, Per una cri...Smeriglio, Post sinistra »

Sesa Tatò, Incontri e ricerche storiche su Vittorio Foa

Post n°86 pubblicato il 23 Settembre 2009 da geppinomonti



http://www.caffeeuropa.it/index.php?id=6,
     
Incontri e ricerche storiche su Vittorio Foa

Argomenti: Arti e culture

“Il politico, il sindacalista, il professore universitario, lo scrittore. Si tratta di ricostruire attorno a un asse principale, e in un certo contesto storico, le molte vite di Vittorio Foa”. Così Sesa Tatò illustra il progetto del nuovo gruppo di lavoro istituito dalla Fondazione Giuseppe di Vittorio per approfondire la figura e il pensiero del politico torinese. Il gruppo, costituito in ricordo della nascita di Foa -avvenuta il 18 settembre del 1910- ha l’intento di promuovere numerosi incontri, giornate di studio e momenti culturali durante l’arco temporale che va dal primo anniversario della scomparsa (20 ottobre) al centenario: ricerca e riflessione storiografica sulle attività del professore e dello scrittore, analisi dei contributi offerti all’innovazione sindacale e politica. 

Le molte vite di Vittorio, spiega Sesa Tato’, hanno un tratto comune: l’anticonformismo; premessa utile “per evitare d’imbalsamare la sua figura nello schema esclusivo di ‘padre della patria’ o di ‘grande vecchio della sinistra’”, e fotografarlo invece “nel cambiamento che ha sempre riguardato la sua vita, principalmente per scelta (quando ha potuto), altre volte per costrizione”. Per questo le 4 “biografie” di Foa, pur intrecciandosi, manterranno la propria autonomia e verranno raccontate e ricostruite nelle città in cui sono ambientate. Torino ospiterà gli incontri sulla vita politica di Foa, cominciata con l’opposizione al fascismo, durante l’adolescenza. Critico e ironico nei confronti degli eroi à la Silvio Pellico, quando dopo la guerra l’associazione dei perseguitati politici antifascisti gli chiederà la sua adesione, Foa risponderà che era stato lui stesso a perseguitare il fascismo, non il fascismo a perseguitare lui. Dalla Resistenza passando per la Costituente e il governo Parri, una volta conclusa l’esperienza del Partito d’Azione, Foa torna a Torino a fare l’impiegato della FIOM. Con l’adesione al Partito Socialista inizia anche il suo percorso di dirigente sindacale. Il suo impegno è molto intenso e la sua storia di socialista  complessa. E’ stato un socialista di sinistra? Sicuramente sì, ma con riserva, nel senso che non ha mai avuto un atteggiamento ideologico. In un primo momento appoggia il ’68, l’idea di un’imminente rivoluzione degli operai e degli studenti “uniti nella lotta”, poi tenta invano di temperare il radicalismo finito nella tragedia del terrorismo.  

Nel decennio ’70-‘80, dopo alcuni periodi di silenzio, testimonia la volontà di ripensare la politica e la sua esperienza militante attraverso la scrittura; nell’85 infatti pubblica “ la Gerusalemme rimandata”. Appoggia la svolta democratica di Occhetto e della sinistra moderata, nonostante si mostri critico sia nei confronti della cancellazione del comunismo, sia verso le lotte interne che dilaniano la sinistra. Sarà Roma invece a ospitare gli eventi e i lavori in memoria del sindacalista: impiegato alla FIOM nel 1948; nel 1950 di nuovo a Roma alla segreteria della CGIL; nel ‘62 a Piazza dello statuto, in mezzo agli scontri tra gli operai della Fiat e la polizia. “Spetta dunque alla CGIL –sottolinea Tatò - ai compagni più giovani che hanno lavorato con lui, raccontare questi momenti della sua vita”. Non dimenticando i contributi della CISL e della UIL, poiché –continua- “Vittorio ha sempre fatto dell’unità sindacale l’asse della sua azione”, tanto che nell’ultimo periodo della sua vita immaginava un incontro di tutti e tre i dirigenti sindacali, per parlare a cuore aperto delle difficoltà dell’unità. Ai modenesi, ma anche agli abitanti di Napoli e Torino, spetta la ricostruzione  del periodo dell’insegnamento, che ha avuto inizio a Modena verso la metà degli anni ’70 e poi si è svolto in numerose altre università. La sua vita di scrittore, nell’ambito dell’iniziativa conclusiva della Fondazione della Camera, potrebbe raccogliere i diversi temi –politico, storico e sindacale- e dedicare alla scrittura di Vittorio Foa un focus indipendente: dalla sua opera più “letteraria” -l’autobiografia “Il cavallo e la torre”-, passando per il testo politico  “La Gerusalemme rimandata”, fino a “Questo novecento”, l’ultimo libro dedicato a un secolo di passione civile e a una politica della responsabilità. 

Coloro che sono in possesso di documenti, scritti, ricordi, materiali audiovisivi o altro che riguardano Vittorio Foa e che intendono segnalare o far pervenire, sono pregati di mettersi in contatto con la Fondazione Di Vittorio, Via Donizetti, 7/b - 00198 Roma.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963