regole. Nella forma più classica, questi sistemi vengono attuati interponendo tra un acquirente nazionale (principale beneficiario della frode) e un fornitore estero, una società detta “cartiera”, cioè esistente solo sulla carta, priva di strutture e consistenza finanziaria, che non provvederà mai ad alcun versamento di imposte. Le frodi di questo tipo ai danni dello Stato ammonterebbero a 4,4 miliardi. Questi i dati raccolti dalla Guardia di Finanza nei primi nove mesi del 2009, il 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Quasi la metà, 2,1 miliardi, è legata a fenomeni di frode fiscale. Le Fiamme gialle hanno effettuato 1.817 verifiche e indagini contro fatture per operazioni inesistenti e società fantasma. Denunciate 4.129 persone come emittenti o utilizzatori di fatture false, il 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2008. In Campania è stata scoperta una frode all’Iva per 7 milioni di euro nel settore della commercializzazione di auto di lusso: le indagini hanno coinvolto 25 persone e oltre 20 concessionarie e hanno portato a verificare che i veicoli arrivavano da società ubicate in Germania e Austria. Nel Lazio una frode per oltre 6 milioni di euro è stata messa a segno da una società di trasporto merci su strada: acquistava carburante, pezzi di ricambio e materiale di consumo interponendo con il fornitore tedesco alcune società cartiere e ricorrendo al meccanismo delle “false lettere d’intento”, che consente di eseguire gli acquisti senza Iva. Sempre nel Lazio, due persone in provincia di Latina hanno costituito e gestito una serie di società esistenti solo sulla carta per il commercio di auto: i due sono riusciti a vendere circa 2mila vetture di lusso realizzando un’evasione all’Iva per oltre 10 milioni di euro. In Lombardia è stato individuato un sofisticato schema di frode realizzato attraverso la creazione di crediti Iva inesistenti: la frode ha consentito a sei imprese, attive nell’edilizia, di omettere completamente il versamento delle imposte e dei contributi; in sostanza, oltre ad un’evasione di imposte dirette per oltre 27 milioni di euro, sono state sottratte entrate agli Enti previdenziali e assicurativi per oltre 13,5 milioni di euro. In Trentino Alto Adige è stata scoperta una frode «carosello» per oltre 5 milioni di euro, da parte di società di Trento che opera nella commercializzazione di componenti elettronici acquistati dall’Austria, Regno Unito, Danimarca e Repubblica Ceca.
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