Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 30 Novembre 2008 da kenjo2008
 

La lunghezza media è scesa da sette a cinque metri in un decennio ed è a rischio la loro capacità di riprodursi
DARWIN (AUSTRALIA) – Lo squalo-balena è una specie da primato: è uno degli animali più longevi del pianeta (alcuni esemplari possono raggiungere i 150 anni di vita), e soprattutto è il pesce più lungo del mondo, potendo raggiungere anche i 18 metri (e ben 34 tonnellate di peso). Eppure, proprio dal punto di vista delle dimensioni alcuni ricercatori australiani lanciano l’allarme: gli squali-balena dell’isola-continente starebbero diventando «più piccoli».



IL SOGNO DI OGNI SUB – Lo squalo-balena è un animale assolutamente innocuo (si nutre di plancton e piccoli pesci, ingerendoli con una grande bocca e trattenendoli attraverso filtri posti nelle branchie), e persino placido. I suoi avvistamenti sono rari, ma ogni sub sogna di incontrarne uno nella vita: ci si può tranquillamente avvicinare al «bestione», lo si può toccare, se ne possono seguire per un tratto i lenti movimenti. E’ un animale diffuso in tutti i mari caldi e temperati del mondo, dal Mediterraneo ai Caraibi, dalla California all’Australia, e, seppure non è facile avvistarne qualcuno (tra l’altro si tratta di animali solitari), in alcune aree è in grado di alimentare un’industria turistica specializzata. In Australia, per esempio, è uno di quegli squali che non creano grattacapi ai bagnanti: nella Riserva Marina di Ningaloo (nel nord-ovest del Paese) fioriscono compagnie «ecoturistiche» che garantiscono un «bagno» con questi giganti del mare. I loro gestori registrano le dimensioni di ogni esemplare avvistato e le comunicano all’Istituto di Scienze Marine Australiane (Aims), che può così tenere sotto controllo una specie di cui non si sa molto.

LA DENUNCIA – Proprio analizzando i dati forniti dalle compagnie «ecoturistiche» è emerso un dato che può sembrare solo una curiosità statistica, ma tale non è. Negli ultimi dieci anni, denuncia l’Aims, la taglia media degli squali-balena si è ridotta da sette a cinque metri. «Ora, se si considera che questi squali non sono in grado di riprodursi fino a che raggiungono i sette metri, si tratta di un segnale molto preoccupante», ha commentato il prof. Mark Meekan dell’Aims. In sostanza, visto che si ritiene che tali animali raggiungano i sette metri di lunghezza (e la maturità sessuale) all’età di trent’anni, la popolazione di squali-balena australiani starebbe «ringiovanendo», e nelle acque dell’isola starebbero scomparendo gli esemplari più anziani, cioè quelli in grado di riprodursi. «Il declino della taglia media – spiega Meekan – potrebbe essere dovuto alla consistente cattura degli esemplari più grandi».

LA PESCA INDISCRIMINATA – Lo squalo-balena sarebbe insomma vittima di una massiccia attività peschereccia, cosa che accade anche ai suoi «cugini» più piccoli. Per la cucina di molti Paesi orientali (Cina e Taiwan su tutti) la carne di tale animale, sia cotta che cruda, è una prelibatezza, e l’olio del suo fegato è usato a livello industriale e nella medicina tradizionale. La specie non è classificata come «in pericolo di estinzione», ma come «vulnerabile». Per questo, la sua pesca non è proibita; il massimo che si fa per proteggere lo squalo-balena a livello mondiale è vietare il commercio internazionale delle sue carni («Convenzione di Bonn»).

LA SOLUZIONE – Il prof. Meekan propone una soluzione per porre fine alla caccia indiscriminata del gigantesco animale. «Molti pescatori di questa specie sono abitanti di piccoli villaggi senza alternative lavorative. Se scopriamo chi sono, possiamo dare loro un’altra opzione, e per giunta molto lucrativa; il turismo legato allo squalo-balena nell’Area Marina di Ningaloo genera un flusso di 70 milioni di dollari australiani (circa 60 milioni di euro) all’anno, abbastanza per sostentare un’intera cittadina». Qualcosa in più per salvare lo squalo balena potrà essere fatto anche approfondendo gli studi sulle rotte e le abitudini di questo animale, di cui fino a pochi anni fa (quando si iniziò a monitorare rigorosamente alcuni esemplari) non si sapeva quasi nulla. Dal 2005, inoltre, è possibile osservare i primi esemplari di questa specie in cattività, presso gli acquari di Okinawa (Giappone) e Atlanta (Usa).

 
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abitano il pianeta da milioni di anni................

Post n°4 pubblicato il 30 Novembre 2008 da kenjo2008
 


All'Acquario di Milano Squali: da dominatori dei mari a predeTre serate da non perdere nella Settimana Europea dello Squalo

Milano - In occasione della II edizione della Settimana Europea dello Squalo, da lunedì 11 fino a domenica 19 ottobre 2008, l’Acquario Civico di Milano, Shark Alliance ed il Gruppo Ricercatori Italiani sugli Squali, razze e chimere (GRIS) , in collaborazione con l’Istituto per gli Studi sul Mare, realizzano tre importanti serate dedicate alla conoscenza ed alla difesa di questi straordinari predatori marini, ad ingresso gratuito, nei giorni 13, 15 e 17 ottobre 2008, mentre domenica 19, l’intera giornata sarà una full immersion dedicata a conoscere molto da vicino gli squali.

Altre città italiane organizzeranno eventi ed incontri in questa settimana dal senso profondo, come per esempio il Museo di Zoologia di Roma, in collaborazione con CTS e Medsharks, il 15 ottobre ed il Museo di Storia Naturale di Genova con il Gris il 16 ottobre: informazioni si possono trovare sul sito www.sharkalliance.org.

A Milano il titolo del ciclo di incontri, pensato dagli enti organizzatori è già di per sé allarmante: “Squali: da dominatori dei mari a prede” e si inserisce in questa settimana tutta dedicata a questo fantastico abitante del mare, nel corso della quale numerose sono le iniziative in corso anche a livello europeo in Finlandia, Spagna, Olanda, Portogallo, Malta, Germania, Francia, Belgio ed Inghilterra, per promuovere misure efficaci di tutela. Gli squali infatti, sono animali che si sono evoluti nell’arco di oltre 400 milioni di anni e che svolgono tuttora un ruolo cruciale negli ecosistemi marini, in quanto contribuiscono a mantenere il perfetto equilibrio fra tutte le diverse forme di vita in mare, come i lupi o i leoni sulla terra, essendo al vertice della catena alimentare. 

Sopravissuti indenni fino ai giorni nostri, superando tutte le più ardue difficoltà dei disastri naturali e solo per questo bisognerebbe far loro i complimenti, oggi sono paradossalmente minacciati dall’uomo e fanno parte di quella lunga lista di animali marini a rischio, proprio a causa della pesca eccessiva ed indiscriminata. Tra l’altro davvero poche, tra le numerose specie esistenti, sono davvero pericolose per l'uomo ed ora è davvero urgentissima la loro salvaguardia.

“Negli ultimi due anni la Shark Alliance, che riunisce 55 associazioni, si è battuta per l’adozione a livello comunitario di un Piano di Azione per gli squali che preveda limiti di prelievo alla pesca degli squali e concrete misure di conservazione a livello legislativo, quali per esempio piani di recupero per le specie maggiormente minacciate di estinzione, come lo smeriglio e lo spinarolo e l’abolizione totale del finning, questa assurda pratica di taglio delle pinne, ributtando l’animale ancora vivo in mare” ha spiegato Serena Maso di Shark Alliance “Invito tutti a firmare la petizione: da luglio ci sono arrivate già 9.000 firme, di cui 5.000 italiane, ma il nostro obiettivo è superare le 20.000 dello scorso anno, perché se non si fa nulla, presto non ci saranno più, basti pensare che nel Mediterraneo, nel corso degli ultimi due secoli, le popolazioni di 20 specie di squali pelagici sono diminuite del 97%: è un declino drammatico”.

Questi quindi gli appuntamenti in settimana per saperne qualcosa in più:

- Lunedi 13 ottobre '08 -
Ore 21.00: “Squali: chi sono e perché sono minacciati”, a cura di Massimiliano Bottaro (GRIS/ISPRA-ex ICRAM)

Ore 22.00: “Nuotare fra gli squali. Alla scoperta degli squali martello”, a cura di Danilo Rezzolla (GRIS, Acquario Civico di Milano)

- Mercoledì 15 ottobre '08 -
Ore 20.30: “Gli squali siamo noi” - Proiezione del filmato “Sharkwater” con immagini shock che mettono in luce il massacro degli squali per opera dell'uomo. A seguire dibattito con Fabrizio Serena (GRIS/ARPAT), Serena Maso (Shark Alliance) e Massimiliano Bottaro (GRIS/ISPRA-ex ICRAM). Moderatore Angelo Mojetta (GRIS/Acquario Civico di Milano)

- Venerdi’ 17 ottobre '08 -
Ore 21.00: “Cacciatori o prede? Pesca, commercio e consumo”, a cura di Angelo Mojetta (GRIS/Acquario Civico di Milano) con la partecipazione di Carlo Lux (vignettista)

Ore 22.00: “Misure di salvaguardia per gli squali”, a cura di Giuseppe Notabartolo di Sciara (GRIS/IstitutoThetys) 

- Domenica 19 ottobre '08 -
Dalle 10.00 alle 18.00 : Corso full immersion sugli squali – a cura di Angelo Mojetta (GRIS/Acquario Civico di Milano) al mattino e di Massimiliano Bottaro (GRIS/ISPRA-ex ICRAM) al pomeriggio.

“Parlare di squali certo consente di riempire le sale, ma spesso non si spiega chi siano davvero” spiega l’esperto biologo ricercatore Angelo Mojetta “Lo squalo risulta sempre essere misterioso, cattivo, quando invece non è vero. Certo non è facile da studiare perché vive spesso in profondità e se invece sta in superficie sa mimetizzarsi molto bene, inoltre è attivo maggiormente di notte e spesso in acque fredde. In più sembra spesso che gli squali non li peschi nessuno, anzi che siano loro stupidi a cadere nelle reti, ma anche questo non è così” 

Vale proprio la pena quindi di cercare di conoscere un po’ di più questi eccezionali abitanti degli oceani per imparare soprattutto a rispettarli in questa loro fase così difficile e può essere anche d’aiuto la simpatica mostra sui fumetti del divertente e originale “Pasqualo lo squalo” , rivolta a grandi e piccini, che fino al 19 ottobre, è allestita all’Acquario, proprio per raccontare biologia e aneddoti curiosi sugli squali in modo divertente e vicino a tutti. 

 
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chi e come sono

Post n°3 pubblicato il 30 Novembre 2008 da kenjo2008
 

 

In questa sezione vengono presentate delle interessanti informazioni sugli squali
e sul loro comportamento, sotto forma di domande e risposte.
 

Quali specie di squalo sono costantemente presenti nei mari italiani?
Leggi la risposta
 

Quando sono avvenuti gli ultimi attacchi di squalo in acque italiane?
-
Luglio 1926, Varazze (Mar Ligure), attacco mortale ad un bagnante a circa 200 m da riva. (squalo bianco di circa sei metri)

-Settembre 1956, Circeo (Mar Tirreno), attacco ad un subacqueo a circa 2.5 km di distanza dalla spiaggia. (squalo bianco di circa quattro metri)

-Agosto 1962, Circeo (Mar Tirreno), attacco ad un subacqueo.
(squalo bianco)

-Settembre 1962, Circeo (Mar Tirreno), attacco mortale ad un subacqueo con numerosi pesci appesi sulla cintura. (squalo bianco)

-Luglio 1963, Riccione (Mare Adriatico), attacco ad un subacqueo durante attività di pesca sub. (squalo bianco di circa quattro metri)

-Settembre 1978, Capo d’Anzio (Mar Tirreno), attacco ad un subacqueo.
(squalo bianco di circa cinque metri)

-Giugno 1983, Riomaggiore (Mar Ligure), tentativo di attacco ad un subacqueo.
(squalo bianco di circa tre metri)

-Luglio 1986, Punta Secca (Sicilia), attacco ad una bagnante a circa 300 m dalla riva. (squalo bianco di circa tre metri)

-Febbraio 1989, Golfo di Baratti (Mar Tirreno), attacco mortale ad un subacqueo. (squalo bianco di circa sei metri)

-Giugno 1989, Marina di Carrara (Mar Tirreno), attacco ad un surfista disteso sulla tavola. (squalo di circa tre metri)

-Luglio 1991, Portofino (Mar Ligure), attacco al kayak di una bagnante a circa 20 m dalla riva. (squalo bianco di circa tre metri)
Ulteriori informazioni.

 

Quali sono le specie di squalo più pericolose per l'uomo?
Sono quattro le specie di squalo considerate più pericolose:
1) SQUALO BIANCO (
Carcharodon carcharias)
2) SQUALO TIGRE (Geleocerdo cuvier)
3) SQUALO LEUCA (
Carcharhinus leucas)
4) SQUALO MAKO (
Isurus oxyrinchus)
Le schede biologiche e le fotografie di questi squali sono visibili QUI..


Dove si possono vedere squali bianchi in cattività e in natura?
L’uomo non è mai riuscito a mantenere e quindi studiare meglio uno squalo bianco in cattività, almeno fino all’anno 2003..
Prima di tutto è importante comprendere che lo studio in cattività di un animale, la cui presenza nelle acque del mondo è drasticamente diminuita, può servire per acquisire maggiore consapevolezza sulla necessità di protezione da parte dell’uomo. Esaminando i suoi comportamenti in cattività infatti si può tentare di colmare quelle lacune biologiche ed ecologiche che ancora riguardano questo squalo e nello stesso tempo anche l’esposizione al pubblico può contribuire a cancellare tanti luoghi comuni sul  cosiddetto “mangiatore di uomini”..

Nel Giugno 2003 per la prima volta il Monterey Bay Aquarium in Monterey, California, è riuscito a mantenere in cattività uno squalo bianco per 10 giorni, dopo i quali purtroppo l’esemplare è morto.
Nel Settembre 2004 una femmina, catturata per sbaglio da pescatori professionisti, viene donata all’acquario e per 198 giorni questo esemplare si adatta perfettamente alla vita in cattività e viene esposta al pubblico con grande successo.
Nel Marzo 2005 questo squalo bianco, per non prolungare eccessivamente la sua permanenza in cattività e proteggerlo da eccessivo stress, viene rilasciato in mare aperto e monitorato per 30 giorni, potendo così acquisire una mole importantissima di dati ed informazioni biologiche.
Dal 31 Agosto 2006 il Monterey Bay Aquarium tiene in cattività un altro esemplare, il quale subito dimostra di adattarsi bene alla nuova situazione, alimentandosi normalmente ed aumentando di peso e lunghezza.
Il 16 Gennaio 2007, dopo 137 giorni all’interno dell’acquario, questo esemplare viene rilasciato, e grazie all’applicazione di un tag satellitare che dovrebbe staccarsi il 16 Aprile 2007, potrebbero essere ricostruiti tutti i suoi movimenti in mare aperto nell’arco di questi tre mesi.

Attualmente sono due le mete principali nel mondo che vengono raggiunte per osservare il grande squalo bianco in natura: la regione di Gansbaai ed in particolare l’isola di Dyer in Sud Africa e l’area di Dangerous Reef, al largo della penisola Eyre nell’Australia meridionale.
1) Gansbaai è un piccolo villaggio di pescatori che si trova a circa due ore di automobile dalla più nota Cape Town (180 km di distanza).
L’area è abbastanza tranquilla e quello che può offrire è la bellezza della sua natura, che il turista anche non sub potrà apprezzare con lunghe passeggiate lungo le coste.
Gli squali bianchi possono essere visti in particolar modo nei pressi dell’isola di Dyer, prevalentemente sabbiosa e distante pochi km da Gansbaai.
In queste zone sono infatti numerose le colonie di foche, insieme ai loro cuccioli, prede appetitose per questo grande predatore dei mari.
Per quanto riguarda le immersioni, ci sono diversi centri che organizzano uscite in mare con la gabbia metallica per vedere gli squali bianchi, consigliate anche ai principianti, con la voglia però di vivere forti emozioni.

2) Dangerous Reef deve prima di tutto il suo nome non alla presenza degli squali bianchi, ma alla pericolosità della zona per le navigazioni, nei pressi del Golfo di Spencer. Questa scogliera si trova al largo della penisola Eyre, nell’Australia meridionale, zona anche questa popolata da numerose foche, leoni marini e quindi anche squali bianchi.
In questa zona e nelle isolette vicine si possono osservare più di 12000 leoni marini, la colonia più grande dell’Australia.
Anche qui il turista non sub può apprezzare la bellezza della natura, le sfumature dell’oceano e delle spiagge, sia rocciose che sabbiose, partecipando anche alle uscite delle organizzazioni che trasportano i subacquei nelle varie zone di immersione.
Anche la terra emersa infatti propone le sue bellezze, senza dimenticare, come già accennato, le numerose foche e leoni marini presenti in ogni isoletta della zona.
Per quanto riguarda infine le immersioni, anche qui vengono realizzate con l’ausilio delle gabbie metalliche di protezione, in superficie per i principianti e sul fondo per i più esperti.
 

Come si riproducono gli squali?
Negli esemplari maschi la parte terminale delle pinne pelviche, (pinne pari che hanno la funzione di stabilizzare la rotta dell'animale) si allunga e si calcifica sempre più a formare gli pterigopodi (due), gli organi sessuali attraverso i quali lo squalo si riproduce. La riproduzione è interna e vede l'introduzione di uno pterigopodio (l'altro è di riserva) nella cloaca della femmina. Questo è un momento molto cruento, infatti il maschio morde ripetutamente la femmina sulle pinne e sul dorso per stimolarla e tenerla ferma.
Circa il 30% degli squali ha una riproduzione ovipara, cioè la femmina depone le uova nell'ambiente esterno; circa il 50% ha una riproduzione vivipara aplacentata, cioè la femmina produce le uova che si schiudono all'interno dell'utero ed il piccolo, dopo essersi nutrito del sacco vitellino, esce all'esterno completamente formato; il rimanente 20% ha una riproduzione vivipara placentata, dove il piccolo squalo è in contatto con la madre attraverso una primitiva placenta e dopo aver completato lo sviluppo esce all'esterno.

Nella riproduzione vivipara aplacentata possono manifestarsi due situazioni particolari:
1) oofagia, quando i piccoli di squalo, nell'utero materno, una volta utilizzato il sacco vitellino, si nutrono di uova non fecondate che la madre continua a produrre.
2) adelfofagia, quando i piccoli di squalo, uno per ogni utero materno, si nutrono dei "fratelli" (cannibalismo intra-uterino) e quindi nascono soltanto due piccoli.
 

Quali specie di squali e razze sono presenti nel Mare Adriatico?
Leggi la risposta

 

Gli squali devono muoversi continuamente per respirare?
La maggior parte degli squali pelagici, che nuotano cioè in alto mare, deve effettivamente muoversi in continuazione per respirare.
In essi l'acqua scorre attraverso la bocca, sempre aperta, e passa per le branchie ossigenandole. Se questo flusso si interrompe per un tempo prolungato, quando per esempio uno squalo finisce in una rete da pesca, l'animale nuore affogato..
Gli squali bentonici invece, che vivono a stretto contatto con il fondo marino, possono rimanere fermi ed hanno la capacità di aspirare l'acqua con la bocca ed espellerla poi attraverso le branchie.
Alcuni squali "super accessoriati", come lo squalo toro (Charcharias taurus) possiedono entrambe le modalità di respirazione, che utilizzano a seconda delle situazioni in cui si trovano!
Moltissimi squali hanno infine "lo spiracolo", cioè un piccolo foro posto dietro l'occhio con una valvola azionata da un muscolo involontario, ma questa apertura è molto piccola e spesso non può essere utilizzata per una respirazione completa. Lo spiracolo invece è molto grande nelle razze, ed utilizzato al posto della bocca per aspirare l'acqua. (articolo sullo SPIRACOLO)


Quanti denti hanno gli squali?
I denti degli squali sono disposti in file, in genere sei, nelle mandibole superiore ed inferiore, e si muovono progressivamente in avanti, in modo da sostituire in continuazione i denti della fila più esterna, più soggetti ad usura e rottura.  In media nella bocca di uno squalo ci sono circa 300 denti e nel corso della vita ne vengono sostituiti circa 20000, un numero veramente impressionante !


Perchè gli squali martello hanno la forma del capo così strana e particolare?
Con questa morfologia gli squali martello probabilmente ottengono un galleggiamento migliore durante il nuoto ed i loro organi di senso, attraverso una superficie maggiore, diventano ancora più efficienti. (vedere l'articolo "Squalo martello")


Gli squali possono percepire i campi elettrici?
Gli squali, (vedere "I sette sensi")
hanno effettivamente la capacità di percepire i campi elettro-magnetici generati dai pesci e quindi individuare anche prede che si nascondono sotto la sabbia! Tutto ciò è dovuto alle "ampolle di Lorenzini", degli organi sensoriali presenti soprattutto nella regione del capo dello squalo, che prendono contatto con l'esterno attraverso numerosi e piccoli forellini pieni di sostanza conduttrice. Probabilmente le ampolle di Lorenzini servono allo squalo anche per riconoscere la propria posizione rispetto al campo magnetico terrestre..


Qual'e' la pressione del morso di uno squalo?
La pressione del morso di uno squalo Carcharinus obscurus di circa 2 metri sembrerebbe essere di tre tonnellate per centimetro quadrato !

 

Lo squalo bianco è presente nelle acque italiane?
Lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) è diffuso in tutto il Mediterraneo. In Italia negli ultimi 150 anni ci sono stati circa 190 avvistamenti, soprattutto nel Mar Ligure, Mar Tirreno e Canale di Sicilia. L' incontro con questo squalo durante una immersione subacquea è sicuramente raro. Infatti lo squalo bianco è un pesce pelagico, che nuota lontano dalle coste ed in acque profonde, quindi durante le normali immersioni di un subacqueo ricreativo le possibilità di un contatto diretto sono estremamente ridotte.

 

Quali sono le dimensioni del più grande squalo bianco catturato dall'uomo?
Il più grande squalo bianco (Carcharodon carcharias) è stato catturato a Malta, ed era una femmina di 7,14 metri di lunghezza.  Lo squalo bianco è il più grande squalo predatore presente nei mari del globo, infatti lo squalo balena (Rhincodon typus, fino a 18 m.) lo squalo grande bocca (Megachasma pelagios, fino a 5 m.) e lo squalo elefante (Cetorhinus maximus, fino a 13 m.) sono squali che si cibano di plancton, e quindi non predatori attivi.


Quali specie di squalo sono presenti nel Mediterraneo?
Nel Mediterraneo sono presenti una cinquantina di specie diverse di squali, tra cui lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) lo squalo toro (Carcharias taurus) lo squalo volpe (Alopias vulpinus) lo squalo mako (Isurus oxyrinchus) lo squalo grigio (Carcharinus plumbeus) la verdesca (Prionace glauca) lo squalo martello comune (Sphyrna zygaena) lo squalo elefante (Cetorhinus maximus).


Lo squalo attacca l'uomo?
Soltanto alcune specie che raggiungono grandi dimensioni possono rappresentare un pericolo per l'uomo, come lo possono essere tutti i grandi predatori che vivono sulla terra.  Il 50% degli squali non supera il metro di lunghezza, l'82% non supera i 2 metri, e soltanto il 4% raggiunge dimensioni superiori ai 4 metri. L'uomo non rientra tra le prede abituali dello squalo.


Quanti attacchi all'uomo avvengono ogni anno, in tutti i mari del globo, da parte degli squali?
Ogni anno, in tutti i mari del globo, ci sono circa 90-100 attacchi, di cui una ventina mortali.


Quanti squali vengono uccisi dall'uomo ogni anno?
L'uomo ogni anno cattura ed uccide circa 100 milioni di squali..


Nelle coste italiane è possibile essere attaccati dagli squali?
Nelle coste italiane è molto difficile che un bagnante incontri uno squalo e venga attaccato.. Nel Mediterraneo sono presenti una cinquantina di specie di squalo diverse ma le loro abitudini non li portano ad avvicinarsi alle nostre spiagge.

 
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GANSBAAI

Post n°2 pubblicato il 29 Novembre 2008 da kenjo2008


NELLA TERRA DEI DUE OCEANI

28/02/2008 10:22:42 PM


Dedicato ai subaquei alla perenne ricerca di emozioni forti, la “Terra dei due Oceani” offre, fra le altre, due spettacolari località: Gansbaai e Umkomaas.

Gansbaai, il piccolo paese di pescatori situato a circa 2 ore da Cape Town, è capitale mondiale del grande squalo bianco. Il motivo principale per spingersi fino a qui è l’opportunità di un incontro con questo grande predatore marino, che, ovviamente, si può effettuare solamente in gabbia (White Shark Cage Diving, www.nosytour.it/sa/whiteshark.htm).
Nelle vicinanze, si trovano anche le Dyer Island: un gruppo di isole-scogli che offre spunti interessanti sia per subacquei sia per chi vuole dedicarsi semplicemente allo snorkeling o nuotare assieme alle divertenti foche che le abitano. Sarà bello immergersi con questi socievoli animali a una profondità limitata (circa 3 metri), fatto che rende questa attività indicata anche per sub meno esperti.
Caratteristiche di questi fondali sono anche le foreste di kelp, un tipo di alga che forma dei veri e propri ambienti, nei quali trovano riparo foche e diverse specie di squali. Anche in questo caso la profondità è ridotta: si scende infatti a circa 12 metri. Le immersioni alle Dyer Island vengono effettuate solamente con condizioni meteo-marine ottimali e con buona visibilità.
A circa 40 chilometri a sud di Durban, si trova Umkomaas, uno dei pochi posti al mondo dove è possibile immergersi con lo squalo tigre senza l’ausilio della gabbia. Se si è fortunati, arriva anche l’incontro con squali Zambesi e Black Tips, presenti in queste acque (possibilità di snorkeling).
Da dicembre ad aprile un altro ospite viene a fare visita su questi fondali: lo squalo balena, che si potrà ammirare vicino alla costa dove vi è maggiore presenza di plancton. A giugno e luglio si potrà invece vivere l’esperienza del Sardine Run (www.nosytour.it/ sa/sardinerun. htm), una delle più grandi migrazioni al mondo, durante la quale le sardine migrano dalle acque più fredde per arrivare in quelle temperate del Kwazulu-Natal. Ovviamente questa massiccia migrazione attira una grande varietà di grandi predatori marini.
I centri diving. A Gansbaai, c’è Shark Diving Unlimited, gestito da Michael Rutzen, un esperto nel campo degli squali bianchi con i quali si immerge dal 1994. Da circa 4 anni poi, lo stesso Mike ha iniziato a immergersi con questi grandi esemplari senza l’utilizzo della gabbia di acciaio: avrete sicuramente avuto modo di vederlo in azione in documentari naturalistici (National Geografic e Discovery) o leggere le sue imprese su riviste specializzate. Le uscite sono organizzate con l’ausilio di un’imbarcazione di 12.5 metri con capienza massima di 21 persone, fornita di kit di primo soccorso e dotazioni di sicurezza.
Le strutture. Saxon Lodge (4 stelle) - Gansbaai, www.saxonlodge.com, è una graziosa guest-house affacciata sul porto della cittadina con splendida vista sul mare. Agulhas House - Umkomaas, www.agulhashouse.com, è situata nel centro del villaggio di Umkomaas e offre ai clienti la possibilità di usufruire dei vari ristoranti e shop raggiungibili tranquillamente a piedi.


 
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Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 29 Novembre 2008 da kenjo2008

Squali d'Italia

squalo_bianco.jpg


Ogni anno vengono uccisi 40 milioni di squali dagli uomini. Ogni anno sono uccisi 10 uomini dagli squali. Se uno squalo incontra un uomo dovrebbe darsi alla fuga.
Sei immigrati sono stati assassinati in un solo giorno dalla camorra a
Castelvolturno. Un italiano di origine africana è stato bastonato a morte a Milano al grido di: “Sporco negro” da padre e figlio per aver rubato dei biscotti. Due ucraine sono state massacrate da un pensionato italiano. Era geloso. Centinaia di extracomunitari muoiono sul lavoro in Italia inghiottiti da un tombino o inceneriti in una fornace. Minorenni extracomunitari, spesso bambini, sono stuprati in massa dagli “Italiani brava gente”. Prezzi modici: 20/30 euro. Stranieri scompaiono nei campi di raccolta dei pomodori in Puglia. Gente della quale non sono state trovate neppure le ossa.
L’Italia è la portaerei mondiale della cocaina. Passa tutta di qua, dal porto di Gioia Tauro. Una dose costa 5/10 euro, come un aperitivo. A Milano è così diffusa che si respira nell’aria, è gratis.
L’esercito fa la guardia alle discariche della Impregilo e ai cassonetti, mentre all’angolo della strada la camorra ammazza uno dopo l’altro i testimoni di giustizia.
Se un extracomunitario onesto incontra un italiano dovrebbe darsi alla fuga. L’italiano è lo squalo bianco d’Europa. In quale Paese ci sono più squali in Parlamento? Dell’Utri e Cuffaro hanno denti affilatissimi. Lo psiconano in bocca ha solo canini, mentre Topo Gigio Veltroni ha la dentiera (è uno squalo di seconda classe). Dove si può trovare una criminalità organizzata del livello di Mafia, Ndrangheta e Camorra? Nessun Paese al mondo ha squali tigre come i nostri.
Dal crollo delle Torri il pericolo è il musulmano. Ma dal 2001 non un solo italiano, non UNO, è stato ucciso in Italia da un musulmano per motivi religiosi. La Lega vieta le moschee, luoghi di preghiera, ma non si preoccupa del dilagare della mafia e della droga al Nord.
Squalo non mangia squalo…
In Italia sopravvivere e già difficile per un italiano, l’extracomunitario rischia la vita. Arriva e finisce in un Cpt o in galera. Se non paga il pizzo è ammazzato, deve lavorare in nero, se è una donna o un minore è a rischio stupro.
Solo se è un delinquente si sente a suo agio. Qui non corre nessun rischio. Si trova meglio che a casa sua. E’ nella patria degli squali.

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