la Gatta...

Domenica mattina inoltrata...

Dubbiosa e pensierosa.

Mi domando...se sia giusto vedere le cose "in bianco e nero", con angoli netti o come è "doveroso" osservarle. Qui ci vorrebbe il Sig. Palomar, "Un uomo che si mette in marcia per raggiungere, passo passo, la saggezza. Non è ancora arrivato".

Curiosità e descrizione, sono fondamentali.

Si è perso l'esercizio di soffermarci ad osservare, a studiare, a cercare di dare una molteplice descrizione agli eventi che ci circondano.

Tutto è come appare al primo istante...così, immutabile, certo. (Sono sempre più convinta che sia un grosso errore).

Come è giusto "osservare" un'Amicizia che nasce?

Come è giusto "osservare" un Amore tra due persone tanto diverse?

Come è giusto "osservare" la fine di un qualcosa?

E' possibile che mille domande affollino così la mia mente?

Una buona domenica a tutti...

"Nessuna cosa è per se stessa sola; tu non puoi, correttamente dar nome a una cosa né a una sua qualità; se tu, per esempio, chiami alcuna cosa grande, ecco che essa potrà apparire anche piccola; se la chiami pesante, potrà apparire anche leggera; e così via per tutto il resto, perchè niente è uno, né sostanza, né qualità. Dal mutar luogo, dal muoversi, dal mescolarsi delle cose fra loro, tutto diviene ciò che noi, adoprando una espressione non corretta, diciamo che è, perchè niente mai è, ma sempre diviene. Su questo punto tutti i filosofi, uno dopo l'altro, a accezione di Parmenide, si deve ammettere che sono d'accordo.[...]" (Platone)