DentroLeQuinte

fingers & head...

Me ne sono innamorata anni fa, quando, per la prima volta, m’ero messa dinanzi a una macchina da scrivere, strano oggetto, di cui ignoravo il funzionamento, ma affascinante…

E m’ero innamorata delle parole  che uscivano come gocce, a una a una, e ogni goccia diceva una cosa che detta a voce sarebbe volata, lì invece si condensava: buona o cattiva che fosse. Era stato quasi un colpo di fulmine… La stessa attrazione l’ho provata anni dopo….ed è stato assecondandola e cadendo nella sua trappola che sono arrivata in questo mondo di squali…

La scrittura è una passione, è qualcosa che se ti scoppia dentro non riesci a trattenere…devi esternarla, altrimenti tremano le mani e cresce l’ansia…e ne hai sempre più bisogno perché diventa parte di te, quando manca sembra che manchi il respiro…

E’ il tuo pensiero che prende forma, è roba tua, te ne prendi meriti, assumi responsabilità, accetti critiche ed ogni tipo di commento…

Se poi la passione diventa lavoro, tanto meglio/peggio… il punto è che diventa meno libera…Non c’è rischio che diventi piatta, abitudine, quello no… Semmai c’è il rischio che qualcuno tenti di trasformare la passione in odio, di farti venire il voltastomaco rendendoti la vita impossibile…azzerando i tuoi stimoli e la tua dignità…la tua voglia di fare, e fare bene.

Nel giornalismo non esistono amici, chi finge di esserlo è il peggior nemico… Non ti puoi fidare, non aspettarti complimenti, ringraziamenti, ricompense (neanche quelle dovute, spesso)… Il gioco di squadra? Solo in teoria. Occhi addosso, sempre, attenzione, tensione…nervosismo…

Arroganza, ignoranza ed ipocrisia dei colleghi…pronti a voltare le spalle con la stessa facilità e rapidità con cui si aspettano di essere aiutati e rispettati.

Quanto mi fa incazzare…ma quanto mi piace…