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La Palestina nel 1947: i due stati

 

 

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La questione israeliano palestinese

Post n°1 pubblicato il 02 Aprile 2010 da genserich
 
Foto di genserich

  Una guerra senza fine, che non sembra trovare soluzioni. Ma come nasce. La Palestina era parte dell'Impero ottomano, abitata in maggioranza da popolazioni arabe; nel XIX secolo vi era una comunità ebraica di 10.000 unità. Nasceva il movimento Sionista, che aveva lo scopo di aiutare gli ebrei che volessero andare a vivere nella terra d'origine. La Palestina era scarsamente abitata, per lo più desertica, e i coloni si piazzarono in zone disabitate. Questo popolo errante, ora chiamati da qualche governante perchè buoni mercanti, ora perseguitati, sentivano la necessità di costituire una loro entità politica. Nel 1918 la Palestina diventa protettorato Britannico. Gli Inglesi erano favorevoli alla formazione di una patria israeliana in una parte della Palestina. Ma alcune rivolte scatenate dagli arabi nel 1920 e nel 1929, aggiunte alla ormai incontrollata entrata di ebrei in Palestina, portò i Britannici a cercare di porre un freno. I quali proposero la creazione di uno stato israeliano in Uganda, onde evitare che la situazione diventi incontrollabile in un loro possedimento. [La Bibbia prende essenzialmente forma quando il popolo ebraico era in esilio a Babilonia. Nasce allo scopo di mantenere integra la cultura ebraica. Il concetto di "Ritorno" alla terra d'origine è alla base del pensare ebraico]

  Certamente non è piacevole che una popolazione straniera si stabilisca su di un territorio non loro e dica: "questa non è più la tua terra, ma la nostra". Un po' come se oggi i cinesi diventassero la maggioranza di un determinato quartiere, e dicessero "questo quartiere non è + parte dell'Italia, ma è ora parte della Repubblica Popolare Cinese". Ma la palestina non era una nazione, era solamente una regione geografica, parte dell'impero Ottamano prima, dell'Impero Britannico poi. Inoltre i movimenti di popolazione hanno sempre fatto parte della storia dell'uomo, la colonizzazione di terre disabitate. Pensiamo alla colonizzazione delle Americhe. Ma in america gli indigeni sono stati scacciati dagli europei, in Palestina gli ebrei si sono limitati ad occupare territori desertici e disabitati, li hanno messi a cultura, e perciò non ritengono di aver rubato nulla.

  Nel 1948 i Britannici pongono fine al loro mandato sulla Palestina, che viene divisa in due entità politiche: uno stato israeliano ed uno arabo. Potrebbero coesistere in pace, invece no. Paesi esterni alla Palestina decidono di cancellare Israele dalle cartine geografiche: Egitto, Transgiordania, Libano, Siria ed Iraq attaccano. Per Israele è la guerra della disperazione. Riescono ad attuare la controffensiva, dove distruggono diversi villaggi palestinesi e causano migliaia di profughi. E' vero, è triste, ma quando lotti contro il tuo annientamento, ancora una volta, 4 anni dopo la fine della Shoah, contro nemici numericamente più forti, allora non puoi non essere spietato. La guerra finisce, Israele ottiene una vittoria miracolosa. Lo stato Palestinese cessa di esistere. Perchè l'Egitto si annette la striscia di Gaza e la Giordania si annette la Cisgiordania. Lo stato palestinese cessa di esistere a causa dei loro confratelli arabi. Poerelli i palestinesi, usati dalle nazioni arabe come testa d'ariete contro Israele, si ritrovano tra incudine e martello in una guerra più grande di loro.

  Nel 1967 Israele muove una guerra preventiva contro Siria, Egitto e Giordania. la guerra viene vinta in soli sei giorni, ed occupa Striscia di Gaza, Cisgiordania e alture del Golan. Quei territori non verranno più restituiti perchè sono d'importanza strategica dal punto di vista militare, e Israele vuole tenerne il controllo. Dalle alture del Golan i Siriani bombardavano in continuazione la Galilea, quindi Israele non pensa di restituirle. Tel Aviv dista a pochi chilometri dalla Cisgiordania, che se vi si concentrasse un esercito arabo imponente che decidesse di attaccare, la difesa di Israele sarebbe quasi impossibile; ecco perchè il suo controllo è determinante. Israele è piccola, è come la Puglia. Per questi motivi Israele può concedere ai Palestinesi solo piccole porzioni di territorio. [La vergine da alla luce un figlio per dare una pace senza fine al trono di Davide. Sappiatelo o popoli, armatevi pure, sarete disfatti, formate dei piani, svaniranno, date degli ordini, non avranno effetto, perchè Dio è con noi. Isaia].

  Come se non bastasse, i Palestinesi sono sempre stati guidati da politici corrotti che hanno avuto il solo interesse di fare il gioco degli arabi a cancellare lo stato ebraico più che occuparsi del bene dei palestinesi. Poveri cittadini palestinesi, imbevuti di cattiva propaganda vengono mandati a fare i kamikaze, al solo scopo di fare il gioco dei loro capi corrotti. Chiaro che Israele non può essere tenera con loro, chiaro che devono costruire muri per difendersi. Potevano convivere, potevano coesistere due stati nel 1948, ma le nazioni arabe non hanno voluto. Un dato significativo: nel 1948 le popolazioni circasse e druse della Palestina, benchè di religione islamica, hanno giurato fedeltà allo stato israeliano (tanto da servire anche nell'esercito) perchè hanno capito che conviene stare dalla parte degli Israeliani. Nel 2004 il primo ministro Sharon fa evacuare 8mila coloni ebrei dai territori dei palestinesi: una certa volontà da parte degli israeliani di creare la pace, c'è.

  Perchè si da tutta la colpa ad Israele, dimenticandosi che in tutto il medio oriente, è forse l'unica democrazia, la nazione col più alto livello di diritti civili.  Dicono che Israele è ricca, come se la ricchezza fosse una colpa. Si sono stabiliti in un deserto, l'hanno fatto fiorire, hanno costruito città dal nulla; Israele oggi è una nazione moderna con una ricchezza che nasce dal lavoro. Questo perchè gli Ebrei hanno un'intelligenza sociale ed una cultura del lavoro che forse non ha pari nel mondo. Perchè gli Ebrei hanno una religione vera!

  Mi domando come mai in ambienti cattolici in Italia, generalmente si parli spesso male di Israele e degli Stati Uniti; due relatà, che nello schifo di questo mondo, pur tra limiti e contraddizioni, rappresentano qualcosa di positivo, in quanto riescono a garantire un certo livello di diritti civili e libertà alla propria popolazione (sono forse cose che dio non gradisce?). Non si parla, invece, male dei governi governanti africani, menefreghisti e corrotti. La verità sta nel fatto che Stati Uniti sono una nazione che si basa sui principi del protestantesimo e dell'illuminismo mentre Israele è una nazione giudaica; realtà culturali e religiose antagoniste a quella cattolica. Se si cresce nella convinzione che la propria religione sia l'unica vera autentica religione, ma altre realtà religiose, riescono a creare qualcosa di positivo, inteso come benessere per i propri cittadini, allora inconsciamente percepisci che altri riescono ad applicare meglio i principi di dio. E queste realtà vengono attaccate: questo il motivo dell'eccessiva propaganda contro Israele e Stati Uniti.

 
 
 
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