Post n°4632 pubblicato il 08 Marzo 2015 da giulia_770.it
"non perdiamo mai di vista il vero senso della "festa della donna"...
Non c’è nulla da festeggiare, per le donne, né qui né altrove. La violenza domestica non si arresta e magari lo stesso uomo che l’8 marzo porta con l’ebete sorriso dello stereotipo la mimosa, l’indomani pesterà a morte la donna a cui l’ha donata il giorno prima perché la cena non è pronta o non è di gradimento. I femminicidi aumentano, invece che diminuire, e così gli stupri, esterni e interni alle pareti domestiche. Se la strada per le donne è un rischio, la casa è il più delle volte il luogo più pericoloso in cui vivere. Se apriamo la finestra sul mondo, cosa vediamo delle donne? Vediamo burqua non aboliti, anzi rafforzati dalle esportazioni di democrazia a suon di bombe, vediamo lapidazioni, vediamo impiccagioni, come in Iran, vediamo infibulazioni ed altre torture inflitte, vediamo esclusioni e cancellazioni, vediamo volti sfigurati dall’acido, vediamo spose ingrassate a forza come oche per il fois gras, per celebrare opulenza e status dei maschi della famiglia di provenienza e di quella che le accoglierà. E ancora vediamo donne, ragazze, comprate a tanto al chilo e gettate sulle strade per soddisfare le voglie dei maschi del mondo opulento. E poi vediamo spazi che sempre più si restringono per le donne, a meno che non accettino di essere solo involucri da sollazzo o aggettivi attraenti per merce da vendere. Questo 365 giorni all’anno.. E per un giorno invece facciamo finta che tutto ciò non sia e ci festeggiamo e ci facciamo festeggiare.
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Era il 1908. Un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare. Lo sciopero durò per vari giorni. Le operaie non intendevano arrendersi finché non avessero ottenuto condizioni lavorative più umane. L’8 Marzo la proprietà dell’azienda, per rispondere alla protesta, bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire dalla stessa e di ricevere dall’esterno aiuti e cibo. Scoppiò un incendio, non si sa se fortuito o doloso, cioè innestato dai proprietari per dare un segnale forte. Nell’incendio furono ferite mortalmente e morirono 129 operaie, americane ed immigrate, anche italiane, che, come le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita. Fuori della fabbrica, quel giorno, c’erano alberi di mimosa in fiore. L’8 marzo e le mimose sono, quindi, la ricorrenza ed il simbolo di QUEL giorno di coraggio e di morte. Quella data, infatti, col tempo assunse rilevanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità. Nulla a che vedere quindi con una Festa, che già così definita, è un oltraggio. Festa, e di cosa? E’ come se, fatte le debite proporzioni, si facesse la festa di Auschwitz!!!!!!!!!!! Io non festeggio. Non ho nulla da festeggiare. Non ho voglia di festeggiarmi. Per favore, le mimose che vorreste mandarmi lasciatele sugli alberi. L’8 MARZO guarderò gli alberi di mimosa fioriti con molta tristezza, perché da quell’8 marzo 1908 poco è cambiato, e forse, in alcuni casi, in peggio.
Bacio tesoro.....sostengo da sempre la parità dei diritti fra donne e uomini, non concepisco quelle culture che pongono la donna in condizione di inferiorità fisica, morale e culturale, asservita al volere del maschio dominante. Detto ciò, sostengo il mio essere uomo nel rispetto di voi tutte, perché la diversità fra queste due umanita' e' il sale della vita...NON auguri a tutte voi!
Una giornata di silenzio assoluto per ricordare le tante ELENA , ROBERTA , YARA , e tutte le madri , senza le quali non avremmo mosso neanche i primi passi .
Non ti conosco Giulia,ma mi permetto di dirti che hai una grande sensibilita'...Una donna festeggia ogni giorno per il grande dono ricevuto ...."essere donna "e da noi che nascono gli uomini ....generiamo la vita .....il nostro ruolo sociale a un'impotanza unica e l'8 marzo non e' una festa ,ma un momento di raccoglimento ricordandoci che tante donne hanno perso la vita in modi orribili........
Abbiamo davanti agli occhi il suo ghigno sembra proprio quello di uno che ha fregato tutti..Il nostro pensiero va anche a Roberta Ragusa.... Assurdo povera Roberta... Decisione assurda..Questo é un'altro dei tanti motivi per cui... la festa della donna non deve essere festeggiata!.
Grazie da parte di una donna che ha sempre lottato per i propri diritti e che non ha mai capito perché tante altre donne festeggiano quando in realtà si dovrebbe riflettere sulle condizioni in cui molte di loro zono costrette a vivere quando rientreranno a casa.Quindi un 8 marzo consapevole al di là della mimosa che resta un bel fiore e basta alle iniziative commerciali che sviliscono le donne invece di valorizzarle.Grazie di cuore per un gesto che non cambierà il mondo ma che è comunque un passo avanti.
Marinella, massacrata di botte. Un calvario lungo 38 minuti......
Le violenze registrate in un cd che lei non ha mai avuto il coraggio di portare ai carabinieri. Lo ha fatto il fratello, ma lei era già morta.
corrierefiorentino.corriere.it
(Ma com'è possibile che stesse lì a farsi maltrattare da anni senza cercare un aiuto, un rifugio........)
BUON OTTO MARZO A CHI COMBATTE PER UGUALI DIRITTI E UGUALI DOVERI E PER COSTRUIRE UN MONDO SENZA DISCRIMINAZIONI DI GENERE.
(L'utilizzo del maiuscolo e voluto)
Donne che amano e sanno amare , che spesso vivono dietro agli uomini ma sono più forti di loro , donne che altrettanto spesso , sanno recidere con il passato e spezzare legami senza voltarsi , la donna indietro . Si , le donne vengono offuscate ma non per questo significa che siano meno deboli , la donna parla e ti " spara " dritto al cuore , la sua parola arriva nei luoghi più reconditi dell'animo umano , con le sole parole , con un solo afflato le donne arrivano dove gli uomini , impotenti , solo con le mani riescono ad arrivare...
A. Murace
A tutte voi donne e bambine vittime di sopprusi ed ingiustizie .. Il mio pensiero a voi donne fragili in cerca di una ideologia, non c'e' luce quando si sceglie l'oscurita'. Solo orrore e orrore.
Chiedo a chiunque passi di qua di mantenere un tono basso, qui non si urla nè si offende nessuno. Ogni vostro pensiero è ben accetto, come ogni critica, ma sempre nel rispetto reciproco.