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Così la pensava il professore...

Post n°6225 pubblicato il 15 Giugno 2017 da giulia_770.it

Umberto Eco: "Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli: prima parlavano solo al bar e subito venivano messi a tacere"

Per Eco il web sarebbe un vero e proprio “dramma” perché promuoverebbe “lo scemo del villaggio a detentore della verità”. La struttura di internet, secondo Eco, favorirebbe infatti il proliferare di bufale. E in proposito ha affermato anche che il ruolo dei giornali in tal senso è importante perché dovrebbero “filtrare con équipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno". Per fare questo “i giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all'analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi”, ha detto Eco riferendosi al fenomeno della copiatura dal web.

....Rispetto Umberto Eco e sono d'accordo che i social media hanno dato la parola agli imbecilli ; ma nella stessa misura hanno dato la possibilità di togliere la parrucca ai parrucconi e di smascherare gli "intellettualissimi " con poco sale in zucca , tipo, certi giornalisti che si proclamano guide sicure per il popolo italiano ..invece sono solo saccenti imbecilli grondanti di stereotipi e pregiudizi scontati...

di la tua...

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Federico il 15/06/17 alle 22:08 via WEB
Gli imbecilli hanno sempre avuto libertà di parola, a mio parere il problema sono quelli che leggono i post degli imbecilli e sono talmente tanto più stupidi da seguirli!!!
 
narconon_70
narconon_70 il 15/06/17 alle 22:11 via WEB
Prima erano in pochi a divulgare il proprio pensiero, ora sono in tanti, sta a chi legge distinguere il bene dal male, capire chi ti vuole fregare, dominare, sfruttare, chi scrive cose intelligenti e chi stronzate. Se non avessero inventato la stampa Umberto Eco non avrebbe potuto pubblicare il suo pensiero e vendere tanti libri.
 
mi_piaci15
mi_piaci15 il 16/06/17 alle 08:05 via WEB
ECO non ce l'aveva con tutti gli utilizzatori, ma soltanto con gli imbecilli, ed aveva ragione!
 
mah_40.it
mah_40.it il 16/06/17 alle 08:13 via WEB
Umberto Eco espresse la sua opinione anche in una bustina di Minerva, rubrica che teneva sull'Espresso. Per valutare il suo pensiero oggettivamente segnalo che quella bustina è stata inserita nel libro pubblicato postumo "Pape satan aleppe". Anticipo comunque che lui è stato tra i primi ad utilizzare le potenzialità del digitale, salvo rimanere deluso dalla facilità con la quale qualunquisti, superficiali e faziosi, celati dall'anonimato, rispondessero in modo turpe e smodato ad articoli di studiosi seri e professionali. La critica becera,priva di fondamento e di rispetto lo ha letteralmente disamorato di uno strumento che tra i primi ha abbracciato, utilizzando una vecchia olivetti regalata dai dirigenti del marchio e con cui scrisse il nome della rosa. Molti di noi avevano allora un'idea molto vaga del computer...
 
narconon_70
narconon_70 il 16/06/17 alle 09:33 via WEB
Secondo me, la distinzione tra intellettuali e gente comune non c'entra niente. Quello che c'entra e la capacità di ragionare e portare argomenti, fatti, riflessioni a sostegno delle proprie opinioni. È in questo modo che si dialoga, altrimenti non ha senso. Se voglio cazzeggiare posso farlo, ma non ho il diritto di lamentarmi se chi mi ascolta mi tratta da imbecille....
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Alessandro il 16/06/17 alle 09:36 via WEB
In un' epoca dove il lettore legge solo i titoli delle notizie è pressoché inutile fare un approfondimento...scritto. Mica lo leggono. Questo è il dramma. Non si ha più voglia di informarsi, di sapere, di capire. Si preferisce vivere in una bolla fatta di sogni piuttosto che affrontare consciamente la realtà delle cose...
 
annalisa60_it
annalisa60_it il 16/06/17 alle 09:46 via WEB
Da una parte ha ragione naturalmente, dall'altra possiamo finalmente renderci conto qual è il vero grado di sapienza e intelligenza della maggioranza delle scimmie pelate che si definiscono Homo Sapiens....
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
sonodipassaggio il 16/06/17 alle 09:54 via WEB
Ho avuto la fortuna di conoscerlo e sentirlo parlare si capiva che era un genio e soprattutto era molto ironico su tutti, compreso lui stesso.
 
modi_1973
modi_1973 il 16/06/17 alle 10:00 via WEB
Prima erano in pochi a divulgare il proprio pensiero, ora sono in tanti, sta a chi legge distinguere il bene dal male, capire chi ti vuole fregare, dominare, sfruttare, chi scrive cose intelligenti e chi stronzate. Se non avessero inventato la stampa Umberto Eco non avrebbe potuto pubblicare il suo pensiero e vendere tanti libri.
 
marcoste_it
marcoste_it il 16/06/17 alle 10:04 via WEB
Spesso è vero ! Purtroppo , c,è qualcuno che anziché leggere , studiare per farsi un minimo di cultura , vomita rabbia e ignoranza sul web. . convinti persi...
 
angela.lv
angela.lv il 16/06/17 alle 10:06 via WEB
Quello che Eco mi sembra voglia dire e' che il web rischia di essere una opportunita' sprecata per la cultura e la democrazia se e' in mano solo ai cazzeggatori da bar.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Lorena il 16/06/17 alle 10:12 via WEB
Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti. (Umberto Eco) Lui ha detto anche questo, per l'appunto
 
alex_it_ab1
alex_it_ab1 il 16/06/17 alle 10:20 via WEB
Eco ha parlato di Sindrome di Complotto che e' amplificato in modo abnorme dai social media che non hanno nessun tipo di controllo e possono spargere bufale senza problemi.
 
samuele_bandi
samuele_bandi il 16/06/17 alle 10:41 via WEB
Vent'anni fa, Eco ci rappresentò, solo e inascoltato, l'esodo, che dava per certo nel prossimo futuro, di intere popolazioni dall'Africa e dal Medio Oriente verso di noi, esodo non controllabile e non gestibile per l' enormità del fenomeno, conseguenza delle politiche scellerate dell'occidente. Lui aveva studiato e sapeva interpretare i fenomeni sociali e qualche altro no. E tutta qui la differenza . Non è l'uguaglianza alla partenza, ma l'uguaglianza all'arrivo che fa la differenza tra un cavallo e un brocco.
 
pietro_791.it
pietro_791.it il 16/06/17 alle 10:46 via WEB
Quella di Eco è una posizione sacrosanta, che può non piacere perché sembra una posizione molto arrogante, ma che secondo me è molto pertinente. Penso sia innegabile, i social network sono effettivamente il primo veicolo per le bufale, e, inoltre, la protezione che ci offre internet dà la possibilità di scrivere commenti meno ragionati e più istintivi. Trovo molto importante anche il passaggio in cui si parla dell'informazione, ovvero che i giornalisti dovrebbero stare più attenti a prendere le notizie dal web (spesso si prendono cantonate clamorose). E tra l'altro, sempre parlando di informazione, la gente stessa spesso si informa male, proprio perché non è sempre così facile discernere le bufale. Eco non sta proponendo assolutamente di imbavagliare la rete, in realtà il suo è un invito a essere più riflessivi e ad avere più criterio nel giudicare il vero e il falso.
 
gabriele1970_it
gabriele1970_it il 16/06/17 alle 11:00 via WEB
Sarò considerato sacrilego o inopportuno o immodesto perché mi permetto di obiettare qualcosa alle parole di un grande scrittore come Eco, ma questo è quanto: non esiste una "soglia culturale" oltre la quale è giusto esprimere le proprie opinioni (sul web, come sui giornali o come al bar) ma anzi a mio parere è anche la reale possibilità di esprimersi e di recepire diversi pareri, posizioni, ragionamenti che fanno crescere culturalmente una persona. Finché uno avrà la possibilità di dire la propria solo al bar davanti ad un bicchiere, farà sempre e solo "chiacchiere da bar". Se potrà allargare la propria platea di interloquitori (come ad esempio sul web) non potrà che iniziare un percorso di crescita culturale, per poco o tanto che sia. La teoria per cui se sei ignorante non hai diritto di parola non è solo anti democratica, ma anche arrogante. Non si parla, scrive, ascolta e legge per insegnare o imporre il proprio pensiero, ma per esprimere opinioni, confrontarsi, crescere, maturare. Per questo la parola va concessa a chiunque, poi sta a chi la recepisce imparare a discernere e a rivolgere la propria attenzione maggiormente alle fonti più erudite.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Michele il 16/06/17 alle 11:08 via WEB
il prof.è un grande ma penso che dar spazio a qualche imbecille a volte può essere anche utile,.dare opportunità aiuta a liberarsi dal proprio io e principalmente confrontarsi, viva la vita
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Massimo il 16/06/17 alle 11:13 via WEB
Eco, tra coloro che si dichiarano intellettuali non è il peggio, ma è pieno di sé, perché affascinato dalla propria intelligenza. Intelligenza che ha, come principale obiettivo, quello di conoscere le ragioni d'essere della realtà, e come fine secondario quello di stabilire il grado della propria inadeguatezza al poterlo fare...
 
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