A R T E

Amare un giovane è come sfidare Dio..

È come se la sua voce e i suoi messaggi venissero da un inconscio molto profondo e irraggiungibile, per la gente comune. Vivere così, quella sofferenza di essere recessa in un livello più primordiale, o sublimale se preferite, era la sua pazzia, il suo distacco dalla realtà...

già... L'amore non ha tempo... è questa la sfida Eterna!

Perchè sento di essere ascoltata da chi non può più ascoltare invece? Amare un giovane. o uno meno. È sempre una sfida.

Il problema non è l'amore nei suoi confronti: qui non sfidi nessuno (a parte la tua morale). Il problema è se lui può accoglierti per quello che sei o l'immagine di te. Il fascino gira molto attorno alla non consapevolezza. Dio si sfida in altro...

La verità è sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa.

In una visione di tristezza con costrizione demenziale da veri esseri cattivi o incattiviti da norme assurde emanate da individui ignari delle sofferenze altrui...

dal buco della serratura il male edifica il mondo.

È vero, attenzione alle porte socchiuse, e alla cattiveria!

Pura ed assoluta verità! ... La cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. È davvero una cosa orribile...

Ci vuole una velata e triste follia per trovare il coraggio di dire la verità ed essere creduti.

La casa della poesia non avrà mai porte.. (A.Merini)

La poesia è una casa senza pareti né porte né finestre, dove il pensiero può cantare senza il timore di disturbare e l'anima vola leggera...

Stupenda...!!!! La farei leggere a tutti quei critici che non hanno mai scritto una poesia. Brava Alda... una vera casa aperta, senza porte ne muri, aggiungo .

Infatti, la poesia è libera di divulgarsi.

La semplicità La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri. E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri. Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercè di chi ci sta di fronte. Non ci esponiamo mai. Perché ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto. Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. Mi piacciono i barboni. Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore. ( Alda Merini)

Bella poesia Aurora...Alda Merini ha ragione da vendere, si ha paura di mettersi a nudo, la fragilità è vista come un fronte d’attacco, lei stessa ne è stata bersaglio…Ci vuole un grande coraggio ad essere semplici con umiltà, dall’altra parte c’è sempre un leone.

Verissimo noi tutti tendiamo a nascondere le nostre fragilità anche tirando fuori il peggio di noi stessi…..

Il frastuono del quotidiano, la continua e spasmodica ricerca di qualcosa che ci dia la sensazione di appartenere a questo mondo dove la ordinaria follia degli altri ci regala l’illusione di vivere una dimensione di forzata normalità, tutto questo ci fa dimenticare coloro cui la società dei “giusti” per comodo, preferisce assegnare l’indelebile ed ignominosa etichetta di “PAZZO”. Ma la grande umanità che trasuda da questi “diversi” dovrebbe farci riflettere e cercare di capire dove realmente alberga il seme della follia.

I poeti invece d’interrogarsi sul perché del male e del dolore li accettano, trasformandoli in versi, in arte, in un’alchimia preziosa ed unica che permette loro di essere dentro e fuori la quotidianeità, certamente sempre proiettati verso un sogno da custodire ed allevare dentro il cuore per potere essere vivi…

Alda, con la sua vita e la sua poesia, lo ha saputo raccontare al mondo con estrema lucidità alla faccia di chi ha provato ad “oscurarla”. Ho seguito qualche servizio televisivo che parlava di lei (dopo morta)ma non avevo colto la sua “bellezza” e la sua “profondità”

Solitudine all’interno della famiglia dove nessuno, neanche il marito, le è mai stato vicino, e solitudine nel manicomio durante la sua permanenza. I suoi versi sono molto eloquenti al riguardo, e proprio attraverso quei versi lei sembra chiedere un aiuto, una mano, per uscire da quel tunnel in cui era finita,,, Versi come questi ti fanno riflettere…

Alda Merini è l’emblema di tutti i diversi, di quelli che non trovano ascolto, che sono evitati, che vanno isolati. Lei che ha saputo dare parole a quei meandri oscuri della mente che sono le nostre stanze chiuse. Alda le ha aperte, e ne è sgorgata la sua freschissima poesia,un fiore che non smette di emanare il suo profumo.

Alda Merini, la più bella poesia è stata la sua vita...

Il fulcro è la sofferenza, nel suo percorso di giudizio interiore, nel suo dispiegarsi all'interno di una società, quella moderna, che fa di tutto pur di dimenticarla. Ed ecco allora che dietro ad una coltre di sorrisi, si celano vizi,gioie,dolori passati...È la storia di tutti, o almeno di tanti. Pochi, però, ne sono coscienti.

Non ha paura del dolore chi lo mette soprattutto sugli altri... senza rendersene conto...

Annalisa.--Ma...Non mi pare che Alda abbia messo il suo dolore sugli altri..

Un animo sensibile, che nella gioia e nel dolore ha creato la propria forza...

Come per tutti gli artisti, anche lei è stata apptezzata da morta.

Concordo Paola, peccato che è stata rivalutata dopo la sua morte! Del resto come tutti i "Grandi"...

Onore alla grandezza della sua cultura. Era così grande che fu reputata malata di mente, dagli uomini di...cultura. Era impossibile una donna così.