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Post n°7541 pubblicato il 27 Gennaio 2020 da giulia_770.it
Nell’esplorazione di questo sentimento angosciante si muove l’arte di Ahmed Alsoudani, americano di origine irachena che di questo ha fatto una poesia. Dal 26 marzo al 20 settembre 2020 a Roma, Palazzo Cipolla, l’esposizione esplora la potenzialità dell’arte di spingersi oltre le barriere fisiche e sociali, rivolgendosi all’uomo tramite un linguaggio universale. Ideata insieme alla Marlborough Gallery, è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e traccia la parabola dell’artista dal 2004 a oggi.Mosso personalmente dai conflitti in atto nel suo paese, i primi lavori di Ahmed Alsoudani interpretano l’orrore della guerra attraverso il segno della grafite e del carbone sulla tela grezza. Il passare del tempo e la distanza dall’Iran lo conducono poi ad una più modulata e mediata esplorazione del dolore, forse più intima ma non meno tormentata. |
Commenti al Post:
Sono un rimpianto, sono un rimorso, sono un dolore.
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