A R T E

Mio nonno che di guerre ne aveva vissute due e nel mezzo sopravviutto pure all- pandemia della Spagnola, mi diceva che sempre che la pace è un bene inriniciabile, ma in essa il popolo con il tempo diventa più imbecille e perde il senso di ciò di cui gode. A leggere certi commenti, dopo decenni in cui contrastano il suo pensiero, è avendo visto tre guerre da vicino ma per fortuna no. In. Italia, debbo dargli ragione. Troppo italiani vivono in un Paese in crisi, ma dove non vi è guerra senza la dimensione della fortuna e privilegio che hanno e non sono assolutamente in grado di capire chi, i dentici magari a loro, fuggono dalla guerra. Temo che non vi sia campagna d'informazione, documentazione e altro che possa farli maturare o comunque collegare quella sinapsi che gli fa capire che chi non combatte, in una guerra o scappa o muore e giustamente è logicamente scappa. In sintesi, se uno è imbecille, anche se lo istruisci resta un/a imbecille. Voglia mai che il nostro popolo e i nostri figli, per maturare debbano ripassare il cammino della barbarie della guerra, tornando ad esultare in una piazza alla dichiarazione di guerra.