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Un blog creato da giulia_770.it il 15/01/2008

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Alda Merini ad una domanda: Come vede il futuro del mondo?

Post n°6736 pubblicato il 04 Luglio 2018 da manu78_it

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Rispondeva:
Alla mia età cosa vuole che le dica..sono alla fine. Il mondo sta precipitando, credo sia... in mano a forze demoniache, denaro, vizi, droga, consumo dell’amore come fosse carta straccia, l’amore vero fa gelare il sangue e invece oggi viene consumato in fretta senza sentirne il sapore. Ai miei tempi c’era la guerra, la povertà, ma non siamo morti, eravamo in un certo senso felici, si ubbidiva al padre, alla madre..oggi i genitori sembrano assatanati, vogliono i loro figli al potere, alla gloria e alla fine li rovinano.

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
sonodipassaggio il 04/07/18 alle 11:56 via WEB
Viene ricordata non solo per l'eredità poetica che ci ha lasciato, ma anche per aver vissuto esperienza dei manicomi in quanto affetta da una malattia mentale chiamato disturbo bipolare. Nel libro vengono raccontati con lucidità, ma anche con grande intensità emotiva, i dieci anni trascorsi nel manicomio milanese. Ho letto il libro nel lontano 2007, l'ho comprato per caso ma, come spesso accade, è stato un colpo di fulmine, mi sono subito appassionata alla sua storia. Qualche settimana fa mi è ricapitato tra le mani e l'ho riletto. Ricordavo la scorrevolezza della lettura, si legge con facilità e con la stessa facilità ci si immerge emotivamente nei racconti descritti. Pur a distanza di tempo, ho saputo apprezzarne la lettura con maggiore maturità, in quanto il libro è ricco di spunti di riflessione molto forti. Già il titolo esprime un profondo concetto di sofferenza, sensazione confermata quando si arriva alla fine del libro. In diversi momenti della narrazione, la poetessa denuncia chiaramente le atroci modalità "mediche" o pseudo tali dell'epoca, legalmente riconosciute. Nel complesso, il libro appare come una sequenza di ricordi di luoghi, odori, volti, vere e proprie torture subite (come l'elettroshock), racconta con tenerezza l'amore per Pierre, un internato del reparto maschile, infatti la seconda parte del libro riporta le lettere d'amore a lui dedicate.
 
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