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L'ITALIA DELLE RIFORME

Post n°16 pubblicato il 29 Maggio 2018 da flavio666
 

Tra i tanti problemi esiste quello della riforma del sistema pensionistico che non é mai stato posto seriamente da nessuna forza politica.
Infatti mentre in altri paesi i fondi pensione investono in immobili, aziende e obbligazioni nel nostro paese i versamenti per le pensioni sono assorbiti dagli enti previdenziali che hanno migliaia di dipendenti con troppe spese e servono solo a pagare spese e pensioni oltre a richiedere sempre il contributo dello stato per sanare i debiti.
Forse questa é un'anomalia che mai nessun governo ha corretto.

Allo stesso modo le amministrazioni pubbliche non hanno ancora imparato a gestire i servizi in modo efficiente e preferiscono subappaltare a aziende municipalizzate o private tutti i servizi invece di gestirli in proprio con un criterio economico risparmiando.
La politica é diventata sinonimo di spreco e non di efficienza mentre dovrebbe essere efficienza e rispetto dei cittadini, e non solo propaganda elettorale.

Poi il tanto decantato programma dei 5 stelle sembrava piu uno slogan elettorale che un vero programma di governo con le relative coperture economiche infatti non si parlava di riduzione delle tasse al ceto medio e a chi lavora (ma unicamente di flat tax che favorisce solo i ricchissimi) , mancava una vera fatturazione elettronica, una vera riduzione dell'IVA sui beni di prima necessità, mancava anche il miglioramento e razionalizzazione dei servizi e della scuola con programmi e testi seri e non solo nozionismo di quantità come ora, poi la revisione degli orari di lavoro verso l'obbiettivo delle 35 ore, mancava  l'eliminazione vera della burocrazia inutile e dei mille tributi locali.

Tutti temi cari agli italiani dei quali ci si dimentica appena dopo le elezioni.
Poi alcuni si sono soffermati sui costi della politica come  vitalizi o gli indennizzi ai parlamentari e ai Ministri mentre non hanno parlato nemmeno di riduzione delle spese dei ministeri, di riduzione delle spese militari, a cominciare dai 90 aerei F35 supercostosi commissionati agli USA e che ci costano 13 miliardi di Euro (alla faccia della crisi) .

Invece non si é mai parlato dei costi delle missioni internazionali e dell'emergenza migranti che potremmo affrontare a un decimo del costo direttamente creando centri di accoglienza nei paesi di origine (ma cosi nessuno ci guadagna...?)
Invece si parla solo di protezionismo dei prodotti italiani e di chiusura delle frontiere o di rimpatrio dei migranti mentre sarebbe utile affrontare il problema prima che si verifichi.
Innazi tutto occorre fare una netta distinzione tra immigrati e migranti.

Gli immigrati (regolari) nel nostro paese producono ricchezza perché lavorano, nelle fabbriche, nei servizi e nell'agricoltura pagando contributi e tasse che aiutano il paese, vien da sé che poi avranno anche diritto all'assitenza sanitaria e alla pensione avendo pagato.

I migranti di cui tanto si parla, invece sono rifugiati che hanno ottenuto lo status di rifugiato e un permesso temporaneo di soggiorno nel nostro paese e che al massimo tra uno o due anni devono tornare nel paese di origine semplicemente perché hanno accettato questo tipo di accoglienza temporanea in attesa che la guerra finisca.
Ora può darsi che molti migranti abbiano anche trovato lavoro e pagando le tasse richiedano un permesso di lunga durata ma di fatto pochi sono quelli che resteranno.
Poi tutti gli altri discorsi sono solo chiacchere da bar che finiscono in fondo ad un bicchiere.

L'idea di ritornare all'autarchia e chiudere le frontiere può esserci solo nella mente di qualche folle nostalgico mentre il mondo diventa sempre piu globalizzato e connesso.
L'Italia é un grande paese che contribuisce con i propri prodotti e le proprie capacità non solo interagendo con l'Europa ma con il mondo intero .
I prodotti cinesi derivano spesso da cooperazione con aziende italiane, che forniscono tecnologia e prodotti  aumentando le nostre esportazioni.

Il problema dei trasporti non é solo italiano infatti in altri paesi hanno investito sulle infrastrutture e sui trasporti ricavando utili notevoli nel lungo periodo mentre in Italia si chiudono centrali elettriche, tratti di ferrovia e servizi pubblici.

Lo stesso treno ad alta velocità per andare da Torino a Milano impiega un'ora per coprire la distanza di 120 Km (qualcuno dice 150 ma non fa differenza) ora un vero treno ad alta velocità come il TGV francese impiega circa un'ora e 50 minuti per coprire la distanza tra Lione e Parigi  ovvero di 450 Km con una velocità media di 270 Km all'ora fermate incluse.
Il nostro bellissimo ma costosissimo  treno invece viaggia ad una velocità massima di 170Km all'ora che francamente non serve a molto visti i costi. (le nostre linee ferroviarie costano circa sette volte quelle francesi)
Per questo la chiamano alta velocità "all'italiana" ovvero faccio finta di andare veloce e rallento il treno regionale che impiega circa due ore sempre per lo stesso percorso (70 km/ora di media) cosi faccio bella figura, No?
Magari migliorando i treni, facendo manutenzione alle linee, ai treni che spesso si guastano e sostituendoli con nuove vetture, ci potrebbe essere un servizio migliore.
Certo Trenitalia non avrebbe oltre 770 milioni di euro di utile ottenuti a scapito del servizio .

Certo alcuni soggetti politici sono dichiaratamente contrari all'alta capacità ferroviaria adducendo le motivazioni piu fantasiose, dall'inquinamento, al fatto che i treni elettrici spaventano gli animali selvatici.

Invece perché non dicono che un treno elettrico potrebbe creare una seria disoccupazione tra gli autotrasportatori della Val Susa oltre a ridurre l'inquinamento della valle?
Forse occorrerebbe invece una legge che obbligasse i cantieri e le infrastrutture (come ferrovie e autostrade) ad assumere personale locale per un periodo minimo di 5 o 10 anni e per garantire sviluppo e continuità a opere che devono essere votate al progresso e al futuro delle popolazioni locali e non fini a sé stesse.
Forse la soluzione non sta nel ridurre le opere pubbliche e le infrastrutture ma nel portare a termine quelle iniziate utilizzandole al meglio .
Ancora oggi infatti utilizziamo opere realizzate in passato dall'Impero Romano come acquedotti e strade oltre a fabbricati e ospedali molto belli realizzati in passato che appaiono ancora attuali.

Forse dovremo apprezzare di piu quello che abbiamo e saper cogliere l'occasione per migliorare magari copiando i nostri vicini di casa.

http://giallosole.altervista.org

 
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