Creato da marino.giannuzzo il 08/10/2009
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« da ISTANTANEEda ISTANTANEE »

da istantanee

Post n°2 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da marino.giannuzzo

 

 

 

Acqua spumeggiante

che di balzo in balzo

scendi col ruscello

in primavera

le cime hai visto

d’innevati monti

solinghi, silenziosi

e in ciel stagliati,

sculture immense e naturali.

 

Conoscerai

i profondi abissi

dei terrestri antri

e degli azzurri mari.

 

Nell’etere librata

il formicaio umano

sulla terra miri

e irrori

in pioggia trasformata.

 

Adultera

 

L’adultera è tornata

dopo il gran ripudio

e siede in casa

nel mezzo della stanza

sconsolata.

 

Siede come l’ospite

che da lontano arriva

sconosciuta e stanca.

 

Forse è la vergogna

forse il pentimento

d’essere tornata.

 

I bimbi suoi commisera

commisera se stessa

e la trista sorte

in cui s’è avviluppata.

 

Pregne di odio

ha le sopracciglia

e lacrima non v’è

che ne rinfreschi il viso.

 

Serra le labbra

serra pure i denti

e bocconi ingoia

di malinconia.

 

Nel mezzo siede:

nel mezzo della stanza.

 

Con gli occhi segue

il padre dei suoi figli

che più non ama,

che muto va per casa,

l’adultera tornata,

che bocconi ingoia

di malinconia

e di disagio

per essere tornata.

 Amante

 

Luminosa appare

nella notte nera

con la passione fervida

che arde il suo sentire.

 

Di bramosia fremeva

la dolce amante mia

dei giorni ormai passati

che non saranno più.

 

Vibrava tra le braccia

come canna al vento

e tutta mi si dava

abbarbicata a me.

 

A me che pur l’amai

con infocato ardore

che la cullai nei sogni

e nei ricordi miei.

 

A me ritorna ancora

nell’amor senile

e nei pensieri miei:

m’abbraccia e mi consola.

 

Alfin m’acquieto cheto

spossato e sonnolento

nella notte nera

non più illuminata.

 

Arcobaleno

 

Se  piove su di te

e brividi ti colgono

perché intorno è buio

e su altri il sol risplende

caldo e luminoso,

scruta bene intorno,

alza gli occhi al cielo

e un arco variopinto

detto arcobaleno

splenderà per te

se tu vorrai.

 

Passerà la pioggia

il freddo e il triste inverno.

Trascinerà le nubi

altrove

l’arcobaleno

e dissolverà il sole

ogni nembo.

 

                                  

 

Arsura

 

Arido il cuore

arida la mente

deserto senza oasi

sono diventato.

 

Arsa è la sorgente

che acqua non dà più

al ruscello antico

acciottolato.

 

Non cantan più

sul mattin gli uccelli

non odo più

il grillo sulla sera.

 

Morto è il sentimento

per il verso vita

morto è il sentimento

per il cuore pace.

 

Il volto tenero

di vergine fanciulla

più non ispira

il verso mio infocato.

 

La natura tutta

deserto è diventato

deserto senza oasi

deserto senza vita.

 

L’antica fonte

ha trovato via

tra falde fonde

nella terra ascose.

 

Or dalle sabbie

arse e desolate

ruderi emergono

di ere tramontate.

 

 

                                                                   Bacio

 

Ingenuo il bacio

era il bacio casto

sulla bocca tua,

ma tutto ribollì

il sangue mio.

 

Fu in subbuglio

tutto il mio sentire

fu tutta sesso

la virilità.

 

L’antica giovinezza

nel corpo mio risorse

e il bacio lieve

diventò vulcano.

 

Tra le mie mani

le mammelle in fiore

di fanciulla fresche

lievi e vellutate.

 

Amore immenso nacque

amor che volle amore

ed amore ebbe

dalla ragazza in fiore.

 

Adoro la fanciulla

la bacio e l’accarezzo

ma il risveglio è solo

delusione.

 

Il sangue ribollente

s’acqueta nella notte:

sono svanite

le mammelle in fiore.

 

 

 

 

Buio

 

Il buio della notte

in pieno buio avanza.

Spente son le luci,

tutte, una ad una.

 

Dormono i mortali,

ignari del domani,

ignari se la speme

darà dei risultati.

 

Io veglio nella notte

conto mille stelle

nella notte illune

nell’immensa notte.

 

Tacciono i grilli

immote le farfalle:

tutto intorno tace

ma il cuore non ha pace.

 

 

 

 

 

 
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