Creato da marino.giannuzzo il 08/10/2009
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Acqua spumeggiante
che di balzo in balzo
scendi col ruscello
in primavera
le cime hai visto
d’innevati monti
solinghi, silenziosi
e in ciel stagliati,
sculture immense e naturali.
Conoscerai
i profondi abissi
dei terrestri antri
e degli azzurri mari.
Nell’etere librata
il formicaio umano
sulla terra miri
e irrori
in pioggia trasformata.
Adultera L’adultera è tornata dopo il gran ripudio e siede in casa nel mezzo della stanza sconsolata. Siede come l’ospite che da lontano arriva sconosciuta e stanca. Forse è la vergogna forse il pentimento d’essere tornata. I bimbi suoi commisera commisera se stessa e la trista sorte in cui s’è avviluppata. Pregne di odio ha le sopracciglia e lacrima non v’è che ne rinfreschi il viso. Serra le labbra serra pure i denti e bocconi ingoia di malinconia. Nel mezzo siede: nel mezzo della stanza. Con gli occhi segue il padre dei suoi figli che più non ama, che muto va per casa, l’adultera tornata, che bocconi ingoia di malinconia e di disagio per essere tornata. Amante Luminosa appare nella notte nera con la passione fervida che arde il suo sentire. Di bramosia fremeva la dolce amante mia dei giorni ormai passati che non saranno più. Vibrava tra le braccia come canna al vento e tutta mi si dava abbarbicata a me. A me che pur l’amai con infocato ardore che la cullai nei sogni e nei ricordi miei. A me ritorna ancora nell’amor senile e nei pensieri miei: m’abbraccia e mi consola. Alfin m’acquieto cheto spossato e sonnolento nella notte nera non più illuminata. Arcobaleno Se piove su di te e brividi ti colgono perché intorno è buio e su altri il sol risplende caldo e luminoso, scruta bene intorno, alza gli occhi al cielo e un arco variopinto detto arcobaleno splenderà per te se tu vorrai. Passerà la pioggia il freddo e il triste inverno. Trascinerà le nubi altrove l’arcobaleno e dissolverà il sole ogni nembo.
Arsura
Arido il cuore
arida la mente
deserto senza oasi
sono diventato.
Arsa è la sorgente
che acqua non dà più
al ruscello antico
acciottolato.
Non cantan più
sul mattin gli uccelli
non odo più
il grillo sulla sera.
Morto è il sentimento
per il verso vita
morto è il sentimento
per il cuore pace.
Il volto tenero
di vergine fanciulla
più non ispira
il verso mio infocato.
La natura tutta
deserto è diventato
deserto senza oasi
deserto senza vita.
L’antica fonte
ha trovato via
tra falde fonde
nella terra ascose.
Or dalle sabbie
arse e desolate
ruderi emergono
di ere tramontate.
Bacio
Ingenuo il bacio
era il bacio casto
sulla bocca tua,
ma tutto ribollì
il sangue mio.
Fu in subbuglio
tutto il mio sentire
fu tutta sesso
la virilità.
L’antica giovinezza
nel corpo mio risorse
e il bacio lieve
diventò vulcano.
Tra le mie mani
le mammelle in fiore
di fanciulla fresche
lievi e vellutate.
Amore immenso nacque
amor che volle amore
ed amore ebbe
dalla ragazza in fiore.
Adoro la fanciulla
la bacio e l’accarezzo
ma il risveglio è solo
delusione.
Il sangue ribollente
s’acqueta nella notte:
sono svanite
le mammelle in fiore.
Buio Il buio della notte in pieno buio avanza. Spente son le luci, tutte, una ad una. Dormono i mortali, ignari del domani, ignari se la speme darà dei risultati. Io veglio nella notte conto mille stelle nella notte illune nell’immensa notte. Tacciono i grilli immote le farfalle: tutto intorno tace ma il cuore non ha pace.
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Inviato da: giorgia19.90
il 06/12/2009 alle 01:22