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da ISTANTANEE

Post n°12 pubblicato il 21 Ottobre 2009 da marino.giannuzzo

Salto

 

 

Io me ne andrò

senza salutare.

Nella bisaccia

non avrò un pane.

 

Non avrò acqua

che disseti il cuore

non il ricordo

d’un sincero amore.

 

Il salto io farò

dal buio nel bagliore

e ciò ch’io vissi

non avrà più vita.

 

O forse il buio

sarà di là dal salto

ed è luce

ciò che mi circonda.

 

Eterno dubbio

che c’è oltre la morte.

 

 

Sasà

 

 

Sasà per tutti

lo scemo è del paese,

sempre vagante

per le vie del borgo

tra diruti muri

di tuguri

abbandonati e muti.

 

Parla con essi

Sasà lo smemorato,

parla con Tutto

e nulla gli risponde.

 

Sasà ha ragione

ragione in quel che dice

ad animali e cose

ad uomini saccenti

che sorridendo ammiccano

allo scemo del paese,

che i comizi al palco

declama a nulla e a tutti.

 

Nessun lo contraddice

per non fargli torto

e Sasà gioisce

quando le mani

battono i bambini.

 

Egli è felice

di tutti il più felice

pur se per tutti

lo scemo è del paese.

 

 

 

 

 

Scirocco

 

 

Vento caldo d’Africa

scirocco

sulla spiaggia d’Alcamo

infocata

nell’umida foschia

giunge mortale

per gli esseri viventi

a luglio.

 

 

 

Segesta

 

 

Brillano lontane

le luci sul teatro

nella nebbia fosca

della sera.

 

Rivivono gli antichi

echi d’oltretomba

di tragici a Segesta

di comici e drammatici

di greci e di latini

ignari d’altri popoli

che nell’universo

civiltà irradiavano

silenti.

 

                          ( La gran muraglia

                            e il mare

                            i popoli divisero

                            ed all’umanità negarono

                            utili conquiste

                            per millenni.)

 

Tornano le luci

faro nella notte

e il dramma antico,

linfa riciclata,

rivivrà ancora

nella nebbia fosca

questa sera.

 

 

Sensazioni

 

 

Un ribollir

di sensi indefiniti

è lo spirto mio

nel buio della sera.

 

Gioia e dolore

tu vedresti misti

andar per mano

o in lotta e tristi.

 

Un uragan talvolta

scuote i sensi miei;

poi la bonaccia

l’affanno mio cancella.

 

Il sonno alfine vince

ogni mia stanchezza

ed ogni ambascia

mutasi in torpore.

 

Nel sonno mi si scioglie

la gioia ed il dolore:

nel buio tutto tace

e tutti i sensi han pace.

 

 

 

Sesso

 

 

Poso la guancia

sulle tue mammelle

candide e sode

come neve al sole.

 

T’accarezzo il corpo

e l’anima in osmosi

mia nella tua

lieve si transuma.

 

Le labbra e gli occhi

i fianchi e il seno tutto

le natiche e le gambe

tutte di velluto

tra le mie braccia tendi.

 

I sensi miei

e la fantasia

nella notte accendi

nella notte pregna

di fulgida allegria.

 

Ardono i sensi:

arde il corpo mio

arde il seno tuo

e in deflagrante scoppia

fuoco d’artificio

l’essere nostro

dentro il ventre tuo.

 

 

Sicilia

 

 

È il paese

dove le rondini

pur d’inverno stanno.

Sicilia bella

succo d’arancia

rossa e saporita.

 

Questa la terra

fertile e benigna

che figli ha dato

raminghi all’universo.

 

Amore e gioia

amore e fantasia

in questa terra

sempre troverai

o emigrante

che lontano vai.

 

Amore e gioia

amore e fantasia

tra le brune zolle

e nel mare azzurro

la natura tutta

d’intorno tu vedrai.

 

Della Sicilia splendida

succo d’arancia

rossa e saporita

amore innato

in te porterai.

 

.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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