Creato da vocedilunao6 il 24/07/2008

NOTTE INCANTATA

... CHE VALE LA PENA DI VIVERE TI CHIEDERO " dimmi il perche" TU CHE NON PARLI DIRAI "vale la pena vedrai".......'

 

 

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Post n°71 pubblicato il 08 Dicembre 2008 da vocedilunao6

 LAURA

Grazie al Petrarca e al suo Canzoniere il nome Laura, che nel Medioevo era ancora poco diffuso, diventò molto popolare. Ma Laurea, con il maschile Laurus meno frequente, era già un nome proprio nell'età imperiale: augurava a chi lo portava "vittoria, sapienza, conoscenza". E con questi stessi significati fu poi adottato dai cristiani. Laura derivava dal latino laurus che indicava il lauro o alloro ed era di genere femminile. La vera origine di Laura è però mitologica: in greco il lauro si diceva dafne. E Dafne si chiamava la ninfa, protagonista di una struggente storia d'amore. Apollo si era innamorato perdutamente di lei. Ma la fanciulla non lo degnava d'attenzione. Un giorno il dio, esasperato, prese ad inseguirla e stava per afferrarla quando Dafne pregò il padre, il dio Peneo, di salvarla tramutandola in un'altra figura; e così la ninfa si trasformò a poco a poco in una pianta di lauro. Così ha figurato la scena il Bernini nella celebre scultura che si può ammirare alla galleria Borghese di Roma. Quando Apollo strinse fra le braccia il tronco dell'albero sentì che sotto la corteccia il petto della ninfa continuava a palpitare. "Se non puoi essermi sposa", sospirò il dio, "sarai almeno la mia pianta. La pianta amata dal dio della luce, della vittoria e della sapienza ha evocato immagini di "luce, di vittoria e anche di sapienza". Per questo motivo s'incoronavano i poeti con una "laurea", cioè con una corona di foglie di lauro. E siccome Apollo è anche il Sole, e il segno dei Leone è la casa dei Sole, si consiglia alle oltre duecentomila donne che si chiamano Laura, Lauretta o Laurina e anche ai circa settemila uomini di nome Lauro, di scegliere l'onomastico nei giorni dal 23 luglio al 23 agosto. Non esistono infatti santi con questi nomi. La Santa Laura citata al 19 ottobre in un antico Martirologio ispanico non è accettata dalla Chiesa ufficiale perché in realtà non è mai esistita. Ma torniamo alla Laura più celebre, quella del Petrarca, che forse non è esistita se non nell'immaginazione del poeta. Nel Canzoniere Laura è, come la Beatrice di Dante, simbolo di quella conoscenza tanto cercata dai poeti dell'epoca: è la Luce che si diffonde dal Sole; è l'Aurora che preannuncia col suo chiarore il sorgere della divinità.

 
 
 
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