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« Ricordi di un risveglioVino »

Un'altra occasione

Post n°20 pubblicato il 27 Settembre 2011 da al_habibi

Di certo c'è che sono bravo a mandarti via, ma quando mi torni in mente ogni cosa parla di te.
Mi ha svegliato stamane la pioggia che batteva sul tetto, adesso abito in una casa con le travi a vista, come era la tua camera, il covo dei pirati.

Ho pensato ad un'altra pioggia che lavava le strade, e scacciava la gente e noi nell'ombra di un portone a far l'amore in piedi mentre l'ombrello cadeva e la pioggia ci inzuppava.

Sono stato sotto le coperte e mi mancava il calore della pelle di una donna, la tua pelle da accarezzare per svegliarti piano mentre entravo dentro di te, ricordi?
Ricordi la mia bocca che ti percorreva la schiena per sussurrarti all'orecchio che era pronto il caffè, quel caffè che poi dovevo rifare perchè non c'era tempo di fermarsi a berlo e dventava freddo nella tazzina.

Stamattina mi mancava la tua pelle, il profumo dei tuoi capelli, quella dolcezza così meravigliosamente tua e che scompariva poi quando eravamo lontani fino ad insultarci ferocemente e perderci.

Stamattina mi mancavi tu per ascoltare la musica delle gocce sul tetto, per immaginare il mondo fuori che si avviava frettolosamente verso il giorno mentre il nostro mondo era in quel letto, quelle lenzuola, quel prenderci con dolcezza, violenza,  passione insaziabili ed ingordi.

Poi un commento mi ha fatto tornare in mente le nostre docce, non il dopo aver fatto l'amore, ma un durante che durava sempre, anche quando l'acqua inzuppava i tuoi capelli, e le mani e le bocche non erano mai sazie, quel far l'amore che durava mentre cucinavamo, al supermercato, quell'urgenza che ci prendeva e ci faceva fermare l'auto nel parcheggio del cimitero per cercarci ancora

Avremmo mai potuto costruire qualcosa? Se ci fossimo incontrati prima avremmo potuto avere una storia insieme?
Per me era possibile anche dopo, non lo era per te che ti sentivi bruciata , marchiata da una storia sbagliata e non hai capito che quella meraviglia che eravamo insieme andava oltre ogni sbaglio, ogni umiliazione, noi eravamo i sacerdoti di una religione antica, misteriosa come la vita, eravamo l'unione del maschile e del femminile quel legame profondo e indissolubile che dio ha voluto all'origine delle cose.
Era un'occasione che la vita aveva dato a due persone e non l'abbiamo colta.

Te lo scrivo qui , ti dico qual è la mia paura, ti scrivo qui dove so che non leggerai mai...
Non so se la vita ci darà un'altra occasione.

 
 
 
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Un blog di: al_habibi
Data di creazione: 20/01/2011
 

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