Creato da giggi2711 il 09/08/2006

dashuroj

blog libero, dove ognuno può dire la sua e dove ci si può trovare di tutto........ma sopratutto niente

 

 

BUONA PASQUA

Post n°109 pubblicato il 23 Marzo 2008 da giggi2711

Nonostante che con questo clima sembri più un natale che non una pasqua ( l' unica differenza è che si mangia abbacchio invece di cotechino e lenticchie ) auguro a chiunque passa in questo blog serene feste e massimo relax.

 
 
 

INQUINAMENTO

Post n°108 pubblicato il 06 Marzo 2008 da giggi2711

Questa parola che ultimamente sta sulla bocca di tutti è diventata un ossessione. Se ne parla tanto, tutti conoscono soluzioni per migliorare il nostro pianeta che ormai è malato cronico allo stadio comatoso irreversibile, ma all' atto pratico, nessuno si impegna più di tanto nel risolvere questo grave problema.

Degli sprechi dei riscaldamenti negli edifici pubblici e privati non interessa niente a nessuno; poi ci vengono a dire di non usare l' automobile perchè inquiniamo le città.
Delle fontane e fontanelle che gettano acqua in continuazione interessa poco e niente, poi ci vengono a dire di risparmiare acqua nelle nostre case private e ce la fanno pagare molto salata.
Ci convincono a fare la raccolta differenziata, però non mettono le campane per il riciclaggio davanti ai ristoranti o nelle mense.
Plastica sprecata a destra e manca; dalle bottigliette piccole dell' acqua minerale che vanno sempre più di moda così da costarci più del vino o della stessa benzina, alle buste di plastica che i negozianti ci devono appioppare a tutti i costi anche se non compriamo merci ingombranti o pesanti.

Voglio fare una domanda a questo proposito: chi di voi, quando va a fare la spesa, ha l' abitudine di portarsi una busta al supermercato così da evitare di prenderne una nuova dal cassiere?

 
 
 

Ma sono davvero ignoranti?

Post n°107 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da giggi2711

 

A 50 anni dall'entrata in vigore della legge Merlin sulla messa al bando delle case chiuse, il problema della prostituzione rimane, ma solo il 50% delle prostitute lavorano in casa; l'altra metà lavora in strada

Uno studio condotto dall'Associazione Sessuologi su un campione di 386 giovani prostitute che lavorano a casa o a domicilio, contattate telefonicamente in forma anonima rivela un alto livello culturale.

Ma qual è l'identikit della prostituta moderna? La maggior parte sono studentesse (27%), specie fuori sede, seguono le casalinghe (al 18%), le operatrici di call center (14%) che arrotonderebbero lo stipendio precario con prestazioni sessuali a pagamento tra le mura di casa.

Il 25% delle prostitute che esercita in casa o a domicilio ha una laurea; molte lucciole "fanno la vita" per pagarsi gli studi e quasi tutte trovano volgari i reality.  Ma non solo: la maggior parte legge tra i 5 e i 6 libri all'anno e almeno un quotidiano al giorno.

Le moderne entraineuse inoltre preferiscono lavorare di giorno, soprattutto nella pausa pranzo, tra le 13 e le 15 (il 26%), o in altre fasce orarie durante il giorno (Il 43%). Soltanto il 16% lavora di sera

Questo tipo di suddivisione oraria del lavoro ha come risultato una quantità maggiore di tempo libero per se stesse e quindi un maggiore livello culturale

In base a queste statistiche, faccio una domanda: ma perché la parola prostituta dovrebbe essere sinonimo di ignoranza?

 

 
 
 

Post N° 106

Post n°106 pubblicato il 10 Febbraio 2008 da giggi2711

Ultima tappa: Kalibo e rientro a Roma

Lasciamo con un magone allo stomaco l' isola di Boracay con la speranza di poterci ritornare al più presto e ci riavventuriamo per raggiungere Kalibo, dove pernotteremo per poi iniziare la maratona degli aerei tra Manila, scalo a Dubai e rientro a Roma.
Solite contrattazioni con gli autisti per un passaggio fino all' aeroporto di Kalibo dove ci aspetta il pulmino del residence "Sampaguita Gardens" che ci accompagna nel resort. Prendiamo per la prima volta un jeepness e ci rendiamo conto di come funzionano questi jeepponi addobbati stracolmi di gente che salgono e scendono a richiesta. Attenti a non dare  capocciate al soffitto in quanto molto bassi, però, tranne qualche tragitto dove si riempie al massimo ed i passeggeri sono costretti a stare aggrappati all' esterno del mezzo, risulta abbastanza comodo per noi che stiamo seduti.
Il Sampaguita Gardens è anche questo un bel residence molto curato e particolare: il fondatore (non so se definirlo un genio oppure un matto) ha addobbato questo resort in maniera natalizia per 365 giorni l' anno con conseguenti canzoni natalizie in sottofondo che ti ammorbano dalla mattina alla sera. C'  è un edificio che vende tutti gingilli natalizi, la zona thailandese con tanto di ristorante e sala massaggi, c'  è il reparto cinese, chiese cristiane, buddhiste, parco giochi per bambini, piscine, fiori, acquari, insomma un bel resort che compensa la bruttezza del mare e delle spiaggie di Kalibo che non hanno nulla a che vedere con quelle di Alona o Boracay.
Prendiamo l'  ultimo sole in piscina e la sera mangiamo del pesce al ristorante Thailandese, molto bello e curato come i locali in di quelle parti.


Il mattino seguente prendiamo l' aereo per Manila coscienti che arrivati a questo punto la nostra vacanza è veramente finita. Arriviamo all' aeroporto domestico di Manila, e prendiamo lo shuttle per quello internazionale dove dovremo rimanerci per 6 ore prima di imbarcarci per Dubay. Andare in giro per Manila con tutti i nostri bagagli e tutto quel caos (per fare tre chilometri ci abbiamo impiegato quarantacinque minuti),  non valeva proprio la pena, così ci autoimprigioniamo nell' aeroporto.
Si parte dopo aver preso una batosta per pagare un incomprensibile e 'lussuosa'  tassa di imbarco ed arriviamo a Dubay dove facciamo uno scalo di 8 ore. Arriviamo a mezzanotte ed anche qui non valeva assolutamente la pena di uscire dall' aeroporto per visitare un paio d' ore una città  dove non vedi assolutamente nulla perchè è notte. L' aeroporto è un vero e proprio dormitorio dove non capisco il perchè, gli arabi dormono sdraiati in terra sotto le sedie non consentendo così di poter far sedere chi vuole riposarsi o chiudere gli occhi stando seduto e non sdraiato. Comunque l' aeroporto è modernissimo e molto bello con un vero e proprio centro commerciale interno e con negozi che espongono  lucidissime ottonerie ed oggetti d' oro, così da farci passare velocemente le 8 ore di attesa.
Anche all' ultimo imbarco, immancabile ritardo di partenza (quasi due ore) e ultimo aereo per Roma. Per oltre un ora e mezza attraversiamo il deserto, un panorama monotono ma suggestivo. Fortunatamente trovo nella tasca dei sedili i vari programmi dei televisorini che abbiamo a disposizione; casulmente scopro un infinità di canzoni, album e video musicali di artisti che mi vanno a genio. Riesco ad ascoltare solo Peter Frampton, Led Zeppelin, Metallica e Genesis per tutta la tratta Dubai-Roma, dispiaciuto di non aver potuto avere tempo sufficiente per poter ascoltare tantissimi altri artisti che mi piacevano e stavano in lista.

Arrivati a Fiumicino, abbandoniamo le magliette estive a maniche corte, ci rimettiamo i vestiti pesanti, riassaporiamo le basse temperature invernali italiane e ci rendiamo veramente conto che ormai ciò che abbiamo fatto diventa solamente un ricordo......o un sogno????

 
 
 

Post N° 105

Post n°105 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da giggi2711

Tappa n. 5: Boracay.

Boracay era la meta che ci siamo lasciati per ultima perchè la più movimentata, attrezzata per il turismo, ed ambita per chi ama il mare, il sole, le palme, la sabbia bianca; insomma posti paradisiaci che vedi nelle cartoline e che finchè non li vedi con i propri occhi, non ci credi che esistano. Prima di partire avevo navigato tutto il navigabile su internet per documentarmi su quest' isola, vedere le foto e sognare il relax nel vero senso della parola...... adesso però il sogno  deve diventare realtà.


Il primo approccio con quest'  isola, per una persona che se la immagina come da documentazione, è traumatico.
Per arrivare al nostro resort, prendiamo un threecycle; bagagli e persone vengono stipate su un vecchio variopinto motociclo col sidecar e si parte. La strada che porta al residence, attraversa internamente l'  isola ed invece del mare, delle spiaggie e delle palme come uno si potrebbe immaginare di vedere, appaiono solo baracche, povertà ed immondizia oltre alla puzza nauseabonda dei gas di scarico dei motorini che fanno ininterrottamente avanti ed indietro per l' isola. I negozi che si affacciano per la strada non sono minimamente paragonabili a quelli di via del Corso, e non è che ti venga proprio la voglia di comperarci qualche cosa.
Dopo la delusione iniziale, facciamo il check in al resort, il "Patio Pacific" anche questo molto ben curato e ben organizzato, con tanto di piscina, palestra, sala benessere ecc ecc, buffet a colazione per tutti i gusti e peronale molto gentile; ci accompagnano in stanza e dopo aver buttato i bagagli in fretta a destra e manca, la  prima curiosità è andare subito in spiaggia per vedere se realmente tutto è come ci immaginavamo. Molto emozionati, ci avviciniamo al mare: non avevo il coraggio di guardare per paura di rimanere deluso come successo al mio primo approccio con l' isola. Giunti sulla spiaggia, il sole che piano piano tramontava (alle 17.30 comincia a fare buio), si vedeva quel mare blu cristallino trasparente e pulito, le barchette che rientravano dalle varie escursioni, i ristoranti tutti addobbati, molta gente che passeggiava tra la bianchissima sabbia; a questo punto mi sono dovuto ricredere dal bellisimo scenario che mi si presentava. Insomma la bellezza paradisiaca di cui tanto si parlava esisteva davvero.
La stranezza di quest'  isola sta proprio qui: sembra esserci una barriera, come se ci fosse un casello autostradale, un confine senza muro che divide la miseria vera e propria di una vita infernale dal lusso e dal benessere paradisiaco.
Anche qui i ristoranti alla sera aggiungono i tavolini sulla spiaggia per consentire più coperti ai turisti per mangiare. Immancabili i soliti venditori di rolex fasulli, occhiali, oggetti in legno intarsiati e richieste di masssaggi sulla spiaggia. Solito pesce fresco a iosa oltre che a numerosi ristoranti spagnoli, cubani, messicani, cinesi. Il più fequentato comunque rimaneva il ristorante italiano "l' Aria" dove si potevano gustare piatti tipici italiani con ingredienti originali del nostro paese.

Anche qui di escursioni ed attività da svolgere ce n' erano quante ne volevi tra escursioni sul mare e snorkeling, ma non c'  era cosa più bella che passeggiare sin dalla mattina presto per goderti centimetro per centimetro la bellezza di questa costa. La caratteristica della soffice sabbia farinosa è che, essendo priva di ferro, a qualsiasi ora del giorno ci si può passeggiare senza che ci si scottano i piedi. Una sabbia particolare che le persone del luogo riescono a modellare costruendoci castelli e dove anche i bambini più piccoli disegnano rosoni e chiedono (strano!) donations.
La costa che si trova nella parte opposta, cioè quella settentrionale, in questo periodo è molto ventilata e poco sfruttata per il turismo; ci sono centinaia di persone che approfittando del forte vento, praticando il Kate che sarebbe uno skate attaccato ai piedi con un parapendìo attaccato ai fianchi e sfilano veloci nell' acqua tra piroette e cascatoni.
Affittiamo anche due motorini per fare un escursione più profonda dell' isola ed una guida ci porta nella parte più alta dell' isola da dove si domina tutto il panorama a 360 gradi.
Siamo riusciti a vedere, anche la lotta tra i galletti. Ci sono degli appositi stadi per questo sport ( se vogliamo chiamarlo così) e, nelle Filippine in generale, trovi galli da combattimento allevati in tutte le case. Anche se è una cosa crudele vedere i loro combattimenti, è folkloristico vedere il caos che ruota intorno alle scommesse, alla presentazione degli 'atleti' al tifo ed al giro di soldi.
Comunque anche questa settimana passa veloce come un fulmine; per ritornare in Italia, prima di  prendere l' aereo a Manila, dobbiamo ritornare a Kalibo e dormirci per una notte.

segue.....

 
 
 

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