Creato da poverotroviero il 07/10/2006

Il gioco

delle schegge di vetro

 

 

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Aldo Carotenuto

Post n°154 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da poverotroviero
 

I sotterranei dell'anima

Odio e Amore, offesa e umiliazione, sono le polarità inscindibili dello stesso sentimento, quell'ambiguità dell'Eros che ribalta i ruoli, per cui il carnefice è anche la vittima, e nella vittima traspare la luce di un sentimento che ammalia e confonde il suo offensore.

 

 
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ida il 02/01/10 alle 23:42 via WEB
un rapporto adulto, vero, pronto a mettersi in gioco e in disussione smaschere vittima e carnefice, non dà loro voce e potere ed è per questo che... sei il mio amore.
 
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L'Altoparlante

Si dice che dell'impianto hi-fi, tardi anni '70, ereditato da suo cugino, ormai più di vent'anni fa, Andrea abbia conservato un solo  altoparlante: stromento idoneo alla diffusione d'intrattenenti alchimie sonore.

Sembra, però, che tale dispositivo, smarrita presto la propria attrattività, sia a lungo rimasto inoperoso, adagiato su una mensola, seducente polveri dalla stanza.

Si dice, inoltre, che due cavi elettrici pendenti dagli elettrodi dell'altoparlante, animati da una misteriosa tensione magnetica, abbiano trovato agio, di volta in volta, di collegarsi all'antenna della radio, alla presa del telefono - insolenti, capaci per sino di raggiungere il web.

Sembra che sì furbescamente intercettate voci maligne e ingiuriose, chiacchiere e commenti maliziosi, il diffusore acustico, frustrato dal lungo oblio, scuotendo l'annosa polvere dalla propria membrana, abbia cominciato a parlare; riferendogli chiacchiere e pettegolezzi, raccolti via telefono, radio e internet.

Si dice che Andrea, ascoltata la gracchiante voce del vecchio apparecchio, abbia deciso di restituire alla erratica lettura dei blogger la sintesi di tali mormorazioni.

Sembra che in Trastevere, in luogo abitato da voci poetiche, egli stesso le abbia bisbigliate, leggendole per non doverle ricordare.

 

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Suggestione Campaniana

Morta parte da me

la mia voce,

per approdare alla deriva

dei sensi scolpiti

nelle candide rocce;

ove il tuo viso m'apparve,

ombra d'un sorriso sterile,

solido velario

d'una scena tragica.

 

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