Questo blog è un palcoscenico dove tutti possono recitare
Post n°249 pubblicato il 14 Marzo 2007 da teatromagno
Cari amici, finalmente siamo arrivati alla stesura finale dell'opera a cui moltissimi blogger hanno collaborato. Sinceramente non pensavo, quando ho iniziato, che si sarebbe sviluppata una trama così avvicente e anche se ci sono voluti due mesi per giungere al termine, penso che il risultato sia davvero notevole. Un grazie di cuore a (in ordine alfabetico): I cui brani sono stati inseriti nella stesura finale.
E, ora, bando alle ciance ecco la prima opera teatrale prodotta da tutti Voi!
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Post n°248 pubblicato il 01 Marzo 2007 da teatromagno
SCENA II (seafunk Il sipario si apre sullo studio di casa Weimer. Una grande stanza con quadri d’autore alle pareti, una scrivania ed una gigantesca poltrona di pelle. Sullo sfondo, in alto, un ballatoio con alcune porte. Entrano Don Juan e i suoi uomini.) DON JUAN:
JOSE’:
DON JUAN:
(Don Juan va a sedersi sulla poltrona, e appoggia i suoi piedi sulla scrivania, tira fuori la pistola, il suo cannone 357 magnum, lo appoggia sul tavolo e si accende il sigaro). DON JUAN:
JOSE’ :
DON JUAN:
(gli uomini si sparpagliano per il grande salone guardano sotto i quadri, sotto il tappeto,niente, aprono mobili cercano doppi fondi, niente. All'improvviso un rumore secco dal ballatoio e Don Juan e i suoi uomini si fermano all’improvviso volgendo lo sguardo verso le porte del ballatoio)) DON JUAN:
JOSE’:
DON JUAN:
(Don Juan si alza di scatto afferra la sua pistola e aspetta mentre gli uomini salgono le scale aprono una delle porte ed spariscono all’interno) DON JUAN:
(rumori di lotta, grida, ma sono grida femminili, non maschili. Si apre una delle porte e ne escono Lisa e Giulia seguite da Josè che gli punta contro la pistola. Scendono tutti insieme le scale) JOSE’:
DON JUAN:
LISA:
DON JUAN:
(Il boss si avvicina alla donna gli arriva a un centimetro dal volto e parla con voce rabbiosa.) DON JUAN:
LISA:
DON JUAN:
(con un gesto fulmineo afferra Giulia per il collo e la trascina a se, ora gli punta la pistola alla tempia e senza mai togliere gli occhi da Lisa gli urla)
GIULIA:
LISA:
DON JUAN:
(Don Juan lascia Giulia che corre disperata da Lisa e l’abbraccia forte. Lisa gli bacia la fronte, le carezza i capelli) LISA:
(taj73in quell’istante si sentono rumori di porte e irrompe sulla scena Weimer seguito da alcuni suoi uomini con armi in pugno che fronteggiano gli uomini di Don Juan. Weimer si pone di fronte a Don Juan) MARK WEIMER:
(vede Lisa e Giulia)
DON JUAN:
(Weimer non si muove anzi sposta la mira da Don Juan a Lisa e inizia a ridere.) MARK WEIMER:
(Lisa mossa da un senso di rabbia sempre crescente dà uno schiaffo al marito il quale resta calmo)
DON JUAN:
MARK WEIMER:
LISA:
MARK WEIMER:
LISA:
(Lisa tira fuori dalla tasca del giaccone che aveva indosso una busta e la sventola sotto il naso del marito.)
(Così Lisa si apre la camicetta e scopre un microfono e, a voce alta) LISA:
(Si odono rumori di vetri in frantumi e irrompe sulla scena la squadra della SWAT seguita da Ramirez) RAMIREZ:
(Don Juan fa segno ai suoi di posare le armi e poi si rivolge a Ramirez) DON JUAN:
RAMIREZ:
KILLER:
(Weimer sempre più sconvolto, a questo punto, prova la sua ultima disperata mossa e strappa Giulia dall’abbraccio di Lisa e puntandole la pistola alla testa) MARK WEIMER:
RAMIREZ:
MARK WEIMER:
LISA:
(Si vede una luce rossa illuminare la fronte di Weimer e il rumore di uno sparo di un cecchino appostato sul ballatoio. Weimer lascia cadere la pistola. Giulia si libera dalla presa dell’uomo e corre nelle braccia del suo vero padre.Gli uomini della SWAT conducono fuori dalla scena tutti e restano soltanto Ramirez, il killer Lisa e Giulia.Ramirez si avvicina al killer e inizia a parlargli) RAMIREZ:
IL KILLER:
RAMIREZ:
LISA:
(Ramirez esce di scena) LISA:
(il killer si avvicina a Lisa e l’abbraccia) IL KILLER:
LISA:
IL KILLER:
(il killer le si avvicina all’orecchio e le sussurra qualcosa che nessuno riesce ad udire) LISA:
(Lisa apre le braccia e anche Giulia si unisce in quell’abbraccio. Cala il sipario.) FINE |
Post n°247 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da teatromagno
ATTO III SCENA I (taj73 Il sipario si apre e sulla gigantografia appare sullo sfondo una villa bellissima ed in primo piano una piscina. Sullo sfondo a destra,su un piano rialzato, vi è lo spaccato di un furgone dove all’interno vi sono due agenti che con le cuffie stanno intercettando le conversazioni all’interno della villa Sul palco è montato un gazebo sotto il quale è seduto intento a sfogliare un giornale Don Juan. A distoglierlo dalla sua lettera arriva Josè, il suo braccio destro) JOSE’:
DON JUAN:
JOSE’:
DON JUAN:
(Josè fa un cenno di assenso con il capo ed esce di scena. Don Juan si alza e con una manata rovescia il tavolino e urla rivolto al pubblico) DON JUAN:
(Don Juan si alza ed esce di scena. Il gazebo scompare ed al suo posto entra un tavolo con una scrivania alla quale è seduto Ramirez. Un faro illumina i due agenti) AGENTE 1:
AGENTE 2:
RAMIREZ:
AGENTE 2:
RAMIREZ:
(Ramirez si alza e inizia a passeggiare) RAMIREZ:
KILLER:
RAMIREZ:
KILLER:
RAMIREZ:
KILLER:
(Ramirez chiama Brian e nella gigantografia appare la sua foto) BRIAN:
RAMIREZ:
BRIAN:
RAMIREZ:
(Ramirez interrompe la comunicazione e chiama subito un agente che entra in scena) AGENTE 3:
RAMIREZ:
AGENTE 3:
(Cala il sipario.) |
Post n°246 pubblicato il 17 Febbraio 2007 da teatromagno
(taj73 Il sipario si apre nella stanza d’albergo del killer. Lui rivolge le spalle al pubblico,si sta medicando la ferita al braccio guardandosi allo specchio. Poi d’improvviso si ferma guardando la sua immagine riflessa) KILLER:
(il killer si avvicina al cappotto e prende un biglietto)
(prende il telefono e compone un numero)
(attacca il telefono) Vi sono tanti modi di morire e una pallottola è soltanto uno dei tanti. (Bussano alla porta, il killer si interrompe e va ad aprire. Entra il portiere dell’albergo che gli porge un biglietto) PORTIERE:
KILLER:
(Il portiere esce di scena, il killer spiega il biglietto e inizia a leggerlo)
(Il killer rilegge la lettera più volte, si odono soltanto pezzi di frasi. Il suono del telefono lo interrompe, si alza e va al telefono.) KILLER:
MARK WEIMER:
KILLER: (ponendo una mano sul telefono per non essere udito)
(Toglie la mano dal telefono)
(Il killer riattacca. Poi d’improvviso scoppia in una risata isterica) KILLER:
(si sdraia sul letto, poco dopo sente nuovamente bussare alla porta e, d’istinto prende la pistola che ha sotto il cuscino. Si alza non senza una smorfia di dolore provocata dalla ferita)
(apre la porta si intravede Lisa) KILLER:
LISA: (resta sulla porta senza entrare)
(Lisa si scosta ed entra n scena Giulia il killer resta immobile senza pronunciare una parola) GIULIA:
KILLER: (le sfiora il viso)
GIULIA:
(la ragazza scoppia a piangere e gli butta le braccia al collo. Il killer la stringe forte)
KILLER:
GIULIA:
(il killer alza lo sguardo a Lisa) KILLER:
LISA:
(bussano alla porta il killer si volta verso Lisa) KILLER:
(il killer va ad aprire la porta ed entra in scena Ramirez) RAMIREZ:
(si ferma vedendo Lisa e Giulia sedute sul divano)
KILLER:
RAMIREZ:
KILLER:
RAMIREZ:
KILLER:
RAMIREZ:
KILLER:
RAMIREZ:
KILLER:
RAMIREZ:
KILLER:
(indica la ragazza seduta accanto)
RAMIREZ:
KILLER: (avvicinandosi a Lisa e prendendola per mano la fa alzare e la porta di fronte a Ramirez)
RAMIREZ:
KILLER:
RAMIREZ:
(si volge a Lisa)
LISA:
RAMIREZ:
LISA:
RAMIREZ:
LISA:
RAMIREZ:
LISA:
RAMIREZ:
(Ramirez esce di scena) KILLER:
LISA :
KILLER:
(Il killer si china a baciarla poi abbraccia entrambe le donne che escono di scena) KILLER: (alzando gli occhi in alto) CALA IL SIPARIO. |
Post n°245 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da teatromagno
Questa scena segue quella appena pubblicata tra Ramirez e Brian. (seafunk la gigantografia mostra ora la foto di un porto. Dal soffitto cala un’insegna con scritto "Steal and sons, import-export" le scene laterali cambiano mostrando l’interno di officina di ricambi per navi. Da entrambi i lati entrano due pareti mobili riproducenti scaffali dell’officina colmi di latte d’olio e attrezzi vari. Luce soffusa gialla su tutta la scena. Entrano in scena alcuni uomini che si guardano intorno con aria circospetta. Pochi istanti ed entra anche Don Juan che si lascia sprofondare in una poltrona di pelle rossa e si accende un sigaro. Entra in scena Mark Weimer.) MARK WEIMER:
DON JUAN:
MARK WEIMER:
(visibilmente seccato si accende una sigaretta ed inizia a camminare per la scena) DON JUAN:
MARK WEIMER: (getta la sigaretta per terra e, guardando fisso Don Juan, parla con tono di voce alto)
DON JUAN: (Don Juan si riaccende il sigaro ormai spento.Tira una grossa boccata)
(Don Juan si alza infila il cappotto)
(Don Juan esca di scena seguito dai suoi uomini) MARK WEIMER:
(il sipario cala) |
Post n°244 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da teatromagno
Premessa: quello che leggerete d'ora in avanti saranno gli svolgimenti delle altre due storie che si andranno a ricongiungersi, alla fine, con quanto già scritto. RAMIREZ:Ovviamente viene a mancare , in questo momento, l'ordine logico che verrà poi ricostruito in sede di stesura finale di tutto il lavoro. La scena che ora descrivo sarà inserita prima di quella del killer nell'albergo. (Ufficio FBI, nella gigantografia appare una foto del Bureau. La scena è arredata soltanto con una scrivania a cui è seuto un uomo vestito con un elegante completo grigio scuro. Entra un uomo in divisa da marines di origine centro-americana che si pone di fronte all'uomo seduto) Buongiorno, Signore. BRIAN:Si segga Maggiore. (Ramirez si siede ma mantiene una postura rigida) Sa per quale motivo è stato contattato? RAMIREZ: No Signore, mi hanno solo detto che l'FBI ha bisogno dei servigi della Marina. BRIAN: Esatto. Mi hanno riferito che ha fatto un buon lavoro in Colombia. E' riuscito a tessere una rete di informatori molto capillare. Molti dei suoi uomini ora lavorano all'interno del cartello in posizioni chiave e, anche dopo l'ultima operazione, nessuno è stato individuato. I Capi si stanno ancora chiedendo come sia stato possibile individuare e bloccare il carico al largo delle Key. Il Presidente è molto soddisfatto per come sono andate le cose, sopratutto , ora che la sua popolarità era in calo. (Brian prende tra le mani un fascicolo) Ora, però, abbiamo un altro problema. (il Direttore si alza, le luci si abbassano, solo un faro sui due attori che si girano verso la gigantografia illuminata dove appare la foto di un uomo) Questo è Mark Wermer, sessantadue anni di Stoccarda Germania. La famiglia è emigrata in America alla fine della seconda guerra mondiale. Laurea in giurisprudenza alla Columbus University. Di lui non si sa nulla fino alla fine degli anni settanta quando è l'avvocato del boss John Masone nel processo sulla strage di Natale. Riesce a far assolvere Masone che si gode poco questa libertà perchè viene trovato morto un mese dopo. Negli ambienti inizia a circolare sempre più spesso il nome di Wermer come mandante oscuro di questo omicidio. Il classico caso di un colletto bianco che si sporca le mani. Stranamente nessuno si oppone a questa sua ascesa nell'ambiente. Un ascesa silenziosa ma determinata che lo ha portato ad essere considerato un punto di riferimento per tutti boss del Nord America. Crediamo che la chiave del suo successo sia la presenza di un testamento ove siano indicati in modo specifico i nomi e i movimenti bancari di molti personaggi. (cambio di foto e iniziano a sfilare foto aeree di paesaggi che zoomano sempre di più) Questo, come ben sa, è il quartiere generale di Don Juan. Leggo, dal Suo rapporto, che stiamo per ricevere un carico ingente di cocaina. I miei informatori hanno rilevato, nei giorni scorsi, numerosi contatti tra Don Juan e Mark Wermer. Le linee telefoniche che hanno usato sono state decriptate e, ora, sappiamo che tra tre giorni è prevista la consegna al largo di Nassau. Non possiamo fare nulla contro Don Juan ma Lei dovrà fermare Wermer. RAMIREZ: Lo vuole vivo o morto Signore? BRIAN: Voglio il suo testamento. (Ramirez si alza) RAMIREZ: Non la deluderò Signore. BRIAN: Ne sono certo. Buona giornata Maggiore. (Ramirez esce di scena seguito poco dopo da Brian) |
Post n°243 pubblicato il 02 Febbraio 2007 da teatromagno
ATTO II SCENA III (la gigantografia illumina una strada affollata di gente. Il killer passeggia sul palcoscenico in mezzo alla gente. Lisa gli passa vicino e gli infila un biglietto in tasca e fugge via. Il killer si volta all’improvviso ma non riesce a capire chi sia stato. Estrae dalla tasca il biglietto) KILLER:
(cambio scenografia entrano in scena un letto e un divano. Lisa fasciata in un abito rosso passeggia per la stanza) LISA:
(controlla l’orologio)
(il killer entra in scena e prima ancora che riesca a dire una parola Lisa inizia a baciarlo e a spogliarlo e lo spinge sul letto. Le luci si abbassano e colpi di luce illuminano il letto dei due amanti che con foga fanno l’amore. Sottofondo musicale poi il killer si alza, Lisa è rimasta nel letto) KILLER: (sottovoce per non svegliarla)
(lisa non vista ha preso la pistola che teneva sotto il letto ed è inginocchiata sul letto il killer si accorge del movimento e si volta di scatto riconoscendo la donna) KILLER:
LISA:
(uno sparo e il killer si accascia a terra portandosi una mano al petto e inizia a parlare con un filo di voce) KILLER:
LISA:
(il killer inizia a rialzarsi tenendosi la mano premuta sulla spalla che perde sangue) KILLER:
(Lisa fa cadere la maschera con una mano,l'altra trema ma mantiene la mira sull'uomo,su quell'uomo nudo e accasciato che le è di fronte,sanguina,ma lo sguardo che ha su di lei non sembra quello di un uomo che sta morendo,o che ha paura di morire...per un momento crede di aver fatto un errore,lei non è in grado di finirlo...lei però deve farlo,deve vivere,per Giulia.)
LISA:
KILLER:
(grida come un uomo morente non sarebbe in grado di fare)
(mentre dice queste parole forse sente davvero un dolore che non aveva mai provato prima in questi anni,come se una ferita più interna di quella che ha ora si stesse riaprendo,come se non potesse più respirare,come se quello che ha dentro,l'orrore della sua vita fosse davanti ai suoi occhi,e agli occhi dell'unica donna che era stato mai in grado di amare)...
LISA:
(Lisa si avvicina al killer,trova la forza per vincere il terrore,ora la pistola non è più puntata su di lui,rilassa il braccio e continua a tenerla con se,ma si alza dal letto e viene alla luce,per guardarlo finalmente,per guardare l'uomo non il killer)
(Lisa , ormai è sopra il killer che si preme una mano sulla spalla sanguinante)
(Lisa gli prende il viso con una mano e con le dita sfiora gli occhi,il naso,le labbra, poi con lo sguardo vede la macchia di sangue allargarsi sempre di più)
LISA:
KILLER:
LISA:
KILLER:
LISA:
KILLER:
LISA:
(Gli riprende il viso sconvolto e rigato dal pianto e lo bacia dolcemente,è così diverso,il viso di lui così cambiato, disteso)
KILLER:
LISA:
KILLER: (alzandosi e iniziando a rivestirsi)
(Il killer arriva alla porta e Lisa si precipita su di lui per fermarlo)
LISA:
KILLER: (la scosta dolcemente e la guarda negli occhi e inizia a parlare con voce gentile)
LISA:
KILLER:
LISA:
KILLER:
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Post n°242 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da teatromagno
ATTO II SCENA III
KILLER:
(cambio scenografia entrano in scena un letto e un divano. Lisa fasciata in un abito rosso passeggia per la stanza) LISA:
(controlla l’orologio)
(il killer entra in scena e prima ancora che riesca a dire una parola Lisa inizia a baciarlo e a spogliarlo e lo spinge sul letto. Le luci si abbassano e colpi di luce illuminano il letto dei due amanti che con foga fanno l’amore. Sottofondo musicale poi il killer si alza, Lisa è rimasta nel letto) KILLER: (sottovoce per non svegliarla)
(lisa non vista ha preso la pistola che teneva sotto il letto ed è inginocchiata sul letto il killer si accorge del movimento e si volta di scatto riconoscendo la donna) KILLER:
LISA:
(uno sparo e il killer si accascia a terra portandosi una mano al petto e inizia a parlare con un filo di voce) KILLER:
LISA:
(il killer inizia a rialzarsi tenendosi la mano premuta sulla spalla che perde sangue) KILLER:
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Post n°241 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da teatromagno
ATTO II SCENA II (Il sipario si apre su una festa in un albergo. Sullo sfondo un grande albero di Natale. A sinistra il bancone del bar al quale è seduto il killer che beve. A destra dei tavoli imbanditi e molta gente che passeggia vestita elegantemente.) KILLER:
(entrano in scena Lisa con il Marito che iniziano a salutare alcuni conoscenti. Il killer li vede e li segue nascondendosi tra la folla) KILLER:
(si ferma all’improvviso)
(la gente si scosta dal killer, luci soffuse un faro su di lui) KILLER:
(non visto il marito di avvicina al killer) MARITO:
KILLER:
MARITO:
(il killer apre e chiude le mani come se fosse sul punto di picchiarlo) KILLER:
MARITO:
KILLER:
MARITO:
KILLER:
MARITO:
(il marito si allontana dal killer e va a sedersi ad un tavolo dove c’è anche Lisa intenta a chiacchierare il killer torna al bancone del bar si siede e riprende in mano il bicchiere) KILLER:
(posa il bicchiere sul bancone ed esce di scena) SIPARIO |
Post n°240 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da teatromagno
ATTO II SCENA I (Il sipario si apre su una camera da letto. Una cameriera sistema con delicatezza un abito sul letto mentre un'altra sta raccogliendo i resti della colazione su un vassoio. Entra in scena Lisa che indossa una vestaglia nera. Cammina nervosamente per la stanza e con un gesto fa cenno alle due donne di uscire dalla stanza.) LISA: (countrygirldreams) Cosa credevo di ottenere stanotte facendogli quella telefonata! Non stavo parlando con un uomo, con una persona che ha un cuore. E' un sicario, non si fa scrupoli una persona così... Forse dovevo offrirgli denaro, più denaro....No e dove lo troverei? Neppure vendendo tutti i miei gioielli. Mio marito....perchè...perchè mio Dio mi sta facendo questo? Non ho rinunciato a vivere io per Lui? Sono chiusa in questa prigione dorata a causa della sia gelosia ossessiva e vengo ostentata solo alle feste e alle cene, come si mostra un quadro d'arte o una macchina sportiva...un'altro dei suoi preziosi oggetti da aggiungere alla collezione. Allora vorrei anche morire...ma si non mi importerebbe davvero....forse sarebbe una liberazione. (prende in mano una cornice. Nella gigantografia appare l'immagine della ragazzina adolescente) Giulia...tesoro mio... no non posso lasciarti. Tutto è iniziato per te. E se avesse capito? Se lui..... No! Non è possibile! Ma se avesse capito che tu non sei sua figlia ma frutto dell'unico tradimento che feci in quell'estate indimenticabile? I tuoi occhi, tesoro mio, mostrano la verità...sono gli occhi di tuo padre. Se avessi avuto più coraggio allora... ma questi ( accarezzando una collana di diamanti che ha al collo) sono bastati per comprarmi. Perchè questo credevo allora, mi importava di raggiungere solo la posizione di prestigio, di diventare la Signora Evans. Ed ora ...ecco cosa sono diventata (si versa un bicchiere di wiskey da una bottiglia semivuota) sai killer, forse tu ed io non siamo poi tanto diversi, ci siamo venduti entrambi...la nostra anima per denaro. (entra il marito, è un uomo di mezz'età, vestito elegantemente) MARITO: Eccoti... sei ancora vestita così..anzi diciamo svestita. Vuoi farmi fare tardi? Ci tieni tanto a farmi fare brutta figura? (le prende bruscamente il braccio) e sei ubriaca...? A quest'ora del mattino già inizi a bere! (Lisa lo guarda negli occhi come se cercasse la risposta ai suoi dubbi) LISA: Vado a prepararmi, sarò la tua bella bambola anche oggi! (sottovoce) forse per l'ultima volta... (si ferma si volta verso di lui e con aria di sfida gli mostra la collana) Vedi? Ho già provveduto a mettere la collana in modo che tutti potranno capire quanto sei potente...vado a sistemare il trucco. (Lisa esce di scena il marito vede il cellulare della moglie abbandonato sul letto e lo prende. L'uomo è nervoso e si guarda intorno) MARITO: Devo essere sicuro che tutto proceda nel modo giusto. Che non vi siano intoppi. Stanotte quando l'ho chiamato ho sentito una titubanza nella sua voce quasi volesse rinunciare all'incarico. No..non è possobile...è troppo tempo che aspetto questo momento e nulla deve intralciare il finale che ho scelto. Provo un sottile perverso piacere a chiamarlo usando il telefono di Lisa. (voce del killer fuori scena) KILLER: eccomi... MARITO: Volevo solo ricordarti l'appuntamento alle 11,00 all'Empires. C'è una festa di Natale ci sarà molta gente ma sono sicuro che non farai fatica a trovarmi. (il marito non attende risposta e interrompe la conversazione. Lisa rientra in camera e si siede ad un tavolo da trucco. Il marito le si pone dietro e la osserva nello specchio sorridendole) MARITO: Sei bella... (le mani che prima erano attaccate al busto some se fosse sull'attenti, si rilassano e si appoggiano sulle spalle morbide e sensuali della moglie di cui avverte la rigidità) Non voglio farti del male... perchè sei così tesa? Non posso toccare mia moglie? (Lisa si alza per andare a prendere l'abito da indossare. Luci soffuse e faro puntato su di lei.) LISA: Perchè sei gentile? Perchè mi parli così? Vuole, forse, fare lui lo sporco lavoro del killer? No...non ne sarebbe capace. Mio marito è privo di passioni, ancora non capisco cosa gli dia eccitazione. Non mi tocca da anni, anzi nella nostra vita ci sono stati pochissimi momenti di intimità. Quando eravamo fidanzati credevo fosse timido, poi dopo il matrimonio la triste realtà: un uomo impotente, freddo debole a letto quanto passionale violento e ammalato di potere negli affari...e io un trofeo! Eppure nonostante ciò sono riuscita a fargli credere che il padre di Giulia, lo so io cosa mi c'è voluto per farlo venire a letto cn me quella sera perchè ero già incinta...lui mi regalò una collana dopo, come si fa con le mantenute. (torna la luce generale Lisa si volta verso il marito e gli sorride) Certo che puoi toccarmi, credevo solo che fosse tardi...ecco non vorrei farti sfigurare e sono così in ritardo. MARITO: Anche senza trucco saresti la più bella lì e tutti dovrebbero solo inchinarsi alla tua bellezza (le accarezza il viso) il tempo è stato più che generoso con te, sei più bella di allora...vorrei ricordarti sempre così. LISA: (sottovoce) quelle mani mi stanno accarezzando come fossi già morta. (a voce alta taj73) Dammi due minuti ancora e scendo. (il marito esce di scena) Non ho più tempo tutto sta per compiersi. Ora sono sola forse sarà l'ultima volta prima di morire, ma devo farlo...devo liberarmi di questo peso. Non posso far vivere anche a lei nel mio stesso incubo. (a sinistra del palcoscenico entra un letto con la figlia addormentata, Lisa le si avvicina e la scuote con dolcezza per svegliarla) LISA: Tesoro...amore...sveglia...devo parlarti (Lisa inizia a singhiozzare) GIULIA: Che succede mamma? E' stato lui vero? E mio padre ma lo odio con tutta me stessa.... LISA: No... non dire così. Senti tesoro devo confessarti una cosa...sai è difficile ma , forse, è l'ultima occasione che ho. (le porge una foto. Nella gigantografia appare l'immagine di un uomo e una donna seduti al bar sorridenti e chiaramente innamorati)Tieni... GIULIA: Mamma ma questa sei tu molti anni fa. Chi è l'uomo al tuo fianco? LISA: E' tuo padre. (si volge verso il pubblico taj73) Ecco ora mi odierà, le ho mentito per tutti questi anni...non vorrà più vedermi. Che razza di madre sono! GIULIA: Ti amo mamma. Grazie. Ho sempre sperato che quel mostro non fosse mio padre. Però ora raccontami tutto... LISA: (catherinebay) Se solo avessi il tempo, quel briciolo di tempo sufficiente ad insegnarti che, nella vita, gli errori si pagano sempre e non ti abbandonano mai, ti forgiano più di qualsiasi azione positiva e ti rendono, nel tempo, e più passa il tempo, irrimediabilmente vittima di te stessa. (Lisa afferra per le spalle Giulia)Ascoltami Giulia non so ancora come ma dobbiamo andare via, fuggire ...scomparire.... (Lisa si guarda intorno ma non smette di stringere a sè la figlia. Il marito entra velocemente e parla con tono adirato) MARITO: Ti ho detto che è tardi! Che figura di merda mi vuoi far fare? Che cazzo piangete voi due? (Lisa nasconde velocemente la foto sotto le lenzuola) LISA: Niente caro, Giulia ha la febbre alta e non si sente bene....vero gioia mia? GIULIA: Si mamma... (il marito, sbuffando, esce stizzoso salla stanza, sbattendo ancora una volta dietrà di se la porta...il tonfo fa sobbalzare le due donne e nella mente quel tonfo pare uno sparo. Lisa si libera dall'abbraccio e da un bacio alla figlia) LISA: Fai la brava amore mio... (Lisa esce di corsa ancora avvolta dalla vestaglia si seta nera. Cambio di scena si salotto. Rientra il marito che cammina nervoso guardando l'orologio. Poco dopo Lisa rientra vestita per uscire) MARITO: Sei bellissima ma ora muoviti non ho tempo da perdere ci aspettano tutti all'Empire sarà una festa indimenticabile... fidati. (Lisa e il marito escono di scena) SIPARIO |
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la solitudine!
La conosci tu
la solitudine?
Sì,
quella dei poeti e
degli impotenti.
La solitudine?
Quale solitudine?
Ma non lo sai
che non si è mai soli?
E che dovunque
ci portiamo addosso
tutto il peso
del nostro passato e
anche
quello del nostro futuro?
Tutti quelli che
abbiamo ucciso
sono sempre con noi.
E fossero solo loro,
poco male.
Ma ci sono anche
quelli che
abbiamo amato,
quelli che
non abbiamo amato
e ci hanno amato,
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Solo!
Ah, se soltanto
potessi godere
la vera solitudine,
non questa mia solitudine
infestata da fantasmi,
ma quella vera,
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La solitudine!
(Caligola A.Camus)
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