Giornalista per caso

Articoli e pensieri sparsi di una mente libera...magari poco efficiente...ma libera...ho aperto questo blog per creare un contatto con chi mi legge su Il Messaggero e Tuttosport...qui trovate i miei articoli...scrivo di calcio...e sport in generale...non prendiamoci quindi troppo sul serio... P.S. Mi trovate anche su Twitter: https://twitter.com/stecar74

Creato da stefano.carina il 01/05/2009

 

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IL GIORNO DEL DUBBIO

Post n°627 pubblicato il 31 Marzo 2011 da stefano.carina
 
Foto di stefano.carina

ROMA –  Roma è una città particolare, pronta sempre a dividersi. E così accade che quello che doveva diventare un giorno di festa, con un comunicato notturno che sanciva un accordo di massima fra DiBenedetto e Unicredit per la cessione della Roma (anche se la firma è slittata fra 20 giorni) si è trasformato ancora una volta in terreno di battaglia. Da un lato c'è chi già brinda e sogna fra qualche anno di vedere una Roma ai livelli del Barcellona; altri che sono rimasti invece molto perplessi.
INTERROGATIVI. Andiamo con ordine: l'origine di questa inquietudine è dovuta sia alla mancata firma dell'imprenditore statunitense (annunciata come scontata al suo arrivo in Italia) che ad alcuni passaggi della nota congiunta Italpetroli-Unicredit-Di Benedetto AS Roma LLC. In primis quando si utilizza il condizionale per spiegare come «in base alle intese raggiunte, l'acquisizione dovrebbe essere completata da una società partecipata al 60% dalla Di Benedetto AS Roma LLC ed al 40% da UniCredit S.p.A.». Domanda lecita: perché in un comunicato ufficiale si utilizza il condizionale quando poche righe prima si era scritto che le trattative fra le parti «hanno portato alla definizione dei termini fondamentali dell’operazione di acquisizione della partecipazione»? Secondo passaggio poco chiaro: «La firma degli accordi è prevista entro i successivi venti giorni, al fine di consentire alla Di Benedetto AS Roma LLC di presentare le garanzie convenute con riferimento all’adempimento degli impegni negoziati». Ma come - ci si domanda in città – quello che doveva essere il motivo (il progetto presentato per lo sviluppo futuro del club)  che ha aveva fatto preferire il consorzio Usa agli altri candidati, dopo mesi di trattative è ancora oggetto di verifica da parte della banca? Come se non bastasse, poi, è arrivato dalle colonne del “The Guardian” che paventava un rischio di esclusione per la Roma dalle coppe europee in quanto il prossimo patron conserva una partecipazione nella società che controlla il Liverpool. Ora, se l'ultimo timore è fugato – DiBenedetto, infatti, possiede soltanto una quota minoritaria della società che controlla il club inglese e non ha nessun potere decisionale sulle scelte. L'acquisto della Roma non costituisce quindi conflitto di interessi  - rimane quello legato al buon esito di una trattativa che anche il sindaco Alemanno si è affrettato a dire inizialmente come «vicina alla conclusione» per poi in un secondo momento, apparire più titubante: «La mano sul fuoco? Calma. Sono ottimista per quello che mi ha riferito Unicredit ma rimango comunque prudente in attesa della firma». Che avverrà a Boston e non a Roma (il 15 aprile?, ndc).
VACANZE ROMANE. Intanto Mr.Thomas, ha approfittato dell'accordo di massima raggiunto con Unicredit per concedersi ieri un giorno da turista. Da Via Veneto a San Pietro, passando per Trinità dei Monti, Piazza del Popolo, Via della Conciliazione, con sosta nella chiesa Santa Maria Maggiore (dove ha incontrato  il cardinale Bernard Law, arcivescovo di Boston) e nella residenza privata dell'ambasciatore Usa, David Thorne con il quale si è intrattenuto per un'ora e mezza. Poi in serata, nuova riunione nello studio del legale Tonucci. In collegamento con i soci -  tra questi Pallotta è il più attivo - DiBenedetto si è messo subito al lavoro per far trovare pronte le garanzie richieste dalla banca, non solo per l'acquisizione della Roma, ma anche (e soprattutto) per gli investimenti futuri. STE CAR

ARTICOLO PUBBLICATO SU TUTTOSPORT IL 31-03-11

 
 
 
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