Giornalista per caso

Articoli e pensieri sparsi di una mente libera...magari poco efficiente...ma libera...ho aperto questo blog per creare un contatto con chi mi legge su Il Messaggero e Tuttosport...qui trovate i miei articoli...scrivo di calcio...e sport in generale...non prendiamoci quindi troppo sul serio... P.S. Mi trovate anche su Twitter: https://twitter.com/stecar74

Creato da stefano.carina il 01/05/2009

 

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CALCIOSCOMMESSE: CONTE SOTTO PROCESSO

Post n°1027 pubblicato il 27 Luglio 2012 da stefano.carina
 
Foto di stefano.carina

ROMA – Lo spettro dell’illecito, che avrebbe portato Antonio Conte a rischiare almeno 3 anni – pena che ora invece potrebbe essere comminata ad un suo calciatore, Leonardo Bonucci – è scongiurato poco prima delle ore 9 di ieri, quando il tecnico riceve la telefonata che attendeva. Il responso è agrodolce: omessa denuncia sia per la gara contro il Novara che per quella contro l’Albinoleffe (stagione 2010-11). A conti fatti, secondo l’ex vicecapo della procura indagini della Figc, Mario Stagliano, «trattandosi di violazione disciplinare continuata, Conte rischia da un minimo di 8 mesi di squalifica ad un massimo di un anno e sei mesi. Con il patteggiamento potrebbe scontare 4 mesi e 15 giorni». E che il pericolo sia scampato, lo si intuisce anche dalle parole del suo legale, Antonio De Renzis: «Abbiamo ridimensionato l'ipotesi accusatoria grazie all'attività svolta nel periodo d'indagini. Patteggiamento? Valuteremo in seguito». Se l'ipotesi di un accordo con la procura è invece molto probabile, singolare il giudizio che indirettamente dà il procuratore Stefano Palazzi riguardo all’attività svolta dalla difesa e da Conte per smentire Filippo Carobbio: «Le motivazioni addotte – si legge nelle carte - appaiono incoerenti e prive di pregio, ove, la versione fornita da Carobbio appare più verosimile, anche alla luce del coacervo delle dichiarazioni di tutti i tesserati, che escludono dissapori all'interno della squadra».
Palazzi, dunque, dimostra di credere al pentito - «La credibilità, ripetutamente riscontrata, sorregge e conferisce idonea dignità probatoria» – e di non dar peso ai motivi addotti da Conte che attribuisce il comportamento tenuto dal suo ex calciatore al fatto di avergli negato un permesso per raggiungere la moglie che stava per partorire. E poco importa che l’allenatore sia supportato dall’intero spogliatoio del Siena, quando smentisce di aver affermato nel pre-gara contro il Novara che «… c'era un accordo per il pari». Per Palazzi, infatti, è un fatto scontato visto che «l'eventuale conferma da parte di qualunque dei soggetti tesserati del Siena, avrebbe inevitabilmente comportato un'ammissione di responsabilità personale». Discorso simile anche per la gara contro l’AlbinoLeffe dove Carobbio dichiara: «Fummo tutti d'accordo, giocatori e staff tecnico, a lasciare la gara agli avversari». Elementi, però, che «non lasciano desumere con certezza da parte di Conte l'apporto di un comportamento idoneo e finalizzato all'alterazione delle gare». Da qui la decisione di deferirlo per una doppia omessa denuncia.
Se Conte può tirare (almeno parzialmente) un sospiro di sollievo, chi da ieri rischia di veder rovinata la carriera è Leonardo Bonucci (così come Daniele Portanova, coinvolto per Bologna-Bari). Secondo l’accusa, il nazionale azzurro avrebbe «posto in essere atti diretti ad alterare Udinese-Bari 3-3 del 9 maggio 2010». Palazzi non ha accolto la richiesta di stralciare la sua posizione, ritenendo le dichiarazioni dell’altro pentito, Andrea Masiello, «univoche e insuperabili». Ecco le accuse: «…ne parlai durante il viaggio in pullman con Bonucci, Belmonte, Parisi e Salvatore Masiello. Eravamo seduti vicini e ci confermammo reciprocamente la disponibilità a concludere la gara con un pareggio con un over». Versione parzialmente diversa da quella rilasciata ai pm di Bari: «Vado al campo, parlo con Bonucci (...)e gli faccio presente questa cosa. Leo mi disse: Se si può fare siamo interessati». E in un secondo momento: «Per quanto non avessimo raggiunto l'accordo con l'Udinese, io, Bonucci, Belmonte e Parisi, agevolammo la segnatura di tre reti». Intesa non raggiunta per il no di Simone Pepe (deferito per omessa denuncia) all’epoca calciatore friulano, al quale Salvatore Masiello in codice gli chiese al telefono «se voleva vendere una Ferrari».
Alla luce dei provvedimenti di ieri, rischiano la retrocessione il Lecce e il Grosseto, entrambi coinvolti per responsabilità diretta. Si salva il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma. Per il Siena, invece, coinvolgimento oggettivo per gli illeciti posti in essere dai propri tesserati. Coinvolti in A anche Torino e Sampdoria per responsabilità oggettiva e presunta. Il via al processo è fissato per il primo agosto. STE CAR

ARTICOLO PUBBLICATO SUL MESSAGGERO IL 27-07-12

 
 
 
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