Giornalista per caso

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Creato da stefano.carina il 01/05/2009

 

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CONTE IN AULA: SI RIPARTE CON IL 2° GRADO DI GIUDIZIO

Post n°1051 pubblicato il 20 Agosto 2012 da stefano.carina
 
Foto di stefano.carina

ROMA – Si riparte. Nel pomeriggio, alle ore 14, davanti alla Corte Federale della Figc prende il via il secondo grado di giudizio del filone cremonese, quello di Conte e del suo vice Alessio. Domani toccherà a Bari: per gli avvocati si prevedono 5 minuti a testa per sviluppare al meglio le difese. Poi camera di consiglio: nel giro di altre 24 ore (entro giovedì) le nuove sentenze. Occhi puntati sul tecnico della Juventus (presente probabilmente in aula) e sull’avvocato Bongiorno, entrata a far parte del pool dei legali dell’allenatore che per l’omessa denuncia in due partite contro Novara e AlbinoLeffe della stagione 2010-11 si è visto comminare 10 mesi di squalifica. L’obiettivo è destrutturare l’accusa di Carobbio, partendo dalle motivazioni della Disciplinare secondo le quali «è stata raggiunta solo la prova che fosse a conoscenza della combine e non che vi abbia preso parte». Il ragionamento che porterà avanti l’avvocato Bongiorno è di facile intuizione: sinora, la Procura Federale ha sempre ridotto le accuse alle parole del pentito. Carobbio dice che Conte (la cui posizione presso la Procura della Repubblica di Cremona, dove è indagato, è destinata all’archiviazione) sapeva ma non rivela mai come venne a conoscenza della combine. E se su AlbinoLeffe-Siena ci si riduce al ruolo attivo di Stellini (ritenendo davvero poco credibile - recita la sentenza - «che Conte non fosse a conoscenza dell'iniziativa presa dal suo collaboratore»), su Novara-Siena neanche Carobbio sa come nacque quel pari combinato: «Non so chi per primo si accordò». In questi giorni la Bongiorno ha studiato meticolosamente le carte ed è riuscita in poco tempo a notare la prima stortura, incrociando gli interrogatori di Cremona con l'accusa di Palazzi: in Novara-Siena, infatti, Conte non poteva aver comunicato alla squadra dell'accordo, perché secondo Carobbio venne definito dai giocatori allo stadio mentre la riunione tecnica si era già svolta in albergo. L’obiettivo, per questo grado di giudizio, sarebbe quello di smontare (almeno) questa prima omessa denuncia, puntando anche sul fatto che le parole di Ficagna non smentirebbero la presunta acredine di Carobbio nei confronti dell’allenatore e che un altro pentito ritenuto molto attendibile, Gervasoni, non cita mai Conte.
La Corte Federale avrà il compito anche di riesaminare i ricorsi di Palazzi, pronto a dare battaglia soprattutto sul filone di Bari. Per il pm le dichiarazioni a rate di Masiello restano un «arricchimento progressivo»  e per rafforzare il pentito ha deciso di utilizzare la deposizione «spontanea» del 4 agosto di Lanzafame che confermerebbe le accuse di Masiello per alcune gare del 2008. In merito a Bonucci, il procuratore federale sembra essersi arreso sull’illecito ma non sull’omessa denuncia: «Non si può dubitare che, quanto meno, sia stato messo a conoscenza dell'iniziativa illecita di Masiello». Palazzi inoltre precisa che «Masiello non colloca cronologicamente e spazialmente la proposta a Bonucci ma soltanto nella terza versione la specifica meglio, ma in modo del tutto coerente». E su Pepe: «Il richiamo alla Ferrari rappresenta un elemento caratterizzante dell'approccio tra i due ma di assoluta irrilevanza ai fini della finalità dell'illecito. Il differente termine (comprare o vendere, ndc) appare davvero di scarsa rilevanza e inidoneo a minarne la credibilità complessiva». STE CAR

ARTICOLO PUBBLICATO SUL MESSAGGERO IL 20-08-12

 
 
 
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