ROMA – Alla luce delle sentenze di secondo grado, anche Carobbio esce minato nella sua credibilità. E questo è un altro brutto colpo per Palazzi che dopo Andrea Masiello, vede un altro pentito perdere quell’«assoluta attendibilità» sulla quale era stato costruito il castello dell’accusa. Ma la figura del procuratore federale esce ridimensionata soprattutto dalle parole del giudice Sandulli che senza mezzi termini ieri ha fatto capire come per Conte - nella gara AlbinoLeffe-Siena - sarebbe stato più logico optare per un deferimento per illecito, anziché per una omessa denuncia.
E’ stato certamente un mercoledì nero per il pm napoletano che ha perso anche dove pensava di avere oramai la vittoria in tasca. E’ il caso di Portanova e della telefonata a Di Vaio che il difensore aveva negato di aver effettuato e che la procura era riuscita invece a rintracciare tra i tabulati telefonici e a presentare in secondo grado come il classico asso nella manica, al punto che Palazzi in aula aveva anche ironizzato sull’atteggiamento del calciatore: «Dovrebbe sapere che le bugie hanno le gambe corte… ».
Il presidente Gerardo Mastrandrea e gli altri componenti della Corte Federale di Giustizia non sono stati dello stesso avviso, credendo alla difesa di Portanova (per la quale il contatto telefonico con Di Vaio era successivo all'ultimo con il gruppo dei baresi "emissari" di Masiello) e decidendo di ribaltare clamorosamente anche la sentenza di primo grado per il Grosseto. Il club maremmano – che inizialmente era stato retrocesso in Lega Pro - rimarrà invece nel campionato cadetto con a capo il suo patron Piero Camilli, che si è visto annullare l'inibizione di 5 anni per la presunta combine di Ancona-Grosseto.
A conti fatti, per Palazzi è stata una Waterloo: sconfitta in Bologna-Bari, Udinese-Bari (confermate le assoluzioni per Bonucci, Pepe, Belmonte e Salvatore Masiello), Novara-Siena (Conte) e Ancona-Grosseto, mitigate solo dai successi in AlbinoLeffe-Siena e dal derby Bari-Lecce che ha confermato l'esclusione del club salentino dalla Serie B (pronto il ripescaggio del Vicenza) e l'inibizione di 5 anni dell'ex presidente Pierandrea Semeraro, colpevole, secondo i giudici, di aver comprato la partita, disputatasi nel maggio 2011: «Sono sconvolto dalla decisione che hanno preso più che altro perché mi sembra abbiano del tutto ignorato tutte le carte che abbiamo portato in primo grado e poi aggiunto in secondo. Mi viene da pensare che le decisioni siano state prese ben più in alto e un po’ di tempo fa».
Per la stessa partita è stato prosciolto invece l'ex leccese Giuseppe Vives. Dovrà scontare 3 anni il calciatore del Siena, Pesoli, che nei giorni scorsi si era incatenato davanti alla Federcalcio per ottenere un confronto in aula (che poi non è avvenuto) con i suoi accusatori: i pentiti Carobbio e Gervasoni. La Corte Federale ha invece ridotto da 2 punti a un punto (più ammenda di 20mila euro) la penalizzazione del Novara che inizierà la stagione con un handicap di -4 (tre punti gli erano stati inflitti nel processo Cremona Bis dello scorso luglio). STE CAR
ARTICOLO PUBBLICATO SUL MESSAGGERO IL 23-08-12
Inviato da: Mauro Brandani
il 21/03/2018 alle 20:32
Inviato da: Mauro Brandani
il 19/03/2018 alle 12:55
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il 05/09/2012 alle 04:51
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il 05/08/2012 alle 10:02
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il 05/08/2012 alle 09:52