Giornalista per caso

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Creato da stefano.carina il 01/05/2009

 

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ACCORDO PRONTO, ORA TOCCA ALLA SENSI: LUNEDI' IL VERDETTO

Post n°311 pubblicato il 03 Luglio 2010 da stefano.carina
 
Foto di stefano.carina

ROMA. Il lavoro degli avvocati è finito, ora toc­ca a Rosella Sensi. Nelle due ore di incontro che si sono tenute ieri sera nel­lo studio dell’avvocato Carbonetti ( l’avvocato di parte Unicredit), i legali della banca e dei Sensi, appunto, hanno lavorato alla stesura del docu­mento, una bozza dell’e­ventuale accordo che ser­virà, se sottoscritto entro lunedì, ad evitare il lodo arbitrale davanti al giu­dice Cesare Ruperto. Ora tutti gli elementi per chiudere la questio­ne e sancire il passaggio della Roma ( e di molto altro) nelle mani della banca sono nero su bian­co.

IL MAXI DEBITO Alla Sensi resterebbero im­mobili per circa 25 milio­ni e, soprattutto, vedreb­be estinto il maxi debito contratto con Unicredit ( circa 325 milioni), non­chè gli altri 80 milioni di esposizione con Monte dei Paschi. Restano an­cora piccole distanze da limare, e le parti, pur non avendo in program­ma ulteriori incontri nel corso del fine settimana, si sentiranno per trovare un’intesa ancora più de­finita. Con gli aspetti le­gali e giuridici messi in chiaro, e registrata l’a­pertura al dialogo ( ma fi­no ad un certo punto, dettata semmai dall’esi­genza di accorciare i tempi) da parte di Uni­credit, ora non resta che mandare giù il boccone amaro da parte di Rosel­la Sensi, messa da tempo all’angolo dal debito con­tratto con l’istituto di credito.

LUNEDI’ SI DECIDE. Tutti gli elementi sono ora sul tavolo e la parola spetterà alle rispettive parti, da un lato la fami­glia Sensi e dall’altro Unicredit. Se le parti ri­terranno di voler rag­giungere l’accordo, que­sto sarà firmato diretta­mente lunedì davanti agli arbitri”, dicono le fonti. Ma se non si andrà ad accordo, cosa che sem­bra poco verosimile, ci penseranno gli stessi ar­bitri. Ipotesi difficilmen­te praticabile, proprio perché per Italpetroli sa­rebbe tutt’altro che con­veniente lasciare decide­re a Ruperto. La mission di Agostino Gambino e Antonio Conte, i legali della Sensi, era quella di comporre per la propria cliente l’accordo più fa­vorevole, non certo di an­nullare il debito. Si è la­vorato allo sconto e ora quel che è fatto è fatto. Lunedì, a Ruperto il compito di illustrare l’in­tesa nel dettaglio, ma quel che sembra ormai assodato è che la Roma cambierà proprietario, da Italpetroli a Unicre­dit, senza che i Sensi ri­mangano per la gestione nella fase di trasforma­zione societaria.

SPAZIO A UN TRUST Seguirà tutto Unicredit che, probabilmente, inve­stirà un trust ( un sogget­to giuridico in grado di garantire alla banca una posizione più defilata) per provvedere alla ge­stione degli asset di Ital­petroli, Roma inclusa. In parallelo la banca si oc­cuperà di affidare ad un advisor ( Rothschild?) il compito di individuare acquirenti con cui inta­volare trattative. La Sensi sa che, se dovesse andare all’arbitrato, al­lungherebbe solo l’ago­nia visto che è possibile ricorrere in caso di gravi irregolarità. C’è tutto, manca solo la firma. Che, in questi casi, non è poco. STE CAR


ARTICOLO PUBBLICATO SU TUTTOSPORT IL 03-07-10

 
 
 
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