Giornalista per caso

Articoli e pensieri sparsi di una mente libera...magari poco efficiente...ma libera...ho aperto questo blog per creare un contatto con chi mi legge su Il Messaggero e Tuttosport...qui trovate i miei articoli...scrivo di calcio...e sport in generale...non prendiamoci quindi troppo sul serio... P.S. Mi trovate anche su Twitter: https://twitter.com/stecar74

Creato da stefano.carina il 01/05/2009

 

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INTERVISTA A PANTALEO LONGO, NUOVO SEGRETARIO GENERALE DEL TORINO

Post n°313 pubblicato il 05 Luglio 2010 da stefano.carina
 
Foto di stefano.carina

Pantaleo Longo, 33 anni, è il nuovo segretario generale del Torino. Avvocato, con esperienze professionali in Figc e nella Lazio, si presenta ai tifosi granata attraverso Tuttosport.
--- Cosa l'ha convinta del progetto-Cairo?
«L'entusiasmo del presidente quando mi ha proposto l'incarico. E' un nuovo progetto che si baserà su un gruppo giovane che però mira decisamente in alto».
--- Parla di progetto ma ha firmato solamente per un anno.
«E' giusto che ci si conosca, non ho nessun problema a proposito. Per me è una sfida: non è la durata del contratto che conta ma il progetto che ho inteso sposare».
--- Chi è Pantaleo Longo?
«Sono una persona che è attirato dalle nuove sfide. Nasco dal nulla e ho cercato di rimanere sempre con i piedi per terra. Mi reputo un ragazzo semplice, legato ai valori della famiglia».
--- Questo 'ragazzo semplice' deve dire grazie a qualcuno?
«Certamente, devo essere riconoscente con più persone nella mia vita. A partire da chi mi ha cresciuto in ambito della Federazione, Francesco Ghirelli, per poi continuare a livello professionale e qui i ringraziamenti vanno agli avvocati Citarella e Capograssi. Ma non posso dimenticare il presidente Lotito che mi ha dato l'opportunità di fare esperienza alla Lazio».
--- Lei arriva in una città delusa dalla mancata promozione...
«Il presidente e il direttore sportivo sanno cosa vogliono e stanno lavorando per migliorare l'organico. L'anno passato è mancato pochissimo, speriamo che questa sia la stagione giusta. Salire in A deve essere il nostro obiettivo».
--- Lei è una sorta di portafortuna. In due anni con la Lazio ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa.
«Già (sorride)... Esperienze bellissime che rimarranno sempre dentro di me».
--- Prime impressioni di questa nuova avventura?
«Decisamente positive. Un ambiente sereno con tanta voglia di lavorare. C'è molto entusiasmo e convinzione di tornare in serie A».
--- Lotito e Cairo sono due presidenti molto istintivi, possiedono due personalità molto forti e vivaci. Differenze?
«Le racconto un aneddoto. Il secondo giorno di lavoro il presidente Cairo, alle dieci e mezza di sera, scherzando mi ha detto: «Leo, puoi andare, anche se oggi hai lavorato part-time», alludendo all'ora tarda. Ho replicato dicendogli: «Presidente, se mette a confronto la mia vecchia esperienza, a quest'ora iniziavo...».  Comunque, per rispondere alla sua domanda, il presidente Lotito ha un carisma tipicamente romano mentre Cairo ha una personalità molto elegante».

--- Ma scendere in serie B non è un declassamento?
«Non scherziamo, parliamo del Torino, della storia del nostro calcio».
--- C'è una persona che vorrebbe salutare con particolare affetto alla Lazio?
«Non vorrei fare torto a nessuno ma un saluto affettuoso va al team manager Manzini: Maurizio rappresenta un po' la Lazio con la sua simpatia e generosità».

ARTICOLO PUBBLICATO SU TUTTOSPORT IL 05-07-10

 
 
 
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