ROMA – Vedere Adriano inanellare giri di campo insieme a Simplicio ha dato per qualche istante l'illusione che si potesse parlare finalmente di calcio. L'Imperatore che inizia il programma di lavoro con una doppia seduta: in altri periodi sarebbe bastato molto meno per far accorrere a Trigoria chissà quante centinaia di tifosi. Ieri, invece, una decina di curiosi e poco altro. Non fosse stato per i bambini che stanno affollando i campus giallorossi in questi giorni, l'atmosfera sarebbe stata ancor più surreale. Ma in città, a tener banco, è oramai esclusivamente la querelle fra Italpetroli (controllante anche della Roma) e Unicredit.
SI RICOMINCIA. Il nuovo rinvio (o "sospensione", per dirla con le parole del presidente Ruperto), a domani, non mina la certezza negli ambienti finanziari che ritengono come la firma che sancirà il passaggio degli asset del gruppo dei Sensi (esclusa una parte, corrispondente a circa 35 milioni) a Unicredit, in cambio dell'estinzione totale del debito (circa 405 milioni), sia inevitabile. In queste ore si tratta, cercando di limare le divergenze sulle modalità del disimpegno della famiglia e soprattutto, come accade spesso in queste situazioni, sul quantum rimarrà a Rosella e alle sorelle. Oggi, intanto, bisognerà vedere quello che accadrà nell'assemblea dei soci di Italpetroli che deve approvare il bilancio. Due le possibilità: potrebbe essere mandata deserta oppure essere lasciata aperta fino a venerdì, in attesa della firma, attesa per domani. Ieri è arrivato il comunicato ufficiale, su richiesta della Consob a Italpetroli, riguardo la Roma anche perché il titolo, dietro le indiscrezioni del passaggio del controllo a Unicredit, lunedì avevano chiuso in rialzo del 7,17% a 0,991 euro (ieri, invece, +1%).
TOTO-ACQUIRENTI. Se la firma ci sarà, si aprirà una nuova fase, soprattutto sull'asset-Roma. Al momento lo scenario più accreditato è che Rosella Sensi rimanga al timone del club per traghettarlo sino alla cessione (con cda ristrettissimo, completato da figure di fiducia della banca). Questo lascia pensare che Unicredit non abbia ancora trovato un imprenditore pronto per acquisire la società giallorossa. Dopo il dietrofront di Angelini (anche se in molti sono pronti a giurare che la sua è solo una ritirata strategica) rimane la candidatura di Angelucci, nome molto in voga in queste ultime ore nella capitale, rilanciato a più riprese da tv e radio locali. Ma non va sottovalutata una terza via, al momento rimasta sotto traccia, pronta ad inserirsi qualora il proprietario della Tosinvest - leader nella sanità, nell'editoria (Libero e Il Riformista) e presidente onorario della Fondazione San Raffaele – si defilasse (ieri all'Adn Kronos, ad esempio, una fonte di Unicredit ne ha smentito l'interessamento). Si tratta di un fondo azionario che nel recente passato si è già occupato del salvataggio dal fallimento di Giochi Preziosi. Questo fondo ha come fine quello di rilanciare aziende e società in crisi con manager di fiducia (in questo caso Malagò?) e poi rivenderle. Non è escluso che possa farlo anche con la Roma. Da ieri si può scommettere sull'esito della partita-societaria: secondo Bet1128, riferisce Agipronews, la possibilità che la società finisca a un gruppo di imprenditori romani vale 1,75 mentre si alza a 3,50 l'ipotesi straniera.
RISCHIO PARALISI. In attesa di conoscere il futuro, a Trigoria si vive in una fase di stand-by. Non che manchino le idee: quelle ci sono sempre state. Basti pensare il duplice colpo a parametro zero Adriano-Simplicio al quale sarebbe seguito Rodriguez (l'argentino aveva detto sì al triennale propostogli) se il Consiglio Federale della Figc non avesse modificato la norma degli extracomunitari riducendo da due a uno il numero dei calciatori tesserabili. Ora, però, si prende tempo. Domani, ad esempio, era previsto un viaggio del ds Pradè a Milano per parlare di Burdisso con l'Inter. Tutto rinviato a data da destinarsi. L'agente del difensore, però, ha cominciato a mostrare i primi segni d'insofferenza: «Siamo stanchi di questa situazione – ha detto Hidalgo a Radioradio - La Roma ha avuto il suo momento per prenderlo e non l'ha fatto, e l'Inter ora chiede la luna. Se pensano di far abbassare il prezzo parlando di Luisao sbagliano. Ho dato la mia parola alla Roma: se però loro cercano un altro obiettivo, me lo dicano, così ne cerco un altro anche io per il giocatore». In serata una telefonata da Trigoria ha provveduto a tranquillizzarlo. E sul brasiliano del Benfica: non dispiace ma è una pista poco praticabile. Costa 7 milioni e quando (e se) la Roma avrà in cassa quei soldi prenderà Burdisso. Altre operazioni: entro la prossima settimana sarà acquistato Lobont per 850mila euro. Per il portiere romeno pronto un triennale. STE CAR
ARTICOLO PUBBLICATO SU TUTTOSPORT IL 07-07-10
Inviato da: Mauro Brandani
il 21/03/2018 alle 20:32
Inviato da: Mauro Brandani
il 19/03/2018 alle 12:55
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