Giornalista per caso

ROMA – Con il varo dei calendari previsto oggi a Milano (tra i criteri utilizzati ci sono l'assenza di teste di serie e nessuna sfida infrasettimanale serale fra Inter, Juve, Roma, Napoli e Milan, oltre che per i derby) inizia ufficialmente il countdown per l'avvio della nuova stagione calcistica. Un'annata che si presenta innovativa sotto molti aspetti e che cambierà radicalmente le abitudini di milioni di italiani. Andiamo per ordine, partendo dalle date. Il campionato di serie A 2010-2011 prenderà il via nel weekend di sabato 28 e domenica 29 agosto e si concluderà domenica 22 maggio 2011. Questo sempre che non prenda piede lo sciopero che ieri De Sanctis, portiere del Napoli e consigliere dell'Aic, ha paventato: «Sogno un inizio di annata sportiva senza scioperi o ritardi sull’inizio delle gare». A tenere banco è la questione del rinnovo dell’accordo collettivo: il fatto che questo sia scaduto e non venga rinnovato preoccupa e non poco il sindacato dei calciatori. Il presidente della Lega Calcio, Beretta - che ieri insieme a diversi presidenti della Serie A è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal sottosegretario allo Sport, Crimi - ha già comunicato ai club che il modulo per la firma dei nuovi contratti dovrà ricalcare il modello pilota utilizzato dalla Juventus per concludere l’ingaggio di Motta in periodo di vacatio. Una decisione che lunedì ha provocato lo stato d'agitazione dell'Aic. Sul tema si attende entro venerdì la decisione dell’Alta Corte di Giustizia del Coni investita del problema dalla Figc, oramai ai ferri corti con la Lega (che non l'ha invitata oggi per i calendari) sia per la nuova norma sul tesseramento degli extracomunitari che per la legge 91 o Legge Melandri (che regola le rappresentanze nelle federazioni sportive assegnando il 30% sia ad atleti e allenatori che alle leghe professionistiche. Con questo criterio la Lega di A nel consiglio federale conta solo per il 12%). Tornando alle date saranno quattro i turni infrasettimanali: 22 settembre, 10 novembre, 6 gennaio e 2 febbraio. Ma anche qui c'è disaccordo: «Giochiamo il 22 o 23 dicembre ma giù le mani dalla Befana», ha proposto Totti qualche giorno fa ricevendo l'ok incondizionato dei suoi colleghi. Beretta ha detto no. Anche in questo caso aleggia il pericolo-sciopero. Se non cambierà nulla in corsa, sono cinque le soste domenicali previste: 5 settembre, 10 ottobre e 27 marzo per le qualificazioni a Euro 2012, oltre al 26 dicembre e al 2 gennaio per le vacanze di Natale. Curiosità: allo stesso orario in serie A (ore 20,45) si giocherà solamente l'ultima giornata mentre la prima avrà un solo anticipo al sabato (sempre alle 20,45), uno la domenica (18), sette partite la domenica in serale e la grande novità del monday-night sul modello Premier League. Un esperimento "obbligatorio" (anche se non sarà un inedito: nel 1999 Lazio-Cagliari venne disputata proprio di lunedì dopo il trionfo degli uomini di Eriksson contro il Manchester United) per la prima giornata: il 27 agosto infatti l'Inter sarà impegnata a Montecarlo per la Supercoppa Europea. Questo però potrebbe avere un seguito nel corso dell'anno per almeno 6-7 volte (verrebbe meno l'anticipo pomeridiano del sabato). E' chiaro che dalla partita al lunedì sarebbero escluse le squadre che militano in Champions che giocano il martedì e il mercoledì. Ma le novità non finiscono qui: oltre a quella già sperimentata nel finale della scorsa stagione (ricordate Chievo-Inter?) che prevede una gara a mezzogiorno e trenta della domenica, al vaglio c'è la possibilità di allungare il weekend calcistico, presentando un anticipo serale addirittura il venerdì. Con la Tessera del Tifoso voluta dal Ministro Maroni, la cassazione decisa dalla Rai in tema di moviola (un giornalista e un arbitro valuteranno solo tre casi a turno), la possibilità per le telecamere di Sky di entrare negli spogliatoi con i calciatori già presenti e l'intervista di trenta secondi alla fine del primo tempo, il nuovo calcio è servito. STE CAR

ARTICOLO PUBBLICATO SUL MESSAGGERO IL 28-07-10