Giornalista per caso
Articoli e pensieri sparsi di una mente libera...magari poco efficiente...ma libera...ho aperto questo blog per creare un contatto con chi mi legge su Il Messaggero e Tuttosport...qui trovate i miei articoli...scrivo di calcio...e sport in generale...non prendiamoci quindi troppo sul serio... P.S. Mi trovate anche su Twitter: https://twitter.com/stecar74
Creato da stefano.carina il 01/05/2009Cerca in questo Blog
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« TOTTI E IL SIGNOR... NESSUNO | CASTAN: 'TEVEZ IDOLO E INCUBO' » |
ROMA Non rimarrà alla storia come il leggendario pernacchio di Eduardo de Filippo, alias Don Ersilio nel film a episodi «L’oro di Napoli», ma il gesto di De Laurentiis dopo il gol siglato da Callejon alla Roma ha certamente fatto discutere. Domenica scorsa, il presidente partenopeo alla rete dello spagnolo, si alza in piedi in tribuna. Pugno semichiuso davanti alla bocca a fare da cassa per far risuonare lo sberleffo. Apriti cielo: il web è letteralmente impazzito. Da un lato i tifosi partenopei, scatenati negli osanna presidenziali («Quella pernacchia era giusta!», «Grande presidente»), dall’altro quelli romanisti («Vergogna») che non hanno digerito la presa in giro. Una situazione che come spesso accade nei social forum, rischiava di degenerare. Pronto allora l’intervento a spiegare quanto accaduto: «Molti, soprattutto tifosi della Roma, mi rimproverano di aver fatto un pernacchio verso i romanisti allo stadio. È un fraintendimento. Sto solo urlando olè a Callejon». Il presidente azzurro ne aveva parlato già qualche ora prima al programma radiofonico Napospia: «Pernacchia? Innanzitutto quel gesto non si chiama pernacchia ma il pernacchio. Ma quello lì era un classico olè per Callejon. Altrimenti se avessi voluto fare il pernacchio avrei messo la mano in un altro modo». Curiosità vuole che lo stesso De Laurentiis nel 2006 ha finanziato con la sua Filmauro il restauro de «L’oro di Napoli», spiegando come «tutti gli episodi sono belli ma io adoro quello con il pernacchio di Eduardo. Una fortissima risposta alle prepotenze, un simbolo che ha condizionato la mia infanzia, visto che a scuola mi esibivo in pernacchioni che mi hanno procurato più di una punizione». Stavolta, quindi, è andata in modo diverso. Anche perché come direbbe Eduardo: «Figlio mio, c’è pernacchio e pernacchio». STE CAR
ARTICOLO PUBBLICATO SUL MESSAGGERO L'11-03-14
Inviato da: Mauro Brandani
il 21/03/2018 alle 20:32
Inviato da: Mauro Brandani
il 19/03/2018 alle 12:55
Inviato da: chongchong
il 05/09/2012 alle 04:51
Inviato da: massimo
il 05/08/2012 alle 10:02
Inviato da: massimo
il 05/08/2012 alle 09:52