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8 Settembre 1943: Radio Palermo libera

Post n°3 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da giovannipuglisi2
Foto di giovannipuglisi2

Radio Palermo l’avamposto della libertà

  

 

  Morti i genitori, sarà capitato a tutti coloro che si sono trovati in tale triste circostanza, si “smonta” la loro casa. Vengono fuori  i ricordi: vecchie fotografie, le nostre pagelle, le foto scolastiche, i libri di lettura e il sussidiario della scuola elementare, i libri  del liceo e tanti altri oggetti ( dischi, spartiti musicali, giocattoli e  attrezzi sportivi) caduti nell’oblio ma che i genitori solitamente conservano con religiosa cura. Anche Giuseppina Salerno, docente di Bari nata a Palermo, nel fare la suddetta operazione ritrova con emozione in un ripostiglio oggetti del passato tra cui copie di un libro scritto dal padre Filippo Salerno nel 1965  dal titolo: “Radio Palermo l’avamposto della libertà”. Le copie del libro non sono ben conservate, ma Giuseppina Salerno sfogliandone una comprende subito che non possono andare al macero: costituiscono una testimonianza importante di fatti avvenuti in coincidenza con l’armistizio dell’8 settembre 1943. Proprio quel giorno, in un’Italia allo sbando che doveva vivere ancora quasi altri due terribili e drammatici anni di guerra, il giovane avvocato, nella Palermo già liberata dagli Anglo-Americani, iniziò  col nome di battaglia di  “il Bersagliere” una trasmissione radiofonica con la quale , scrive nella presentazione l’editore ( di cui purtroppo non sappiamo il nome) “informava,incitava, sosteneva gli animi, commentava i fatti della guerra, polemizzava, stigmatizzava, convinceva,combatteva”. Gli interventi radiofonici di Filippo Salerno erano quelli di un giovane italiano, prima fascista deluso e  poi antifascista convinto, che sperava in un’Italia innanzitutto libera dallo straniero e libera dal fascismo e dal nazismo. I suoi interventi alla radio raccolti nel libro, descrivono, vissuti da un osservatore ormai esterno, ma sentimentalmente ed emotivamente partecipe, circa sette mesi di agonia dello Stato Italiano, di lutti e tragedie di un popolo che ha saputo però riscattarsi con l’impegno di reparti militari affiancatisi agli alleati e con la guerra partigiana. Fa venire i brividi il comunicato che informa della strage delle Fosse Ardeatine ( in quel momento si credette erroneamente che il barbaro massacro fosse stato consumato all’interno del Colosseo). Salerno ne trae però spunto per incoraggiare i combattenti: “ …il loro martirio illuminerà di nuovo fascino l’idea della riscossa e la sete di libertà sarà più ardente… e il risveglio di tutta l’Italia sarà deciso e più vicino”.   Nell’ultimo intervento, che coincide con la Pasqua del 1944,  esulta nel comunicare che reparti italiani insieme a truppe alleate, hanno conquistato posizioni sulle montagne vicino a Cassino strappandole ai Tedeschi.

Un grazie alla memoria a Filippo Salerno e un grazie a Giuseppina Salerno per avere dato l’opportunità ai giovani dei licei palermitani, in un periodo in cui da più parti si tenta di stravolgere la verità storica, di leggere le pagine di questo libro.  


 
 
 
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