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O Signore, la cui voce sento
nei venti
e il cui respiro dà vita
a tutto il mondo,
ascoltami.
Vengo davanti a Te,
uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole:
ho bisogno della tua forza
e della tua saggezza.
Lasciami camminare
tra le cose più belle
e fa’ che i miei occhi ammirino
il tramonto rosso e oro.
Fa’ che le mie mani rispettino
ciò che tu hai creato,
e le mie orecchie siano acute
nell'udire la tua voce.
Fammi saggio,
così che io conosca le cose
che tu hai insegnato,
le lezioni che hai nascosto
in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza,
non per essere superiore
ai miei fratelli,
ma per essere abile a combattere
il mio più grande nemico: me stesso.
Fa’ che io sia sempre pronto
a venire con Te,
con mani pulite e occhi diritti,
così che quando la vita svanisce
come la luce del tramonto,
il mio spirito possa venire
a Te senza vergogna.
Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux
Da bambini si è se stessi e si sa e si capisce tutto, come dei piccoli profeti. Poi all'improvviso accade qualcosa e si cessa di essere se stessi, si diventa ciò che gli altri costringono a essere. Si perde la saggezza, e l'anima. Jean Rhys
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« UN MONDO DI SOLDI | IL SORRISO DELL'ALBA » |
UN MONDO DI SOLDI
Ma chi paga?
Soldi, soldi, soldi, ed è felicità!
Soldi, metro sicuro di piaceri e gloria.
Soldi che danno euforia
e faranno passare ogni sfizio
Soldi, che fanno sentire importanti,
per un momento onnipotenti,
nell’illusione d’immortale prosieguo.
Soldi, mania di possesso e di sesso.
Sguazzi e arruffii, senza dar conto.
Soldi, successo e gloria: è questa felicità?
In quanti cercano di stordire gli affanni
ed imboccano tragitti dorati?
Sembrano strade lisce e spaziose;
scintillano e poi si attorcigliano
senza uscita
Non affacciano avanti ,
e non tornano indietro
Ai bordi c’è sempre la droga a portare sollievo
e dar l’illusione del momento inventato
Povero mondo, per te chi paga?
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