Creato da parlo.con.te il 15/06/2004
per un futuro diverso

 

O Signore, la cui voce sento
nei venti
e il cui respiro dà vita
a tutto il mondo,
ascoltami.
Vengo davanti a Te,
uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole:
ho bisogno della tua forza
e della tua saggezza.
Lasciami camminare
tra le cose più belle
e fa’ che i miei occhi ammirino
il tramonto rosso e oro.
Fa’ che le mie mani rispettino
ciò che tu hai creato,
e le mie orecchie siano acute
nell'udire la tua voce.
Fammi saggio,
così che io conosca le cose
che tu hai insegnato,
le lezioni che hai nascosto
in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza,
non per essere superiore
ai miei fratelli,
ma per essere abile a combattere
il mio più grande nemico: me stesso.
Fa’ che io sia sempre pronto
a venire con Te,
con mani pulite e occhi diritti,
così che quando la vita svanisce
come la luce del tramonto,
il mio spirito possa venire
a Te senza vergogna.

Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux

 

Da bambini si è se stessi

e si sa e si capisce tutto,

come dei piccoli profeti.

Poi all'improvviso accade qualcosa

e si cessa di essere se stessi,

si diventa ciò che gli altri

costringono a essere.

Si perde la saggezza, e l'anima.

  Jean Rhys

 

 

 

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« AdolescenzaDonne affermative »

Altri tempi

Post n°2304 pubblicato il 06 Novembre 2010 da parlo.con.te

 

Adolescenza rubata

 

Tanto gentile e tanto onesta pare

la donna mia quand’ella altrui saluta …

 

Limpida dolcezza, magico omaggio

ogni fanciulla serenamente suscita,

ad ogni vista che sa apprezzare

le  grazie sue vivaci

i gesti espansivi

sono inno allusivo

della vita che sboccia

 

Ma, tu, ragazza di oggi,

sei  facilmente adescata,

sedotta da un mondo innaturale,

che illude reale una vita virtuale,

e più  non gioisci del bello di un sogno.

Non osi passioni né nutri intenzioni,

tu, pratica e disincantata,

tenti il soldo alla rinfusa,

per tanto ti svendi,

e tutto il bello che t’ammanta

diventa zimbello…

 

In questo ti piango, delicato fiore,

distrattamente strappato,

e preoccupata mi chiedo:

quale domani potrà mai

squarciare il nuovo cielo

di là dal buio all’orizzonte?

 

 

 
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