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O Signore, la cui voce sento
nei venti
e il cui respiro dà vita
a tutto il mondo,
ascoltami.
Vengo davanti a Te,
uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole:
ho bisogno della tua forza
e della tua saggezza.
Lasciami camminare
tra le cose più belle
e fa’ che i miei occhi ammirino
il tramonto rosso e oro.
Fa’ che le mie mani rispettino
ciò che tu hai creato,
e le mie orecchie siano acute
nell'udire la tua voce.
Fammi saggio,
così che io conosca le cose
che tu hai insegnato,
le lezioni che hai nascosto
in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza,
non per essere superiore
ai miei fratelli,
ma per essere abile a combattere
il mio più grande nemico: me stesso.
Fa’ che io sia sempre pronto
a venire con Te,
con mani pulite e occhi diritti,
così che quando la vita svanisce
come la luce del tramonto,
il mio spirito possa venire
a Te senza vergogna.
Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux
Da bambini si è se stessi e si sa e si capisce tutto, come dei piccoli profeti. Poi all'improvviso accade qualcosa e si cessa di essere se stessi, si diventa ciò che gli altri costringono a essere. Si perde la saggezza, e l'anima. Jean Rhys
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« Mancanza di orientamento | Quale domani? » |
Dies irae
“Amaro è il giorno del Signore!
anche un prode lo grida.
Giorno d'ira quel giorno,
giorno di angoscia e di afflizione,
giorno di rovina e di sterminio,
giorno di tenebre e di caligine,
giorno di nubi e di oscurità,
giorno di squilli di tromba
e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d'angolo.”
Bibbia, libri profetici. Sofonia
Dies irae!
Certi verdetti, dolorosamente attuali,
ci provano come ogni tanto l’ira di Dio
si annuncia a quei popoli dominati dai despoti
Giorni terribili, che vorremmo
si provassero mai.
Giorni funesti che colpiscono
il buono e il cattivo!
Perché ogni uomo appartiene a Dio,
sia rispettoso, oppur brutale ,
resta afferrato al suo vascello.
Troppo spesso, troppo a lungo
lo dimentichiamo,
e ti escludiamo, Dio,
e arbitri ci proponiamo
di miserabili passioni
Mille volte Tu, Dio, vieni in nostro aiuto:
ci nutri e ci sostieni con mille favori e beni.
Mille volte sei nostra sprone,
e il dolore muti in letizia nuova.
Mille volte in Te la vita si rinnova!
E , tuttavia , noi ritrattiamo: è niente!
E nulla ti rimborsiamo.
Mille volte Tu ci aspetti
Mille altre ci sopporti
In mille modi ci rallegri
E noi non rendiamo grazie!
Mai venga quel giorno,
mai per noi. Mai,
che mai ci facciamo così stolti!
Guai a noi, se presumiamo
che manuali più convenienti,
del saper vivere, come dell’utile comando
possano sostituire la tua Parola:
unica, certa, incorruttibile guida.
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