Giulia InterrottaDiario d'emozioni vissute. |
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...Vorrei imparare a sognare serenamente...
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La foto che ho inserito nel riquadro accanto al titolo appartiene a Confusedvision, sotto licenza creative commons.
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Una poltrona vuota
per ricordarmi delle assenze.
By Iguana Jo
Licenza Creative Commons
http://www.flickr.com/photos/iguanajo/
Camminare da sola non è mai facile.
Foto by faerie-corpse69
http://faerie-corpse69.deviantart.com/
www.deviantart.com
Io sono così. Un po' angelo. Un po' demone.
Foto by MykalBinds
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Ritorno a TivoliQuando si torna nella casa vecchia, quando si torna nella vecchia città, quando si torna a Tivoli, è complicato dosare le emozioni provate. Spiegare al cuore, alle orecchie, all'anima (che non ha mai sede dove stanno i battiti), alla bocca e al naso quanto si è percepito. Non appena ho messo piede là dentro, nella grande sala, con il pavimento inondato di polvere ma sempre avana, le porte bianche e le finestre con ancora appiccicati sopra i miei disegni d'improvvisata stupida pittrice, mi sono sentita svenire. Non so come spiegarlo. Quando ho fatto le valigie e sono partita ero piena di rabbia dentro perché pensavo ardentemente d'essere stata ingiustamente abbandonata da chi amavo in totalità. Ero svuotata. E per quanto fosse stato penoso allontanarsi dal mio presente e dal mio passato, in fondo al cuore forse ero un po' sollevata dal potermi ricostruire da capo. Solo che me ne sono resa conto adesso. Adesso CHE SO. Adesso che so che il mio uomo dagli occhi blu non è mai sparito spontaneamente dalla mia vita. Mamma non era d'accordo che scendessi con Federico, ma quando le ho ricordato la sua innegabile colpa, è stata zitta e non si è opposta. Neanche Roberto ha avuto più parole ignobili da sprecare. Tutto è stato avvolto da uno strano silenzio. Un silenzio che si è perpetrato fin dentro le mura di una villetta vuota. Solitaria. In ATTESA. Si. Io so che era in attesa di qualcosa. Un gesto. Una novità. Una maniera per risorgere dalle ceneri e sottrarsi all'odiosa, inaccettabile possibilità di finire negli artigli d'estranei. “Non devi dimenticare mai che in qualunque posto saremo nel mondo, io arriverò in tuo soccorso. Sarà sufficiente pronunciare il mio nome” Allora il suo nome bellissimo ha occupato tutte le ore successive. Chissà se lo sa. Foto di Trinket |
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