Giulia InterrottaDiario d'emozioni vissute. |
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...Vorrei imparare a sognare serenamente...
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La foto che ho inserito nel riquadro accanto al titolo appartiene a Confusedvision, sotto licenza creative commons.
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Una poltrona vuota
per ricordarmi delle assenze.
By Iguana Jo
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Camminare da sola non è mai facile.
Foto by faerie-corpse69
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Io sono così. Un po' angelo. Un po' demone.
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Io certe volte rimango stupita da come alcune cose scritte riescano a prendermi. Quando compro un libro e scopro che mi piace da impazzire, posso stare a leggere per ore. Sarà che il mio papà mi raccontava sempre favole, sarà che io volo di continuo con la mente a visitare posti mai visti. Vorrei andare a Parigi prima o poi. È una città talmente bella e piena di arte da essere, secondo me, la patria assoluta di desideri speciali. Se fossi lì salirei sulla torre Eiffel, guarderei per una volta il mondo dall’alto in basso e urlerei per buttare fuori dal mio cuore tutti i dolori. Con Melissa ce lo dicevamo spesso. Troviamo un posto e lasciamogli i pensieri brutti. Si possono cancellare i pensieri brutti? Ogni tanto sì. Ogni tanto è possibile. Basta chiudere gli occhi, mettersi ad ascoltare il vento e sorridere pure quando vorresti piangere. Ho voglia di comprare un romanzo di questi tempi. Qualcosa di nuovo e di speciale. Non so una storia che ti travolga come un uragano estivo, portandoti via. Una storia che inizi in rottura e termini in un’unità. Proprio nel modo in cui spero si concluda la mia. Poi c’è questo racconto che ho conosciuto per caso. Non so di chi sia ma partecipa a un concorso. Io vorrei vincesse perché mi ha colpita e se una cosa mi colpisce cerco di appoggiarla. Potete aiutarlo a salire in alto? Basta che lasciate un commento e varrà come voto. Foto di carrionshine |
L’estate è arrivata e io quasi non me ne sono accorta, sempre a pensare ai mille problemi della mia vita. E’ arrivata e ho capito solo ieri notte che dovevo staccare un po’ la spina e godermela. Almeno per questo tempo. Fede è partito. Ritornerà solo a settembre. Quando è salito sul treno ha detto che andava via perché aveva bisogno di starmi lontano per non impazzire. Io lo capisco. Lo capisco anche troppo bene, insomma io sento le stesse identiche cose. Avrei voluto dargli un bacio, ma non è stato possibile. Sempre tutti quegli sguardi addosso a noi. Soprattutto di Laura. Che schifo. Che schifo. Che schifo. Melissa non la sento più per ora. Lei sta là e io sto qua. Non so dove andremo a finire. Anzi, per dirla tutta, sono io che non so dove andrò a finire. Foto by illeg4le http://illeg4le.deviantart.com |
Io non sapevo che per aprire un posto dove scrivere le proprie cose si dovessero dare le generalità della carta d’identità. Perché starei prendendo in giro le persone che mi sostengono con i loro messaggi? Perché non mi tengo per me la mia vita? Se io ho scelto di annotarla qui (e lo faccio non così nel dettaglio come Cristina pensa) è solo perché volevo buttare fuori il mio nero. Lasciarlo dentro pezzi di carta che nessuno avrebbe mai letto significava continuare a tenerli per me. Significava restare schiava di quella roba. Ecco. Cosa c’è di male in questo? Mi dispiace se la mia storia sembri quella del più scadente telefilm. Ma le cose non mi sono capitate tutte insieme nel giro di un mese. Io riesco a scrivere di rado per gli impegni della scuola e perché non sempre ce la faccio a mettermi a nudo. Quindi anche se tu leggi di seguito i miei post, non vuol dire che nel giro di due giorni mi è crollato il mondo addosso. Il mio mondo è crollato da chissà quanto tempo, ma lo sto cercando di ricostruire e non devo giustificarmi né con te né con nessun altro. Se devo temere anche qui di essere un po’ Giulia, beh allora cancello tutto e faccio prima. Io non ho chiesto a nessuno di credermi o roba simile. E neanche ho mai dato fastidio a qualcuno. Se a te ne do non leggermi, questa è casa mia. Papà mi ha insegnato il rispetto. Dovresti averlo anche tu prima di sparare a zero senza sapere. Foto by confusedvision Licenza Creative Commons http://www.flickr.com/photos/confusedvision/ |
Sono successe cose in questi mesi di assenza. Sono successe tante cose che non so da dove iniziare. Natale è passato senza troppi traumi. Fede mi ha regalato il suo cuore. Un libro di poesie d’amore e quando mi sono ritrovata da sola in camera, ho pianto riversando su quelle pagine la frustrazione di non poter stare insieme a lui. Perché deve essere sempre tutto così complicato? A Mel non l’ho più vista. Dopo essere andata via da Tivoli, abbiamo pensato fosse meglio non incontrarci né sentirci fino a quando lei non avesse imparato ad accettare il nostro nuovo rapporto, ora solo d’amicizia. Ora solo di due coetanee che vogliono confidarsi, vivendo esistenze diversamente separate. Ho provato a parlare con Laura l’altro giorno. Non pensavo di arrivare a tanto, eppure. Eppure io l’ho PREGATA. Sì, l’ho pregata di permettermi di stare insieme a Federico. Ma è stato inutile. Mi ha solo ripetuto che gli facciamo schifo. Che non mi farà stare con il fratello. Che sono sbagliata. Ecco questa parola non la riesco a cancellare. Per quale motivo sono sbagliata? Lo sono per aver amato? Lo sono per aver scelto di stare con il ragazzo che mi piaceva? Non capisco. Davvero non capisco. Sarò stupida forse, che ne so. Alla fine non abbiamo deciso noi di condividere lo stesso tetto. L’hanno deciso i nostri rispettivi genitori. È mai possibile fare una colpa semplicemente per voler bene a qualcuno? Foto di OjosQueVen http://ojosqueven.deviantart.com |
Io sono disperata. Io non so cosa fare. Io mi sento inghiottire dall’incapacità di trovare una soluzione a questo dolore. A questo casino immane. C’è troppa sofferenza, troppa confusione, troppe incomprensioni. E mi manca da morire il mio papà. Il mio dolcissimo, meraviglioso papà. A Natale mi regalava sempre una nuova storia da ascoltare, spesso appuntata su fogli stropicciati, raccattati a lavoro e legati insieme da un nastrino rosa. Me le raccontava con la sua voce calda e poi le lasciava sopra il comò, per ricordarmi che non sarei mai stata sola. Per ricordarmi che LUI mi sarebbe stato sempre accanto. Se ora potesse essere qui, sono sicura sarebbe tutto diverso. Più semplice magari. Meno soffocante. Forse non avrei neanche fatto una cosa incosciente come quella di portare avanti due relazioni, con il rischio di infliggere male a chi proprio non se lo merita. È di questa settimana il tormento della coscienza, il senso di rimorso, la nausea di essere così schifosamente debole da sentirmi morire ogni volta che incrocio gli occhi blu di Fede. Io lo amo. Lo amo infinitamente. Non so quando è successo o che so, come cavolo me ne sia resa conto. È successo all’improvviso. A forza di stargli lontana per costrizione, privata dei suoi baci, delle sue carezze, delle sue promesse, ho afferrato la verità, finalmente. A me Mel non manca più come amante. A me Mel manca come amica e sorella. Non sono sue le labbra che desidero toccare. Non sono sue le dita che voglio sentire scivolare sulla mia pelle. Foto di $chix0r |
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