Vorrei fumare una sigaretta, ma i bronchi provati dal raffreddamento di questi giorni mi impediscono persino di immaginarmi nel gesto.
Saluto la mia principessa, torno a casa, trovo i miei, li saluto. Ascolto un Ligabue più maturo, mentre con distacco mi rendo conto che la mia prossima partenza lascerà loro un vuoto.
Ho imparato ad amarli apertamente, in questi anni, ci sono arrivato pian piano. Un’ascesa graduale ma costante, che ora trova sfogo in innumerevoli gesti piccoli e non; parliamo la stessa lingua, senza aprire bocca.
Credo si riesca a vedere, da fuori, anche se comunque questo aspetto non conta; ciò che mi riesce di capire oggi è chi sono le persone che mi hanno lanciato verso il futuro. Basta imbarazzi, basta distanze forzate per mascherare le mie insicurezze: basta catene. Immagino un abbraccio che si consuma tra noi tutti, un manto pulsante, stropicciato, tagliato male: troppo lungo qui, che mi fa difetto li, senza un colore definibile tanti sono quelli impressi nella trama, difettoso là, goffo, perfetto al tempo stesso. Esattamente su misura, me lo sento.
Ogni gesto che compite lo sento dentro, sappiatelo.
Amo leggere del tuo cuore, pà.
Impazzisco per la testardaggine delle tue spalle forti, mà.
Vedo con il cuore che mi avete regalato, spero che possiate sentirlo battere, qualche volta.
Inviato da: gizzoragno
il 29/09/2012 alle 11:13
Inviato da: Giulia_live
il 27/09/2012 alle 17:49
Inviato da: gilio2
il 09/09/2010 alle 10:42
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il 24/08/2010 alle 11:35
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il 10/03/2010 alle 22:04