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LA DISGREGAZIONE DELL'IMPERO CAROLINGIO

Post n°6 pubblicato il 16 Giugno 2010 da boscarol.sergio

 

LA  DISGREGAZIONE  DELL'IMPERO CAROLINGIO

 Ludovico il Pio subentrato al padre sul trono di Aquisgrana, divide l'Impero in tre settori, Francia,  Germania, Italia,  a Carlo il Calvo spetta la Francia, a Ludovico la Germania , a Lotario l'Italia.

Lotario entra subito in conflitto con  il cugino Bernardo che non intende cedere l'Italia, e  supportato dai vescovi  di Milano e Cremona muove guerra a Lotario, viene sconfitto,  catturato e accecato, muore per le sevizie subite.

Nella divisione dei territori l'Alto Adige viene tagliato a metà, la parte meridionale viene assegnata al ducato di Trento, quella settentrionale è assegnata al regno germanico di Ludovico II.

Alleati di un giorno i tre fratelli  si scontrano in continuazione  tra loro e con il padre,  per accaparrarsi privilegi e territori, ebbero però breve fortuna  terrena, la linea Carolingia in Italia si estinse nel'875, quella tedesca nel 911, più  fortuna ebbe quella francese che si estinse nell' ultimi anni del 900.

Tra il IX e il X secolo l'Europa politica è nel caos, la disgregazione dell'Impero Carolingio, coinvolge inevitabilmente   la struttura amministrativa, contee e marche non sono più in grado di svolgere le loro funzioni istituzionali.

Quando nel periodo postcarolingio conti, marchesi e missi non sono più in grado di svolgere le loro funzioni, le popolazioni medievali si rivolgono alla chiesa, che svolgerà quindi una  funzione di supplenza del potere laico, i ministri del culto saranno  i capi  delle  loro comunità di fedeli perchè  solo gli uomini di chiesa hanno le capacità e le conoscenze indispensabili per gestire un efficiente sistema di amministrazione e di governo delle comunità.

Nel 908  Ungari e Magiari  si presentarono al confine orientale d'Italia, Berengario duca del Friuli  cerca di fermarli ma non vi riesce, i barbari scorazzano per il Veneto e le valli Atesine, raggiungono la Lombardia, i ducati Germanici per difendere i loro territori eleggono Re Enrico I duca di Sassonia, che radunato un esercito "nazionale" affronta gli Ungari e li sconfigge nel 933. 

Suo successore fu il figlio Ottone I di Sassonia che associando i Duchi all'esercito  in qualità di generali li guida ancora contro gli Ungari e i Magiari fino a sconfiggerli e ricacciarli in Ungheria.

Per consolidare il suo titolo di Re chiede l'appoggio del fratello Bruno  Arcivescovo di Colonia e lo nomina Duca di Lotaringia aggiungendo così al suo potere spirituale quello temporale, con il suo aiuto trasforma i Vescovadi in feudi, creando l'aristocrazia clericale dei Principi-Vescovi che nelle loro diocesi diventano governatori e generali, stringe rapporti sempre più importanti con il Papato,  si proclama Re dei Lombardi che avevano chiesto il suo aiuto contro i Magiari  affida l'esercizio del potere in Italia a Berengario d'Ivrea,

Nel 962 i Carolingi  francesi decadono dall'autorità imperiale, il papato toccava il fondo dell'abbiezione con l'elezione  al soglio pontificio di amanti e figli di principesse e principi romani Ottavio Sporco figlio di uno di questi principi nel 962 viene eletto papa e prende il nome di Giovanni XII, per mettersi al riparo dai complotti delle fazioni romane che come lo avevano eletto potevano destituirlo invoca l'aiuto e l'appoggio  di Ottone I.

Ottone accetta, raggiunge Roma si fa coronare imperatore del Sacro Romano Impero  impegna il clero e i nobili romani a non eleggere più un Papa senza l'approvazione dell'imperatore, o dei suoi missi,  il connubio romano-germanico creato da Ottone il Sassone durerà per decenni i sassoni con Ottone II e III interverranno ripetutamente   a difesa del Papato, che messo al riparo dai nobili romani, avrà comunque  un nuovo padrone l'imperatore,  questi fatti daranno origine  di li a poco  alla "lotta per le investiture"

Nel 952 le marche di Trento e Verona, il comitato di Bolzano e  la Baviera sono date dall'imperatore a Arrigo di Baviera, a cui subentra Rodolfo dei Guelfi di Baviera, nel 990 gli succede Guelfo di Baviera.  

Ottone III muore senza lasciare eredi, nel lasso di tempo impiegato dai feudatari tedeschi per eleggere il nuovo re nella persona di Enrico II ultimo discendente della dinastia sassone, Arduino marchese d'Ivrea si dichiara re d'Italia, spoglia dei suoi possedimenti i Vescovi di Ivrea e Brescia, incurante della scomunica di Papa Silvestro II, si impossessa di Pavia, nel 1003 riesce a battere un contingente tedesco mandato da Enrico II per riprendersi il potere.

Ma il suo successo ha breve durata, nel 1004 è lo stesso imperatore che valicate le Alpi scende a Pavia si riprende la corona e costringe  Arduino a rifugiarsi nel suo Castello ad Ivrea.

I vescovi di Trento e Bressanone affiancano efficacemente l'imperatore che li compensa con cospicue elargizioni.

Al vescovo di Bressanone Alboino fu assegnato il territorio di Veldes in Carniola con tutte le chiese i castelli e i masi, si crea cosi la base per un potere temporale dei vescovi che durerà fino al 1803.     

 

 

 

 

 
 
 
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