A passi lenti Tempo
Poesie e pitture di haisham-irene pizzimenti-(Tutti i diritti riservati)
I silenzi di una donna
I silenzi di una donna sono case in riva al mare che nessuno apre nell'inverno dimore solitarie che solo il tempo vive senza più rumore
tuffi o commensali a cena. Ascolto muto di sentimenti mai scoperti al sole Percorsi lenti maturati che non sconvolgono il dolore
Stanchezze che ritornano sempre alla fine nella propria casa dove ogni cosa ha un suo posto dove ogni oggetto ha un suo nome.
Bisogni e storie mai rivelate in pieno che le proprie mani sanno consolare, i silenzi di una donna si allargano piano piano come ragnatele agli angoli. Vivono nelle stanze vuote dove pure il mare lascia la sua tristezza dove le conchiglie abbandonate sulla sabbia ritrovano i cassetti
I silenzi di una donna… Ci passa di soppiatto sempre il vento... filano i pensieri con la pazienza di chi deve dipanare nodi. Angoli di vita sconosciuti che solo il tempo scopre Antichi ceppi pronti nelle ceste per riscaldare Sfumature calde dell'inverno Case per rivedere il cielo a modo tuo.
I silenzi di una donna...
Amare l'Arte è tenere sempre aperta una porta all'anima. (haisham)
« Speranza | Il silenzio » |
Post n°383 pubblicato il 10 Giugno 2012 da haisham
E conto i miei giorni tanti i fili del dolore pochi gli attimi di luce
Infanzia spezzata gioventù negata fino all’orlo della follia
Attorno menti ottuse solo per me Strumento innocente io di rivalse d’altri Disumani esseri per il solo mio esistere presenza io ed essenza d’un uomo d’ un passato finito
Menti meschine ossessionate dall’accumulo del denaro
Alla fine mi arrampicai contro i verdetti medici contro il loro perdersi dietro all’apparenza Loro non potevano capire per il mio tacere per il mio dover difendere un essere caro
Cercai a fatica una strada La scelsi La percorsi e la percorro ancora
Ma quelle catene resteranno marchiate nel corpo segni indelebili fino alla fine dei giorni
Nulla potrà mai cancellare l’ingiustizia,la cattiveria,la falsità inflitte da subito ad una bambina libera e felice fino a sei anni che cantava dal balcone con tanti ragazzini sorridenti “…Lo sai che i papaveri son alti alti alti E tu sei piccolina Che cosa ci puoi far…”
Dopo... diciannove anni.... il buio pesto dell’inferno
Ed ancora oggi trent’anni dopo sopporto strascichi eredi d’ una violenza altra plasmata adesso nel magma dell’invidia dietro false apparenze d’accettazione
Ma sempre col mio silenzio salvai allora e salvo oggi mia madre Un dovere da non tradire mai!
E conto con calma i miei anni sapendo difendere ed amare il mondo i bambini... tenerezza spesso non vista e anello più debole della catena umana
E conto ancora i miei giorni leggero m’affiora un sorriso… |
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JOVANOTTI - A TE.
Ricordando Alberto Sordi
(ItaliaClip)
TE C'HANNO MAI MANNATO
A QUER PAESE
SAPESSI QUANTA
GENTE CHE CE STA
E IL PRIMO CITTADINO
E' AMICO MIO
TU DIGLI CHE TE
C'HO MANNATO IO...
...E VA E VA..."