A passi lenti Tempo
Poesie e pitture di haisham-irene pizzimenti-(Tutti i diritti riservati)
I silenzi di una donna
I silenzi di una donna sono case in riva al mare che nessuno apre nell'inverno dimore solitarie che solo il tempo vive senza più rumore
tuffi o commensali a cena. Ascolto muto di sentimenti mai scoperti al sole Percorsi lenti maturati che non sconvolgono il dolore
Stanchezze che ritornano sempre alla fine nella propria casa dove ogni cosa ha un suo posto dove ogni oggetto ha un suo nome.
Bisogni e storie mai rivelate in pieno che le proprie mani sanno consolare, i silenzi di una donna si allargano piano piano come ragnatele agli angoli. Vivono nelle stanze vuote dove pure il mare lascia la sua tristezza dove le conchiglie abbandonate sulla sabbia ritrovano i cassetti
I silenzi di una donna… Ci passa di soppiatto sempre il vento... filano i pensieri con la pazienza di chi deve dipanare nodi. Angoli di vita sconosciuti che solo il tempo scopre Antichi ceppi pronti nelle ceste per riscaldare Sfumature calde dell'inverno Case per rivedere il cielo a modo tuo.
I silenzi di una donna...
Amare l'Arte è tenere sempre aperta una porta all'anima. (haisham)
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Post n°385 pubblicato il 20 Ottobre 2012 da haisham
Ed a volte poi, tuo malgrado, improvvisamente la vita ti scrolla,ti fa crudelmente capire l’inutilità di certe azioni,e quel tuo ostinarti a non volere vedere o ascoltare la forza della ragione ti esplode improvvisamente dentro,come quando dopo aver ascoltato per tanti giorni, mesi,per ore ed ore, sempre negatività su un essere umano che finiscono sempre …”ma va bene così per il bene che verso questa persona porto”,…non ce la fai più a vivere in un mondo che alla fine gira solo su quell’asse ,come se tu non esistessi,essere tu arrivato a perdere pure la parola per la troppa differenza di azioni, di comportamenti,essere non ascoltato nel non volere più fare alcune cose, per il malessere profondo che ti lasciano dopo, diventato per te insopportabile,perchè grida l’anima, perché rubato,e per quel non sapere più con chi ci si trova allora. E ti senti alla fine inutile,con sole conversazioni ormai banalissime di minuti al pomeriggio. E ti vedi con le mani che ti coprono le orecchie per non sentire, gomitolo in un angolo della casa,mentre quell’adulto-essere sempre...bambino, continua a parlare contro…. E tu alla fine, rispondi piano …."io vado"..., ma nulla viene subito notato.troppa la sicurezza data. E’ così che alla fine esplode quel sentirsi in più, come un giocattolo rotto ormai, completamente inutile, fuori posto. Esplode tutto allora,e come lava infuocata travolge ogni percorso, per purificare tutto, per ricominciare ancora a riassaporare tu, delicatamente il gusto semplice delle piccole cose del tuo quotidiano.
L'infinita luce Vestita d’acqua la chemisette rivivo addosso il senso della mia resa confusa e muta haisham |
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JOVANOTTI - A TE.
Ricordando Alberto Sordi
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TE C'HANNO MAI MANNATO
A QUER PAESE
SAPESSI QUANTA
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E' AMICO MIO
TU DIGLI CHE TE
C'HO MANNATO IO...
...E VA E VA..."