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HAZARDBIKE CALCIO 5

...non è solo un gioco ma un modo di vivere e pensare!

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Utente non iscritto alla Community di Libero
fmauro il 10/02/11 alle 10:42 via WEB
Vi allego l'intervista rilasciata da un neo giocatore di futsal, che arriva direttamente dal calcio...e leggete bene cosa dice....il Futsal è disciplina ormai!!! E’ uno dei volti nuovi in casa BPP Verona. Robert Armellini è nato a Verona il 30 Maggio 1990. Studente universitario, al secondo anno di Ingegneria meccanica, è arrivato alla corte di mister Lopez nel mercato di riparazione. Armellini è un under 21 ed è alla prima esperienza nel futsal. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell’Hellas Verona, con alcune apparizioni anche in Prima squadra, non appena è arrivata la chiamata della società del Presidente Gianmoena non ci ha pensato due volte. “Mi sono trovato catapultato in un altro mondo – il primo commento di Armellini – L’inizio è stato difficile, nel calcio a 5 la metodologia di lavoro e di gioco è completamente diversa rispetto al calcio.... se volete leggere tutta intervisat andate sul sito ufficiale del verona calcio a 5....
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
fmauro il 10/02/11 alle 10:39 via WEB
Non ci sono parole...e possono essere tante o poche!Oggi forse affronti uno dei momenti peggiori, ci saranno occasioni e opportunità per rialzarsi nello sport ma sopratutto nella vita, importante non mollare...!!! Un grande abbraccio...!!!!
 
cey77
cey77 il 10/02/11 alle 09:04 via WEB
Forza Erika ti siamo vicini in questo brutto momento!!!!!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
fmauro il 09/02/11 alle 09:30 via WEB
Pronti ragazzi???...gara da non sottovalutare, come vi ho detto la più difficile da affrontare mentalmente! Abbiamo bisogno della vittoria, dei tre punti e della continuità del processo di crescita che abbiamo intrapreso e bene nel 2011. Giochiamo come sappiamo....umiltà e rispetto! Vi ricordate all'andata come è andata???
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
fmauro il 09/02/11 alle 09:25 via WEB
Onestamente Fausto non so quali sono i rancori che si trascinano tra giocatori, si respira a volte questa aria di “antipatia” reciproca, che a volte sfocia nel mancato “terzo tempo”!!!..A mio parere la sportività, il terzo tempo, obiettività, ecc, non rientrano nella cultura “Italiana”; trascinati da memorie storiche e rivalità. Oggi servono allenatori che siano anche “educatori”, a tutti i livelli anche al nostro, che miscelano le proprie esperienze alle innovazioni moderne, quindi che creino questa nuova cultura che in altri paesi è innata. Sono d’accordo che serve sempre obiettività, e come ho detto io dico quello che vedo e leggo in una gara sugli avversari e sulla squadra della mia società; mi spingo oltre se vedo cose migliorabili o mancanze da parte di atleti della mia società negli allenamenti… e non risparmio le critiche, sempre in ottica di stimolo, crescita e aggregazione. Michele…tu continui a portarmi esempi di calcio, non ho problemi a sostenere una discussione , ma stiamo parlando di due discipline che hanno caratteristiche, tempi, spazi diverse! La cultura calcistica inglese porta a questa “apertura” nel voler sempre giocare qualunque sia il risultato della gara in quel momento… non a caso però i campionati di solito li vincono Manchester U. o Chelsea, le squadre che hanno un credo meno inglese di tutte, come tattica e ideologia di gioco, e sono anche le squadre che si esprimono su livelli europei competitivi. Certo se io mi limito a dirti che spettacolarmente è bello da vedere ti dico hai ragione, chi non vorrebbe vedere due squadre che si affrontano a viso aperto, con 7/8/10 gol a partita. Ma se poi mi soffermo a riguardarmi la partita vado a vedere disposizioni tattiche mi accorgo che ci sono lacune e disequilibri che una media squadra di LND italiana non ha, se vado ad individuare nel singolo vedo che ci sono carenze tecniche nei gesti di controllo palla, posizionamento, presa di decisione… Certo loro hanno questa cultura e va rispettata, da loro dovremmo imparare il terzo tempo sempre e comunque, non hanno paura a “lanciare” e utilizzare i giovani (in italia devono essere giocatori già formati)…. Mou Special One… avrà letto anche lui la partita e si è disposto in quella gara in modo meno propositivo, ma in tutta onestà bisogna anche ricordare che il Barcellona in quel periodo era decisamente sottotono, come gioco e forza offensiva, si i nomi che andavano in campo erano altisonanti, ma evidentemente non avevano la forza per esprimere il loro gioco… in una gara ci sono tutte e due le squadre in campo, e come vedi un “fenomeno” come Messi non l’ha risolta, anche perché il collettivo non era al top, e alla fine pur essendo nettamente a mio avviso più forti dell’Inter sono andati a casa. Anche a me capita di trovare squadre “chiuse”, li devo essere pronto e aver preparato la mia squadra a questa eventualità, che non vuol dire vittoria sicura, ma giocarmela, affrontare la situazione con una organizzazione di base. Io ti invito, se puoi e vuoi, ad andare ad una partita di futsal, vedrai che troverai molto di quello che cerchi, gioco, divertimento e rispetto tra gli avversari durante e dopo gara!!!
 
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michelec il 08/02/11 alle 19:10 via WEB
guarda Mauro che son perfettamente d\\\' accordo con te su tutto quello che hai detto di come debba essere tecnicamente il calcio a 5 .... la mia critica non era tecnico-tattica ma da spettatore .... in quanto non sempre tatticismo e ciò che ne consegue è sinonimo di spettacoloe bel gioco ... Ti faccio un esempio domenica l\\\' Arsenal vinceva 4-0 dopo 20 minuti... l \\\' 80% dei mister avrebbe tolto almeno un attaccante e si sarebbe difesa (in italia sicuramente il 95%) Wenger no ha continuato a fare il suo gioco anche se alla fine non ha pagato visto che il Newcastle ha pareggiato 4 - 4 (condotta tecnica scellerata ma gran spettacolo per chi ha visto la partita)....Ora ti faccio un esempio opposto l\\\' anno scorso barcellona inter Mou (panchina d\\\' oro) ha fatto una gara tatticamente perfetta difendendosi per tutta la partita rinunciando al proprio gioco ma non consentendo al barcellona di tirare una sola volta ( perfetto tatticismo ma spettacolo zero)
 
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Fausto il 08/02/11 alle 11:31 via WEB
Ottimo Mauro, concordo esattamente con te che i confronti nello sport (come nella vita del resto) sono più che positivi e stimolanti per crescere e far crescere. Solamente però se questi confronti/critiche sono costruttive ed obiettive. Quando invece nascono da antipatie o rancori passati, allora non sono confronti....! Il Terzo Tempo dovrebbe esistere sempre (anch'io concordo che non dovrebbe un regolamento a sancirlo) non solo a fine partita, ma anche durante la settimana, pur mantenendo ognuno le proprie opinioni, si può discutere obiettivamente e confrontarsi senza timori; anzi solo così si cresce e si acquisisce esperienza. Mi spiace tantissimo quando a fine gara una qualsiasi giocatrice (della mia squadra o delle avversarie) non passa a dare la mano; questo è sinonimo di rammarico per qualcosa. In campo ci "deve" essere agonismo, perchè altrimenti non ci sarebbe competizione, ma alla fine, tutto deve restare in quei 50 minuti e all'interno del rettangolo di gioco.
 
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fmauro il 08/02/11 alle 10:26 via WEB
Il calcio a 5 presenta alcuni aspetti in comune con il calcio (fondamentali tecnici, tattica individuale e collettiva, sviluppi di giuoco), ma ha caratteristiche proprie che rendono il C5 DISCIPLINA SPECIFICA. Dalle dimensioni del campo, che richiede all’atleta capacità di scelte ed esecuzioni rapide; velocità di gioco e movimento superiori al C11; le superfici di gioco molto veloci, pallone a rimbalzo controllato che determina la predominanza del gioco a terra, dimensioni delle porte, fino alle regole specifiche dei falli (cumulativi) che richiedono uno sviluppo di gara attento e più continuo rispetto al C11. Un atleta di Futsal deve esprimere capacità atletiche superiori a quelle di un calciatore “classico”, è una disciplina che richiede sforzi aerobici-anaerobici alternati costanti e continui. Se si considera che un azione di C5 ha una durata media di circa 12/15” e il tempo che un giocatore passa senza toccare palla non supera i 20”, cosa che invece un atleta di C11 può non toccare palla per più minuti e ha macro pause che consentono recuperi superiori a quelli di un calcettista. Se proprio vogliamo assimilarlo ad un'altra disciplina lo si può avvicinare al basket, per rapidità, transizioni, organizzazioni, tempi di giuoco. Non bisogna trascurare il fatto che oggi gli allenatori di C11 adottano spesso in allenamento situazioni di C5 (5>5, 3>3, 3>2) in spazzi ridotti, riconoscendo proprio la “forza” di questa disciplina. Culturalmente in Italia noi siamo “calciatori” che 30 anni fa abbiamo iniziato a praticare il calcetto come sport alternativo/complementare del calcio, portando su un campo ridotto le tecniche e specificità individuali, oggi quindi ci risulta strano “distaccarsi” o mutare il nostro credo, che il C5 è disciplina e non è C11!!!!...se ne sono accorti anche i vertici della divisione calcio a 5 LND, che nel 1997 hanno avviato un processo di sviluppo con una nazionale (oriundi al 100%) per portare le vere caratteristiche del C5 con atleti di paesi che hanno una vera e propria scuola (Brasile, Argentina, Uruguay), dove il C5 spesso è prevalente sul C11 , Michelec saprà sicuramente che molti calciatori (es Robinho) sono stati prima pentatleti che calciatori!!!...La spagna ha tradizioni di futsal incredibili, le università hanno squadre e campionati dedicati, ci sono professori che studiano la materia futsal, si formano atleti con specificità della disciplina, il C5 è abbinato alle ore scolastiche, non a caso è tra le prime due nazioni a livello mondiale. In Italia ci stiamo arrivando oggi a questo, con introduzione di un progetto specifico “io calcio a 5” per creare vere e proprie scuole di C5, partendo dalle società che hanno già creato settori giovanili, fino al coinvolgimento delle scuole dell’obbligo (se qualcuno è interessato il sito della divisione è un riferimento). Magari qualcuno non lo sa ma nei pre/post gara delle serie maggiori di C5 ci sono le partite di queste scuole C5…. Al di là di questa mia precisazione, che ritengo doverosa, perché credo nella mia disciplina, non ho mai detto che un allenatore/società non si pongano degli obiettivi, sarebbe una disorganizzazione inspiegabile, ho semplicemente detto che non mi baso solo sul singolo, se questo mi manca devo avere una base comune per tutti, che mi permetta di sopperire alla lacuna. Poi ogni uno è libero di gestire come vuole la propria squadra, anche xchè ogni Mr. Ha il polso della propria squadra quotidianamente. Io ho il massimo rispetto di queste scelte, ma non posso dire di vedere un gioco collettivo se in una gara il 90% è fatto da palla a un giocatore, le altre ferme a guardare, e questo cerca di fare tutto da solo…! Ho 30 anni di esperienza sui campi, giocato a 11, 7 e 5, mi ritengo più un ex atleta che un Mister, lascio questo onere e onore a chi è più esperto. Ho fatto una scelta precisa di mettermi in gioco non più come praticante ma come pseudo allenatore, sposando la metodologià della disciplina, che richiede una preparazione atletica, tecnica collettiva e individuale, schemi, ecc… specifici. Io ho fatto parte di una squadra di C5 formata da ottimi giocatori, che però non è mai riuscita a vincere nulla perché mancavano queste basi, per tale motivo con Alex abbiamo deciso di lavorare su questi aspetti, ottimizzando dove possibile, ed è possibile anche ai nostri livelli! Le ladies sono un ottimo “insieme” di giocatrici, bisognerà vedere se riusciranno a dare continuità quando alcune smetteranno…. oggi sono ottime calciatrici messe su un campo di 16x28…vorrei far notare che non ho parlato di calcettiste, la loro individualità ed esperienza è superiore alla media delle altre squadre e per ora questo basta a vincere. Mi spiace contraddirti Michelec, forse non hai letto bene te lo riscrivo: “Il singolo nel “vero futsal” è la massima espressione per esaltare il giuoco collettivo…”!!! Il singolo esalta con la sua estroversità e fantasia quello che è un insieme di movimenti collettivi, certo che se in una gara un solo giocatore/trice fa il 90% delle azioni (gli altri fermi a guardare), e ammesso e non concesso (non sempre è così) che mi faccia anche uno slalom e mette una palla all’incrocio dei pali e magari per questa sua individualità perdo 2 a 1 non sono poi così sicuro che saresti contento… Ovvio che se l’estro mi mette in condizione di vincere 5 a 2, non solo per il gol fatto ma per movimenti e mettere gli altri 4 in condizione di finalizzare li sì ritengo che il singolo “fa la differenza”. Poi vorrei sottolineare che il singolo soprattutto nel C5 è la massima esaltazione, per i fattori di spazio-tempo decisionali…ma non sono tutto! Sei un grande estimatore di calciatori (ne hai dimenticati però,pirlo, antognoni, sala, meroni,ecc…), bene ti invito ad andare ad una partita di C5, vedrai questo elevato di potenza, perché ogni azione, ogni 20” ci può essere una giocata di “fantasia” calata in un rispetto tattico collettivo. Comunque e per concludere l’insegnamento di una tattica collettiva non è vincolante, ma sta poi al singolo “inventare” eventualmente, ma nel futsal il 70% delle finalizzazioni deriva da schemi o giocate preparate in allenamento! ….. Spero semplicemente che tutti questi confronti, che i blog (non solo il nostro), possano dare la possibilità alla nostra disciplina di crescere e il C5 è in piena crescita a tutti i livelli….!!!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
michelec il 07/02/11 alle 16:25 via WEB
scusate se mi intrometto nella vostra discussione...... secondo me avete entrambi ragione anche se avete due modi diversi di vedere il calcio ...per fmauro il calcio è bello se si predilige lo schema alla giocata singola mentre Fausto predilige la "giocata" ....io da spettatore preferisco vedere una giocatrice che mi scarta due avversarie e me la piazza all' angolo ad un gol nato da schema predefinito....preferisco la classe e la fantasia alla ricerca spasmodica della posizione perfetta in campo!!! ma purtroppo il calcio moderno e questo non a caso per fare un esempio in nazionale gente come Baggio o Cassano in tempi diversi in nazionale sono stati esclusivi (si parla ancora dei soli sei minuti di tempo che giocò Rivera nalla finale dei mondiali del 70)....cmq schemi e moduli a parte son d' accordo con voi che il RISPETTO dell avversario sia la base del gioco del calcio e il TERZO TEMPO tra giocatrici dovrebbe essere una cosa che viene da dentro e non esser fatto in quanto un obbligo perchè in fin dei conti il calcio è pur sempre un gioco !!!
 
hzdpresident
hzdpresident il 07/02/11 alle 13:42 via WEB
Fa piacere ricevere i complimenti per la tenuta atletica...vorrei solo far notare un dettaglio,ovvero che le ragazze dell'Hazardbike non giocano mai 50 minuti filati,ma tutte hanno occasione di riposare perchè anche chi parte dalla panchina in realtà gioca,a volte anche più di chi parte "titolare" (...nel calcio a 5 secondo me la parola "titolare" non dovrebbe nemmeno esistere).E' bello vedere che gli altri nemmeno si accorgono di questo,significa che tutte sanno cosa fare in campo,questo secondo me è il concetto di "SQUADRA". A mio avviso non è altrettanto piacevole,sopratutto a livello amatoriale,vedere 4 ragazze sedute in panchina dall'inizio alla fine della partita a guardare le proprie compagne che giocano! Ricordo che l'Hazardbike femminile nasce proprio da un gruppo di ragazze stanche di star sedute in panchina anche quando la squadra vinceva 7a0... Per il resto non entro nel merito della "viva" discussione,mi limito ad invitare tutti a leggere quanto scritto a questo link: http://www.alleniamo.com/calcioacinque/2005/tecnica.tattica.htm
 

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