Creato da Qui_ed_Ora il 05/10/2008

Hic et Nunc

presente!

 

Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di
silenzio
negli anni che ho toccato con mano.

Alda Merini, da
"Vuoto d'amore"


 

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Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.

Alda Merini, da “Fiore di Poesia"

 

 

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Post n°96 pubblicato il 26 Maggio 2009 da Qui_ed_Ora

Sto leggendo il libro di Gabriel García Márquez "Vivere per raccontarla".

L'ho appena iniziato a dire il vero e per il momento mi piace molto. Poco fa mi sono asciugata due lacrime e sono andata a farmi uno shampoo. Ora ho di nuovo caldo e voglia di evadere. Via. Lontano. Senza soffermarmi troppo sui pensieri, nè sulle sensazioni. Ho voglia di sognare per dimenticare ciò che mi fa male. Fa male pensare al negativo. Fa male pensare a ciò che non va. E sinceramente, adesso, non ho nemmeno voglia di sorridere e di pensare al mio bene. 

Sogno e così facendo non faccio male a nessuno. Non voglio parlare. Non voglio prendere nessuna decisione e non voglio pensare ad alcun rimedio. Non si possono elemosinare affetto, attenzione o comprensione: o provengono spontaneamente da una persona o non ci sono. E allora non si può star lì a dire sempre le stesse cose. No. Proprio no. E' questione di rispetto, di dignità, ma soprattutto di perdita di tempo.

Se uno è in un certo modo, non cambia. Non cambia perchè tu lo vuoi. Non ti ama come tu vuoi.

*********FINE**********

 

 
 
 
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Tu sei ciò che ami, non ciò che ama te.

(da "Il ladro di orchidee")

 

QUANTI SIAMO?

 

 

"L'arte non ci insegna nulla, salvo il significato della vita. 

Henry Miller (1891-1980),
scrittore americano.
 

Prima colazione
Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffellatte
Ha girato
Il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
S'è acceso
Una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S'è alzato
S'è messo
Sulla testa il cappello
S'è messo
L'impermeabile
Perché pioveva
E se n'è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi,
E io mi son presa
La testa fra le mani
E ho pianto
.

J. Prevert

[Giuditta e Oloferne, Caravaggio, 1599]

 

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