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Un blog creato da hillmad il 25/08/2004

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foto benares

Post n°178 pubblicato il 10 Febbraio 2008 da hillmad

a questo punto non posso privarvi del piacere di vedere le foto del viaggio visto che la mia amica le ha pubblicate .....se mi riesce metto il link
                                     picasaweb.google.it/chiara.tesi/Benares08Ross

 
 
 

IL LUOGO DEL SACRO

Post n°177 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da hillmad

Devo assolutamente raccontarvi di un posto particolare a Benares molto misterico rituale… un luogo dove senti la presenza del mistero dei cicli del mondo …fatto dall’uomo con l’intento di celebrare la fertilità della donna e del mondo intero nel suo divenire. E’ il posto dove tradizionalmente le donne vanno a bagnarsi per chiedere agli dei un figlio maschio… proverò a descriverlo.. cercate di rappresentarvelo mentalmente con una immagine perché la potenza del luogo è molto visiva oltre che nel sentire, è come le piramidi che nella forma contengono il loro senso esoterico. Siamo dentro la città, vicino al fiume ma alti rispetto al Gange, davanti a me la piazza sprofonda con un dislivello di una ventina di metri o più, non so ben valutare, scalinate da tre lati ripide ripide in ogni scalino a malapena entra un piede…l’effetto è come una piramide a scalini rovesciata su tre lati a croce, sul quarto lato non ci sono scale ma un pozzo profondissimo di cui non vedi la fine ma sai che arriva fino là a raggiungere il fiume, un pozzo semicircolare però, da cui nei giorni di piena durante il monsone arriva l’acqua …arriva fino a metà scale dove le donne faranno la fila per entrare a bagnarsi. Se guardo dall’alto questo luogo, è una figura che interseca un semicilindro una specie di tunnel verso il basso con un cuneo a piramide irregolare, nel suo perimetro invece una croce senza il braccio centrale più piccolo…..insomma si vede a mio parere e non solo mio, l’unione del sesso femminile e maschile, con l’acqua che attraversa tutti e due….è proprio un luogo rituale...la terra e l’acqua che si mescolano dentro una forma primaria che l’uomo ha costruito in onore della donna che concepisce l’uomo…..affascinante pauroso nella sua profondità …sento riverenza sento il senso del sacro gratitudine per la sapienza antica…è un posto con intorno i templi più antichi della città dove gli occhi degli dei sembrano incrociarti agghiaccianti gli sguardi …è in assoluto il luogo rituale più affascinante che abbia visto….immaginare la piena che entra ed esce come l’energia sacra del sesso che ci crea e ci ricrea ogni volta

 
 
 

Post N° 176

Post n°176 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da hillmad
Foto di hillmad

Oggi vorrei parlarvi del ritorno….tornare dall’India è stato un tonfo per terra…una caduta inarrestabile …..fate conto che ero lì in piena contemplazione e ammirazione degli infiniti colori del mondo avvolta nella musica della luce e nella danza delle emozioni e …..stonf !!! lo schermo si spegne… tutto nero profondo black out …e caso mai quelle orribili righe zig zag della tv in bianco e nero non sintonizzata o gli scretch di una radio a bobina….insomma sono tornata giù ma proprio giù, qui mi guardo intorno e non sento nulla, parlo con gli amici e non mi si smuove nulla dentro, qualche raro sprazzo di intesa con il mio compagno, vedo mio figlio annaspare nella melma fiorentina…..mi chiedo se mi sono spinta troppo in là….là dove tutto era sincronicità , pensavo una cosa e stava succedendo, volevo qualcosa e accadeva quasi per magia, stupidate non pensate che desiderassi chissà che, erano sensazioni legate alle persone, tutto accadeva con facilità ….si lo so che sto idealizzando ed è vero che anche lì ho avuto un paio di batoste niente male, che non sto a dire per amor di privacy, ma insomma erano emozioni vere e profonde….e invece sono precipitata nella melma e non riesco a uscirne…….qui nessuno ti guarda negli occhi dentro, qui nessuno ti sorride, neanche la barista ti porge il caffè con l’augurio del mattino…ma scusate che lo fa a fare la barista se non riesce a donarci un sorriso, io arrivo lì la mattina entro baldanzosa e sorridente “Buooongioorno!” …….niente..niente..”Desidera ?” Un sorriso caldo intenso e genuino, macchiato di simpatia e una briosc ..

 
 
 

una piccola goccia di luce

Post n°175 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da hillmad
 
Foto di hillmad

Certo i più o meglio i pochi che leggono queste cronache si saranno stufati dell’ “odore dell’india” della sottoscritta e allora potrebbero leggersi Pasolini, Mircea Eliade, Hesse etc …ma io insisto perché ancora non vi ho detto qual è il motivo della mia passione per l’India …che è venuto fuori al terzo viaggio, si è consolidato nel 2° e adesso al 5° vi ho trovato una chiave almeno se non una spiegazione….non so come dirvelo, lo dirò come succede magari qualcuno penserà che sono un po’ sciroccata, altri che mi invento cose strane e qualcuno capirà…..vi racconto dunque l’ultimo evento strano accorsomi a Bodhgaya il luogo dove il Buddha si narra abbia avuto il suo enlightment sotto al famoso albero (634 A.C), non ricordo come si chiama ma è un albero maestoso , le sue fronde si espandono larghe e sicure, la sua ombra un riparo certo. Appena entrata nella cerchia del tempio che ora sorge intorno al Bodhi Tree, proprio davanti alla campana che segna l’ingresso, campana che viene suonata dai fedeli per iniziare la visita rituale, sento la terra tremare sotto i piedi , per niente spaventata, in confronto allo Tsunami che ho visto e sentito l’altra volta mi sembrava un terremoto piccolissimo da non prendere in grossa considerazione, chiedo alla mia amica “Senti C. ! la terra trema !” ma lei mi dice che non sente nulla, ma come? le mie gambe vibrano, il rollio sotto è forte come quando una barca affronta le onde grosse, le mie gambe vibrano tutte soprattutto la parte posteriore e allora richiedo a lei, ma sei sicura? guarda che si sente benissimo…….insomma poi mi sono arresa e mi sono ricordata di quello che mi è successo davanti al Samadhi (noi diremmo la tomba ma non è la traduzione esatta ) di Sri Aurobindo e la Mèr a Pondicherry, e quello che ho provato nella caverna dove meditava Sri Ramhana……non proprio uno stato alterato di coscienza, perlomeno non in quest’ultimo caso, ma qualcosa che arriva alla coscienza attraverso il corpo o attraverso un canale che con il corpo comunica ma non con la mente. Lascio perdere il mini terremoto e vado avanti, raggiungo proprio il luogo sotto l’albero, chiudo gli occhi e mi arriva uno stato di pace completo, direi quasi assoluto perfetto, senza meditare senza pensare senza volerlo…………… Che bello !!! Valeva la pena arrivare fin qui per provarlo, chilometri, aeroporti fatica piccole crisi liti e problemi e poi …..paff…..arriva……come era dolce quella fragola dice una storiella zen …..ecco proprio così una piccola goccia di luce …..senza intenzione , senza ricerca , un dono del cielo …..
È per questo che vado in India…

 
 
 

ancora benares

Post n°174 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da hillmad
Foto di hillmad

Già il primo giorno abbiamo trovato, per la solita serie di coincidenze che sarebbe lungo raccontare solo un’accenno: ci ha mandato là una ragazza americana che in quel momento si occupava dei cani di strada, stava tentando di realizzare un progetto per fare una specie di centro accoglienza cani randagi, e l’ho vista arrivare in una piazza ad Assi Ghat con 15 cuccioli biondi intorno a lei bionda, carina carina anzi bella e piena di luce negli occhi, illuminata dalla sua voglia di fare. Ci dà appuntamento nel piccolo ristorante, gestito da una ragazza italiana sposata ad un malese, Karki è il suo nome e quello del ristorante, dove la sera si ritrovano parecchie persone che vivono lì da tempo o passano diversi mesi là per studiare. Arrivi e trovi una terrazza al primo piano coperta da un piccolo loggiato, tavoli bassi, cuscini per terra, luce che va e viene; perché a Benares l’energia elettrica non è sempre scontato averla la sera se non hai un generatore privato, quindi lume di candela e tanti giovani vestiti in quel classico mix di occidente e indiano, pantaloni larghi , colori naturali per gli uomini, bianco, crema, terra, e viola arancio tutte le sfumature del rosso per le donne. Grandi sciarpe di Pashimina all’uso indiano perché lì ora è inverno, atmosfera intensa densa ……. Tanti musicisti che qualche volta a fine serata fanno una session di tablas, sitar e altri strumenti che non conosco, alcuni sconvoltini che fumano charas, francesi, australiani, americani, tedeschi, italiani una comunità di occidentali che hanno trovato una patria diversa . Un posto tranquillo, con un’aria di condivisione inespressa, un rifugio dal continuo sollecitare i sensi e i pensieri che c’è fuori, un posto alternativo si sarebbe detto 20 anni fa, dove tante cose e persone diverse si fondono in qualcosa che lì forse è l’amore per quella città, per l’India, come simbolo di qualcosa che però non sappiamo o non possiamo dire. Stare lì mi faceva sentire la possibilità di essere quello che sono senza troppe mediazioni e spiegazioni, la possibilità di essere accettati per il fare ma anche il non fare, un luogo senza pregiudizi e senza ambizioni un luogo dove stare, aspettare, con la consapevolezza che qualcosa comunque accadeva, e mi riferisco ai rapporti fra le persone, così difficli ormai nella nostra cultura.
Lì abbiamo conosciuto Ruggero e Antonella , due italiani che vivono lì da tempo , lui mi pare 18 anni lei 5 o 6. A vederli pensi subito alla cultura degli anni 60, la ricerca dei figli dei fiori in India, poi li abbiamo conosciuti e invece sono due persone molto colte e attentissime a quello che succede intorno, vivono coltivando il loro amore per la cultura indiana, lui è stato uno dei primi laureati in lingua e letteratura orientale a Venezia, ha più di 60 anni portati benissimo, è una vera autorità per ciò che riguarda la religione e la cultura e filosofia indiana. Lei faceva la veterinaria, ha mollato tutto per stare lì con lui e studia l’Hindi ……è stato un incontro molto fortunato e Ruggero mi ha insegnato un sacco di cose….

 
 
 
 

la dove c'è il pericolo cresce anche ciò che salva

(F.Hoelderlin)

 

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