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Post n°178 pubblicato il 10 Febbraio 2008 da hillmad
a questo punto non posso privarvi del piacere di vedere le foto del viaggio visto che la mia amica le ha pubblicate .....se mi riesce metto il link |
Post n°177 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da hillmad
Devo assolutamente raccontarvi di un posto particolare a Benares molto misterico rituale… un luogo dove senti la presenza del mistero dei cicli del mondo …fatto dall’uomo con l’intento di celebrare la fertilità della donna e del mondo intero nel suo divenire. E’ il posto dove tradizionalmente le donne vanno a bagnarsi per chiedere agli dei un figlio maschio… proverò a descriverlo.. cercate di rappresentarvelo mentalmente con una immagine perché la potenza del luogo è molto visiva oltre che nel sentire, è come le piramidi che nella forma contengono il loro senso esoterico. Siamo dentro la città, vicino al fiume ma alti rispetto al Gange, davanti a me la piazza sprofonda con un dislivello di una ventina di metri o più, non so ben valutare, scalinate da tre lati ripide ripide in ogni scalino a malapena entra un piede…l’effetto è come una piramide a scalini rovesciata su tre lati a croce, sul quarto lato non ci sono scale ma un pozzo profondissimo di cui non vedi la fine ma sai che arriva fino là a raggiungere il fiume, un pozzo semicircolare però, da cui nei giorni di piena durante il monsone arriva l’acqua …arriva fino a metà scale dove le donne faranno la fila per entrare a bagnarsi. Se guardo dall’alto questo luogo, è una figura che interseca un semicilindro una specie di tunnel verso il basso con un cuneo a piramide irregolare, nel suo perimetro invece una croce senza il braccio centrale più piccolo…..insomma si vede a mio parere e non solo mio, l’unione del sesso femminile e maschile, con l’acqua che attraversa tutti e due….è proprio un luogo rituale...la terra e l’acqua che si mescolano dentro una forma primaria che l’uomo ha costruito in onore della donna che concepisce l’uomo…..affascinante pauroso nella sua profondità …sento riverenza sento il senso del sacro gratitudine per la sapienza antica…è un posto con intorno i templi più antichi della città dove gli occhi degli dei sembrano incrociarti agghiaccianti gli sguardi …è in assoluto il luogo rituale più affascinante che abbia visto….immaginare la piena che entra ed esce come l’energia sacra del sesso che ci crea e ci ricrea ogni volta |
Post n°176 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da hillmad
Oggi vorrei parlarvi del ritorno….tornare dall’India è stato un tonfo per terra…una caduta inarrestabile …..fate conto che ero lì in piena contemplazione e ammirazione degli infiniti colori del mondo avvolta nella musica della luce e nella danza delle emozioni e …..stonf !!! lo schermo si spegne… tutto nero profondo black out …e caso mai quelle orribili righe zig zag della tv in bianco e nero non sintonizzata o gli scretch di una radio a bobina….insomma sono tornata giù ma proprio giù, qui mi guardo intorno e non sento nulla, parlo con gli amici e non mi si smuove nulla dentro, qualche raro sprazzo di intesa con il mio compagno, vedo mio figlio annaspare nella melma fiorentina…..mi chiedo se mi sono spinta troppo in là….là dove tutto era sincronicità , pensavo una cosa e stava succedendo, volevo qualcosa e accadeva quasi per magia, stupidate non pensate che desiderassi chissà che, erano sensazioni legate alle persone, tutto accadeva con facilità ….si lo so che sto idealizzando ed è vero che anche lì ho avuto un paio di batoste niente male, che non sto a dire per amor di privacy, ma insomma erano emozioni vere e profonde….e invece sono precipitata nella melma e non riesco a uscirne…….qui nessuno ti guarda negli occhi dentro, qui nessuno ti sorride, neanche la barista ti porge il caffè con l’augurio del mattino…ma scusate che lo fa a fare la barista se non riesce a donarci un sorriso, io arrivo lì la mattina entro baldanzosa e sorridente “Buooongioorno!” …….niente..niente..”Desidera ?” Un sorriso caldo intenso e genuino, macchiato di simpatia e una briosc .. |
Post n°174 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da hillmad
Già il primo giorno abbiamo trovato, per la solita serie di coincidenze che sarebbe lungo raccontare solo un’accenno: ci ha mandato là una ragazza americana che in quel momento si occupava dei cani di strada, stava tentando di realizzare un progetto per fare una specie di centro accoglienza cani randagi, e l’ho vista arrivare in una piazza ad Assi Ghat con 15 cuccioli biondi intorno a lei bionda, carina carina anzi bella e piena di luce negli occhi, illuminata dalla sua voglia di fare. Ci dà appuntamento nel piccolo ristorante, gestito da una ragazza italiana sposata ad un malese, Karki è il suo nome e quello del ristorante, dove la sera si ritrovano parecchie persone che vivono lì da tempo o passano diversi mesi là per studiare. Arrivi e trovi una terrazza al primo piano coperta da un piccolo loggiato, tavoli bassi, cuscini per terra, luce che va e viene; perché a Benares l’energia elettrica non è sempre scontato averla la sera se non hai un generatore privato, quindi lume di candela e tanti giovani vestiti in quel classico mix di occidente e indiano, pantaloni larghi , colori naturali per gli uomini, bianco, crema, terra, e viola arancio tutte le sfumature del rosso per le donne. Grandi sciarpe di Pashimina all’uso indiano perché lì ora è inverno, atmosfera intensa densa ……. Tanti musicisti che qualche volta a fine serata fanno una session di tablas, sitar e altri strumenti che non conosco, alcuni sconvoltini che fumano charas, francesi, australiani, americani, tedeschi, italiani una comunità di occidentali che hanno trovato una patria diversa . Un posto tranquillo, con un’aria di condivisione inespressa, un rifugio dal continuo sollecitare i sensi e i pensieri che c’è fuori, un posto alternativo si sarebbe detto 20 anni fa, dove tante cose e persone diverse si fondono in qualcosa che lì forse è l’amore per quella città, per l’India, come simbolo di qualcosa che però non sappiamo o non possiamo dire. Stare lì mi faceva sentire la possibilità di essere quello che sono senza troppe mediazioni e spiegazioni, la possibilità di essere accettati per il fare ma anche il non fare, un luogo senza pregiudizi e senza ambizioni un luogo dove stare, aspettare, con la consapevolezza che qualcosa comunque accadeva, e mi riferisco ai rapporti fra le persone, così difficli ormai nella nostra cultura.
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Inviato da: jamata
il 24/11/2009 alle 14:14
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 09:06
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:13
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 07:12
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 06:46