Creato da: MICHELEALESSANDRO il 15/07/2012
PREISTORIA UMANA E TRADIZIONALISMO INTEGRALE

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« IL DOPPIO CENTROEVA NORDATLANTICA ? »

UN NUOVO ADAMO

Quando Evola ricorda che, nella manifestazione della femmina, dopo l’iniziale momento “promanativo” si giunge fino ad un limite contraddistinto da un “punto di equilibrio”, riteniamo che il summenzionato enuclearsi di un doppio centro rappresenti appunto il raggiungimento di tale bilanciamento.   

A nostro avviso, la “doppia fase” della femmina potrebbe essere collegata anche ad un parallelo e corrispondente “doppio stato” dell’elemento maschile, connesso al mitico episodio del “sonno di Adamo” il quale dovette probabilmente verificarsi a partire dagli esordi del secondo grande anno del nostro Manvantara.  

Si tratterebbe, quindi, di concepire Adamo in una doppia veste: all’inizio “assopito” e successivamente ridestato ad una nuova coscienza.

La prima fase si presenterebbe quindi secondo una modalità “notturna” e collegata alla nascita di Lilith, qui avente un significato più generale – ovvero, tutta la materialità – (un altro, più specifico, verrà approndito in seguito); modalità che ci sembra anche proporsi piuttosto palesemente, visti i rimandi simbolici che collegano chiaramente Lilith ad un momento più oscuro (come, ad esempio, dal suo noto collegamento con la Luna nera, o all’attribuzione ad essa degli incubi notturni che ci tormentano nel sonno).   

Sarebbe questo, riteniamo, il principale motivo per il quale miticamente Lilith viene menzionata come prima compagna di Adamo, mentre Eva sembra arrivare solo in un momento successivo.

La seconda fase sarebbe invece di carattere più “diurno”, rappresenterebbe il raggiungimento tra il principio maschile e quello femminile del punto di equilibrio di cui sopra e corrisponderebbe al manifestarsi di Eva, entità che, almeno all’inizio, si presenta certamente in modo meno “tenebroso” rispetto a Lilith. Il centro “lunare”, enucleatosi in relazione alla nuova fase raggiunta tra maschio e femmina, corrisponderebbe quindi ad Eva, in una situazione non di opposizione rispetto al principio solare ma di complementarietà. D’altro lato, la funzione solare ora rivestita da un Adamo ridestatosi da sonno, richiamerebbe chiaramente il concetto di “veglia”; ciò non senza relazione, come già accennavamo, con le figure dei “Veglianti” posti sul piano sottile, e di alcune significative conseguenze sul piano corporeo che approfondiremo più avanti. Anche l’immagine delle due montagne contrapposte Otri ed Olimpo, presenti nella mitologia ellenica, a nostro avviso pone chiaramente quest’ultimo in relazione ad una coscienza di tipo diurno, collegata alla dorata luce solare.   

Non ci sembra casuale, inoltre, il fatto che Adamo, risvegliatosi dal sonno e posto davanti ad Eva, la riconosca come sua pari e si appresti a convivere in una situazione di armonica condivisione con la sua compagna. Tale prospettiva, peraltro, tradisce già l’instaurarsi tra i due elementi di una nuova dinamica, più sopra definita “orizzontale/correlativa”, nella quale il maschio pare ora situarsi quasi sullo stesso piano della femmina, in questo modo “rappresentando” al livello più basso, come ricorda anche Evola, il principio soprastante.

In effetti, sembra ora proporsi un nuovo significato della figura adamica rispetto a quello iniziale, relativo al primo grande anno e plasmato / sostanziato di polvere “sottile”: come sottolineato da diversi esegeti biblici, Adamo effettivamente si “umanizza” nel momento in cui, dopo il sonno, conosce la dualità, l’alterità (cioè davanti ad Eva) ed è proprio grazie alla creazione della donna che egli si trasforma, da essere privo di genere, a uomo. E’ stato anche rilevato come sia ora la stessa, intorpidita, condizione di Adamo (con evidente riferimento al sonno che precedentemente era stato fatto scendere su di lui), a farne ormai un essere di questo mondo,  sottoposto cioè a tutte e condizioni proprie al nostro piano di esistenza.     

Come analogo rifesso in termini geografici e macrocosmici, d’altro canto, è stato sottolineato il fatto che nel continente euroasiatico furono arcaicamente costituiti centri tradizionali di diretta promanazione iperborea, ed indipendentemente da quello atlantideo; Atlantide che Evola stesso pone in reazione alla femmina, ma di cui ricorda come la controparte maschile sia ora costituita da un Adamo che, però, non è più “puro spirito” (ovvero, verrebbe da pensare, non è più puramente “polare” nemmeno esso). Quindi Adamo si corporeizza, ma tuttavia rimane in contatto diretto con quei centri sottili che, nel loro aspetto solare, a loro volta sono in posizione relativamente più vicina rispetto a quelli selenicamente condizionati (perché viventi di sola “luce riflessa”), al superiore principio sovra-formale.     

La tradizione indù richiama l’aspetto solare di Vishnu come quello che esprime l’archetipo della manifestazione corporea, e lo pone in relazione alla terra iperborea Varahi, “terra del cinghiale”, la cui posizione geografica riteniamo possa essere accostata all’interessante episodio riportato da Coomaraswamy, in contesto buddista: sotto il perno assiale del mondo il Bodhisattva cerca di trovare una posizione consona a nord, sud ed ovest dell’Albero centrale, ma ogni volta la Grande Terra non riesce a mantenere l’equilibrio cosmico, che invece viene raggiunto solo quando egli si pone ad est dell’Albero. Il Bodhisattva, quindi, si siede in quella posizione (Coomaraswamy peraltro segnala come l’Est – apparentemente in contraddizione con la nozione di “centro” – implichi invece il Nord, lo Zenith e l’ “interno” come centro della coscienza e della vita), dando così la schiena all’Albero; sarà poi in quel punto che dovrà subire gli attacchi di Mara, che incarna il “Desiderio alla Vita” e reclamerà il trono facendo, inutilmente, uso di tutte le armi di cui dispone.  

L’episodio riportato può quindi fornire, a nostro avviso, un ulteriore elemento di conferma, assieme al già menzionato accenno alla posizione dell’albero solare e del mercurio ignificato, della localizzazione orientale – o piuttosto nord-orientale – della terra solare primigenia.

Potremmo allora avanzare l’ipotesi che la parte nordorientale dell’umanità abbia, in qualche modo, incarnato l’ “Adamo” sul piano corporeizzato e, pur nell’ambito di una certa eterogeneità antropologica di partenza (la razza rossa iniziale), rappresentato tuttavia una componente più stabile e maggiormente vicina al principio superiore; ciò tramite il centro solare (in Beringia ?) e le relative presenze sottili alle quali corrispose su di un livello più basso.

 

 
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