Creato da rachiel_yora il 13/12/2008

Hyveta's Cronicle

sensazioni, tormenti e intrighi nel regno di Hyveta

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Rapporto ufficiale del soldato Nihat

Post n°10 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 
Tag: rachiel

La piccola carovana composta dall' umano e dai tre nani procedeva lentamente.
l'umano, a cavallo di un cammello, era in testa, affiancato da un secondo cammello carico di bagagli.
Il nano più grande e muscoloso ( e venimmo a sapere poi più anziano ) camminava davanti agli altri due più piccoli e pieni di valigie e sacchi.
Io e Hashir li osservavamo in lontananza, erano a circa mezz'ora di cammino da noi, ma il paesaggio dello Yahrat è pianeggiante, senza ostacoli, si poteva vedere un uomo anche a leghe e leghe di distanza.
Continuavamo ad osservare la carovana fino a quando accadde l'incredibile.
Il nano più grande estrasse una piccola ascia dalla borsa che portava a tracolla e colpì con decisione la testa del cammello su cui l'umano viaggiava.
La caduta del povero animale, alzò una nuvola di sabbia impressionante.
L'uomo era ancora a terra,quando il nano si scagliò verso di lui pronto a sferrargli il colpo di grazia.
Hashir cominciò a correre verso il gruppo.
Gridò forte per farsi sentire
< Fermatevi in nome delle guardie di Morroc >
cercava di parlare la lingua Comune delle terre di Hyveta, e si sforzava di nascondere il suo accento Morrochiano.
Ma il nano non lo stava ascoltando, nessuno lo stava ascoltando, erano troppo lontani da noi, e probabilmente non si erano neanche accorti della nostra presenza.
Forse le imponenti mura che avvolgevano la città avevano nascosto loro le nostre figure...non sò, era certo però che quel nano era completamente impazzito.
Cominciai a correrre anch'io verso il gruppo, Hashir mi stava davanti e correva molto veloce continuando a gridare intimidazioni verso il presunto omicida.
Fortunatamente in combattimento l'umano se la cavava bene, riuscì ad estrarre la sua spada velocemente, e parò il colpo del suo aggressore.
Nel frattempo gli altri due nani più piccoli avevano posato a terra i bagagli e avevano sguainato due piccole lame che luccicavano al sole, forse erano coltelli, o piccole asce anch'esse, ma da quella distanza non riuscivo a distinguerle perfettamente.
Intanto l'uomo e il nano continuavano la battaglia, e l'umano sembrava avere la meglio, almeno fino a quando non intervennero gli altri due.
Hashir ed io non eravamo arrivati neanche alla metà del percorso, non avremmo fatto in tempo ad aiutarlo, forse saremmo arrivati lì solo per raccoglierne la salma.
Poi quando venne colpito e cadde a terra, Hashir gridò ancora e questa volta i nani si accorsero di noi, scapparono in fretta e furia lasciando tutti i bagagli.
Riuscimmo a rangiungere il corpo del uomo in un quarto d'ora circa, pensavo di trovarmi davanti un cadavere, ma per mia sorpresa l'uomo era ancora vivo, ferito, sanguinante e incoscente, ma ancora vivo.

soldato semplice Miter Nihat.

 
 
 

Dal Diario di Yora Rakim

Post n°9 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 
Tag: yora

Giorno 4 - Gibbosa crescente

La Terra del Fuoco...Morroc- 2° giorno di viaggio.

Parte II


Da quando mi ero ripresa non mi ero più addormentata. Guardavo fuori dalla piccola finestra della carrozza quella enorme distesa di sabbia rossa...Non si vedeva altro. Il sole cocente stava per tramontare e le due ore di viaggio che ci distanziavano da Morroc erano passate quindi, la previsione di Yoahn era errata. Per arrivare a Morroc ci voleva molto di più. Sospirai un pò amareggiata e il saggio, capendo quello che stavo pensando disse:

<<Yora fidati di me. Non manca molto all'arrivo.> Mi voltai per guardarlo ma la mia espressione di sconforto non cambiò nel sentire quelle parole.
<I tuoi occhi sono rimasti troppo tempo fissi sul deserto rosso  e si sono stancati, non riuscirai a vedere niente.> Sbuffai. <Non essere impaziente nessuno ti corre dietro...> fece una piccola pausa e aggiunse <per il momento.>

Sta volta sorrisi anche se, non c'era niente di divertente in quello che aveva appena detto. Dovevo essere preoccupata per la reazione di Azuky quando arrivato a palazzo non vi avrebbe trovata. Un senso di paura m'invase pensando a mio padre. Era lui la mia unica preoccupazione. Non aveva neanche voluto che lo salutassi prima di partire, delle volte non lo capivo proprio, mi sembrava un perfetto estraneo. Portai di nuovo lo sguardo sulla distesa di sabbia rossa ed ero troppo presa dai miei pensieri per vederla veramente.
 Era stata una scelta saggia abbandonare la mia terra natia e mettere in pericolo mio padre solo perchè, non volevo adempiere ai miei compiti da figlia del re???? Dovevo sottostare al destino che era già stato scritto? Forse si. Forse era quello che dovevo fare. Non potevo essere la ribelle di turno. Forse sarei dovuta tornare indietro...forse....
I miei pensieri vennero interrotti dalla voce divertita di Yoahn...

<E' stata tutto questo tempo a guardare fuori e a romperci con le sue lamentele e adesso che siamo vicini alle mura neanche se nè accorta perchè è persa in chissà quali pensieri>

Sentii la risata del saggio unita a quella di Yakim. Non dissi nulla.
Vedendo le mura della città di Morroc rimasi estasiata.
Erano alte, molto alte e rosse come tutto il resto del deserto a causa sicuramente di qualche tempesta di sabbia che le aveva colorate. Il rosso si andava a sfumare con qualche piccola scia di giallo e di marrone.E il sole che tramontava giocava molto con i colori dandogli un aspetto magico... Sia se si guardava a destra sia se si guardava a sinistra non si vedeva la fine delle grandi mura. Davanti a noi si scorgeva il  portone di legno d'entrata. Di sicuro non era l'unica.  Man a mano che ci avvicinavamo notavo che non era chiuso.Da una parte e dall'altra c'erano due persone che dovevano essere le guardie di Morroc. Erano scuri di carnagione e portavano la barba lunga nera, entrambi in testa portavano un turbante bianco. Erano alti e muscolosi e quando fummo abbastanza vicini una delle due si avvicinò a noi e rimasi sorpresa di vedere che aveva gli occhi chiarissimi. La carrozza ora era ferma evidentemente la guardia sulla destra, quella che non si era mossa aveva fatto cenno di fermarsi invece l'altra, si era avvicinata e ci stava parlando in una lingua che non conoscevo mentre il vecchio Yoahn si perchè rispondeva sicuro. La guardia, dopo qualche minuto si allontanò e con una mano battè piano sul fianco del cavallo e quello riparti entrando nella città.
Mi girai dalla parte del saggio e gli chiesi:


<<Cosa vi siete detti??>>

<<Niente d'interessante. La solita prassi. Voleva sapere da dove venivamo e ci ha hem...mi ha illuminato ricordandomi le leggi del posto. Mi ha anche detto che se siamo venuti qui per portare guai verremo puniti secondo le loro leggi.>>

Feci spallucce e dissi <<Bhe non siamo portatori di guai>>

La carrozza si fermò di nuovo ma, questa volta davanti a una locanda.

Sull'insegna di legno c'era scritto il nome nella lingua sconosciuta. Yoahn aveva notato cosa stavo guardando e rispose al mio quesito silenzioso.

<<Si chiama la Locanda del Sol Proibito.>>

Mi guardai un pò intorno per osservare il posto. La gente ci guardava in modo curioso e non potevo biasimarli. Loro rispetto a noi erano scurissimi e anche la mia pelle, che aveva un colore dorato vicino a loro sminuiva sembrando completamente bianca. Le case di Morroc non erano molto alte ed erano fatte con dei mattoni gialli e marroni. La combinazione di quei colori era dovuta al fatto che, probabilmente un tempo erano marroni e poi si erano schiariti col passare delle Lune.   A Morroc, c'erano molte stradine e due starde principali una che andava da sud verso nord e l'altra andava da est verso ovest e s'incrociavano formando un incrocio,  le uscite o le entrate qual si voglia erano 4. Una da dove eravamo venuti...da sud e le altre tre si trovavano rispettivamente a nord, est ed ovest.
Diedi un'ultima occhiata alla città e poi entrai nella locanda pensando che ci sarebbe stato tempo per le visite.
L'entrata della locanda era piccola e accogliente. Poco lontano da me c'erano i nostri bauli e il saggio che parlava con una ragazza del posto. Dopo un pò questa lo salutò, lui diede istruzioni a Yakim che venne subito da me a riportamerle.

<Yora, Yohan ha detto che noi due abbiamo le nostre stanze.> Mi porse una chiave <Questa è la tua.  Sono vicine. Vieni, ti faccio vedere>.

Yakim girò a destra e sali una scala a chiocciola stretta di color avorio. Arivammo subito al nostro piano perchè, c'era solo quello. I pavimenti, erano di marmo bianco lucido ma, si vedevano dei granelli si sabbia rossa che brillavano sotto la luce ormai debole del sole che entrava dalle grandi finestre. Non c'era un filo d'aria. Sui muri del corridoio c'erano disegni astratti particolari. Arivammo alle nostre porte e Yakim disse:

<Questa è la tua.> indicò la prima <E questa è la mia> sorrise entusiasta.<Sono contenta di essere partita. Mi piace questo posto.>

Sorrisi a mia volta. <Si Yakim concordo con te. Anche a me piace molto qui.>

Aprii la porta della mia camera e prima di chiudere la porta sentii Yakim che mi diceva:

<Se vogliamo mangiare possiamo andare quando ci pare...>

<Ok.> chiusi la porta pensando che la prima cosa che avrei fatto erano una bella doccia. Cercai il mio baule e lo trovai ai piedi di un grande letto a baldacchino che si trovava vicino alla finestra tutta aperta che dava su un balcone da dove si poteva vedere tutta la città. Era davvero meraviglioso. Uscii in terrazza e mi poggiai al parapetto. Tutto intorno era silenzioso... metteva quasi paura.
Ora che mi trovavo qui, volevo conoscere tutto su Morroc. Ogni suo segreto. Ogni sua magia...
Volevo conoscere la Morroc di giorno ma soprattutto la Morroc di notte...dove si narrava nei vecchi libri di storia che era luogo d'incotro, di passione, di divertimento, di giochi, di  pericolo, d' intrighi e tradimenti.  L'avrei studiata in ogni suo piccolo dettaglio...e, mentra fantasticavo su quello che avrei potuto vedere o affrontare mi diressi verso il bagno per farmi un bagno...

Y.R.

 
 
 

Dal Diario di Yora Rakim

Post n°8 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 
Tag: yora

Giorno 3 - Primo Quarto

La Terra dell'ombra - 1° giorno viaggio.


Eravamo partiti all'alba seguendo nel dettaglio tutto ciò che il vecchio saggio ci aveva raccomandato di fare. Avevo indossato il mio mantello nero e mi ero coperta il volto con il cappuccio di questo per evitare che qualche contadino mi notasse con Yakim, la mia migliore amica eravamo montate in sella ai nostri cavalli e c'eravano dirette alla carrozza che ci attendeva insieme a Yoahn.
Eravamo scese dai cavalli e montate sulla carrozza ormai eravamo in viaggio da quasi tre ore ma per arrivare a Morroc c'era ancora molta strada da fare.
Il viaggio era proseguito tranquillo e silenzioso. L'unico rumore udibile era quello del trottare dei cavalli e lo sbatacchiare della carrozza a causa delle strade disestate. Yakima se ne stava con gli occhi chiusi e la testa poggiata alla mia spalla. Non sapevo dire se dormiva o meno. Il vecchio saggio era suduto davanti a me e mi osservava mettendomi un leggero disagio cosi, avevo di nuovo abbassato la testa per continuare a leggere il libro sulla magia bianca che avevo incominciato a casa. Sentivo su di me sempre lo sguardo di Yoahn ma non dissi niente fu lui a parlare facendomi sobbalzare appena...

mi domandò attendendo una mia risposta. Alzai lo sguardo portandolo su di lui e scossi la testa.

  rimase in silenzio alcuni secondi poi riprese. Lo osservavo attenta e curiosa evidentemente questa cosa lo divertita perchè prima di proseguire lasciava sempre la frase in sospeso...

Lo ascoltavo ma non sapevo cosa volesse dirmi veramente.

rimasi pensierosa un momento poi domandai

Ero davvero contenta che il vecchio saggio ci avesse accompagnato in questo viaggio.

ero avida di sapere.

< La terra di Morroc...la terra del fuoco e delle passioni secondo me la più interessante. Il tuo libro sulla magia Rossa ti aiuterà sicuramente.>

Sentendo pronunciare il nome della magia che meno amavo feci una smorfia che cercai di nascondere ma a quanto pare il saggio era un ottimo osservatore.

Rimanemmo in silenzio entrambi. Io ero troppo presa da quello che mi aveva detto che non avevo più aperto bocca e lui fece altrettanto. In fin dei conti aveva ragione anche se non mi piacevano determinate cose se volevo diventare un'ottima maga dovevo saper fare tutto poi, stava a me decidere cosa praticare e cosa no. Tutto quel silenzio e il leggero rumore mi avevano provacato sonno tanto che, chiusi gli occhi senza neanche accorgermi fuori era pieno giorno. Qualche ora dopo o cosi mi sembrava qualcuno mi chiamava a bassa voce.

Lentamente aprii gli occhi e mi trovai difronte Yakim.

mi domandò e subito mi alzai. Sporsi la testa dal finestrino e rimasi completamente a bocca aperta. Una macchia di verde enorme si presentava davanti a noi. Sembrava impenetrabile come un muro e, al di la non c'era luce neanche un piccolo raggio di sole riusciva a penetrare in quella fitta boscaglia. Era una visione meravigliosa e allo stesso tempo paurosa.
La carrozza si avviava lentamente verso di questa e arrivati difronte al muro di alberi non mi sarei sorpresa di sentire uno schianto che ci impediva di passare invece, il nostro mezzo fluido passò tra gli alberi proseguendo per il sentiero e, man a mano che ci addentravamo dietro di noi la luce si allontanava fino a quando non rimanemmo al buio più totale. Il buio intorno a noi durò solo pochi secondi perchè, sentii battere le mani dello stregone e la luce si accese.

chiesi precedendo la mia amica.

rispose prontamente.

dissi vergognandomi.

Arrossii appena e dissi:   l'osservai attentamente poi mi venne in mente un cosa...

Sorrise compiaciuto. disse...io, mi morsi il labbro e ripresi a parlare:

Annui. e con una mano indicò fuori spostai lo sguardo da lui alla foresta ed era stupefacente quello che vidi. La foresta, non era del tutto in ombra. Dentro di questa si creava una sorta di luce che si formava grazie a delle pozze di acqua naturali che facevano apparire tanti piccoli arcobaleni o cosi mi sembravano. I giochi di luce e colori rosa, blu, giallo si andavano a sfumare con il verde delle piante...

dissi più rivolta a me stessa che agli altri anche se sapevo che mi stavano ascoltando.

indicai una pianta poco distante dal cinquefoglie sospirai poi chiesi al saggio

lo guardai supplichevole

mi ammoni il saggio. Veloce chiesi al cocchiere di fermarsi e scesi dalla carrozza con in mano una cesta enorme. Mi avviai verso il cinquefoglie e ne raccolsi un pò poi, toccò all'Acanto seguito dal Giusquiamo che dona saggezza, dalla Maggiorana che da protezione, l'Ortica che protegge dai nemici e dalla gelosia, dalla Peonia, dalla Valeriana , la verbena...erano talmente tante che non sapevo quali raccogliere e mi fermai solo perchè il saggio mi aveva richiamato.

Mi abassai per raccogliere l'ultima pianta lo Zafferano e mi avviai di nuovo verso la carrozza mi mancava poco e avrei toccato la porta per risalire quando tutto si fece buio.

nessuna risposta chiamai esasperata d'un tratto, una voce dentro di me mi disse "...cerca la luce interiore" a questo punto cercai di non farmi prendere dal panico ma era una cosa inevitabile. La voce poi, si era fatta sempre più forte e continuava a ripetere sempre la stessa cosa..."cerca la luce interiore". A quel punto alzai le mani e poggiai il palmo della destra sulla sistra chiusi gli occhi per immaginare la luce dentro di me poco dopo allontanai le mani l'una dall'altra ma, in mezzo a queste sentivo una forza e un calore particolare. Lentamente aprii gli occhi, ero riuscita a far apparire la luce e, poco distante da me il vecchio saggio... mi sorrideva soddisfatto. Velocemente raggiunsi lui e la mia amica ma, quando salii sulla carrozza persi conoscenza e, l'unica cosa che ricordo sono le parole spaventate di Yakim e quelle rassicuranti del saggio... poco dopo mi ritrovai di nuovo al buio ma stavolta non avevo intenzione di evocare la luce ero troppo stanca...

y.r.

Giorno 4 - Gibbosa crescente.

La Terra del Fuoco...Morroc - 2° giorno di viaggio.

Parte I

Ero ancora incosciente reduce da una terribile perdita di forze del giorno prima. Era davvero fastidioso  perchè  qualche volta sentivo le voci del saggio e di Yakim che parlavano e rimbombavano nella mia stanza scura durava per poco questo chiacchiericcio perchè poi ritornavo nel buio e nel silenzio più profondo. Successe cosi per due volte e la terza però mi svegliai. Qualcuno mi aveva scosso violentemente.

Era il saggio a parlare. Il timbro della sua voce era autoriatario e io, con grande sforzo mi ripresi.

chiesi imbarazzata.

rispose Yakima

Mi affacciai nuovamente come avevo fatto il giorno prima per vedere la Terra dell'ombra ma questa volta quello che mi si presentò difronte era ancora più bello....Un deserto rosso fuoco. Rosso come la passione, di fuoco come l'amore bruciante, quello desideroso. Questa terra aveva un non so che di travolgente. Qualcosa di unico e di sensazionale. Dovevo leggere il libro sulla Magia Rossa e approfondire la mia conoscenza solo cosi potevo dire se faceva per me oppure no però, già quello che stavo vedendo mi faceva capire molto....

domandai un pò distratta.

rispose prontamente la mia amica.

esclamai. Tornai silenziosa intenzionata a non dormire più dovevo stare sveglia per non perdermi nulla...per non perdermi un eventuale tempesta di sabbia....

Y.R.
 

 
 
 

Dal Diario Di Rachiel Freeks

Post n°7 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 
Tag: rachiel

Giorno 2

Anche questa giornata di viaggio è finita.
Ci siamo accampati di nuovo al tramonto e come ieri Harrol, Dike e Gike occupano la seconda tenda mentre io mi trovo da solo nella prima.
il paesaggio dello Yahrat e desolante, nient'altro che sabbia e il clima poi non aiuta l'umore, caldo e soffocante di giorno, gelido di notte.
L'unica nota positiva riguarda le provviste che fortunatamente non scarseggiano, i Nani sopportano bene le alterazioni di clima, non bevono molta acqua e mangiano quel poco che serve a recuperare le forze, devo ammettere che sono una razza straordinaria.
Per quanto mi riguarda sono ancora in forze, spero di arrivare a Morroc prima di soccombere alle avversità dello Yahrat.

R.F.

Giorno 3

Niente di nuovo sotto il sole.
Solo, sabbia, sabbia e ancora sabbia.
Anche i nani sembrano essere sconfortati dal viaggio che si stà dimostrando più duro del previsto.
Non solo il fisico, ma anche la mente viene messa a dura prova, camminare per ore e ore senza avere punti di riferimento se non l'ago di una bussola e una mappa, non giova al morale.
Per ingannare il tempo nella pausa pranzo cominciai ad esercitarmi con la spada, i nani non approvavano: uno spreco di energie inutile, pensavano, ma io non riuscivo a trovare un altro modo per distrarmi...lo Yahrat si stà dimostrando un vero e proprio inferno!

R.F.


Harrol: Umano guarda laggiù!
Rachiel: Non vedo niente...maledetto vento...serve solo ad alzare questa dannata sabbia...
Harrol: Avanti guarda con attenzione verso nord-est
Rachiel: Si...acc...ma che cosà è?
Harrol: Sono mura, amico mio! Sono le mura di Morroc!

 
 
 

Dal diario di Yora Rakim

Post n°6 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 
Tag: yora

Giorno 2 - Luna crescente.

Il giorno dopo la chiacchierata con mio padre avevo già dato ordine ai domestici di prapararmi tutto l'occorrente nel minor tempo possibile. Non mi piaceva molto dare gli ordini  a quei poveretti infondo, di lavoro ne avevano già abbastanza però, pur di aiutarmi ad andarmene via per non farmi sposare con quell'essere indegno si eranano già messi all'opera lavorando anche di notte dandosi i turni tanto che, la maggior parte delle provviste era pronta. Per le ultime cose che mancavano ci avrei pensato io ma non mi sarei portata altro che alcuni libri indispensabili e i vestiti.  La mia migliore amica era già pronta per partire e , secondo me prendeva la cosa troppo alla leggera ma, non le volevo rovinare il suo entusiasmo con il mio modo di essere troppo riflessiva.
Mi stiracchiai e lasciai cadere nella sacca un pantalone corto verde. Eh si, fortunatamente dopo calendari e calendari in cui ero stata costretta a portare solo vestiti ora, era libera di mettermi ciò che volevo e poi, per il viaggio che stavo per fare i pantaloni di sicuro erano l'abbigliamento migliore però un vestito ero stata costretta a metterlo lo stesso per seguire il consiglio che mi aveva dato la mia migliore amica...

<Mettilo Yora un vestito per sicurezza non si sa mai chi  puoi inc- hem ...cosa ci può capitare in viaggio>

L'avevo guardata di sottecchi capendo al volo la sua allusione ed ero tentata a  non darle retta anche perchè, quale cavaliere si sarebbe mai avvicinato a due ragazze accompagnate da un anziano saggio????

Sbuffai e quel suono interruppe i mei inutili pensieri. Io stavo partendo per studiare  niente di più niente di meno e cosi, chiudendo la sacca dei vestiti mi diressi con un baule  verso la libreria della mia stanza. Lasciai cadere  il baule ai miei piedi e iniziai a scorrere lo sguardo sui vari titoli dei libri pronunciandoli ad alta voce seguiti dalla loro condanna...

<Alchimia nella storia...SI!>

<Il Pozionista...Si!>

<Richiamo di Demoni...NO>

<Magia Nera...SI>

<Magia Rossa...> Avevo qualcosa che parlava di magia rossa???  La magia in grado di ridare l'amore, di far trovare forti passioni e travolgenti sensazioni. Non sapevo se portarmelo o meno. Ad essere sincera, non amavo molto quel tipo di magia perchè, in primo luogo era una manipolazione della persona a sua insaputa  e poi perchè creare l'amore con i rituali era a mio avviso una cosa inaccettabile. L'amore è un sentimento involontario e no una cosa che si crea per appagare i propri sentimenti anche se non sono ricambiati. L'amore è un gioco che può rivelarsi divertente ma allo stesso tempo può diventare pericoloso. Se decidiamo di giocare non possiamo poi ricorrere a metodi infidi solo perchè non siamo ricambiati. La sofferenza per amore è una crepa che si crea nel nostro cuore ma  ci sentiremmo meglio sapendo che, la persona che abbiamo vicino ci ama perchè la stiamo ingannando???. Sospirai pensando che a parole era tutto molto semplice però io, non avrei mai voluto un amore forzato. Sovrappensiero sfilai il libro dal suo posto e lo feci cadere nel baule insieme agli altri e continuai la mia ricerca...

<Le erbe...si>  Con la mano mi grattai pensierosa la testa facendo cadere lo sguardo di nuovo sul baule e pensando "Li sto portando tutti" sorrisi e feci spallucce iniziando a sfilare tutti i libri dal loro posto per infilarli nella borsa.

Toc - toc

Un timido bussare alla porta della mia stanza interruppe il mio tentativo di far chiudere il baule ma alla fine con un enorme sforzo ci riuscii.

<Avanti> dissi con la voce un pò spezzata dalla fatica.

Una figura piccola e ricurva entrò nella mia stanza con un gran sorrisso stampato sul viso. Era il vecchio saggio stregone Yoahn Kouyo.

<Yoahn Kouyo> lo salutai chinando il capo. Lo stregone si avvicinò a me sedendosi sul mio baule  Mi sorrise di nuovo e guardando il trambusto nella mia stanza mi chiese divertito:

<Hai preparato tutto??> la sua voce pur essendo bassa e roca era ben udibile e non mostrava nessuno sforzo.

<Si, ho preparato tutto l'occorrente> Sospirò profondamente e disse:

<Bene, anche la tua amica è pronta domani all'alba la carrozza ci attenderà fuori dal palazzo la raggiungeremo a cavallo. Mi raccomando portati un mantello. Nessuno ci deve vedere mentre usciamo>

Sapevo che tutta questa segretezza era opera di mio padre per evitare che qualche spia di Azuky potesse avvertirlo in tempo.

<Farò come mi ha detto> promisi al saggio.

<Non ne avevo dubbi> rispose sempre gentile e cortese.

<Ora vai a riposarti so che vuoi raggiungere Morroc e ci vorranno come mino due o tre giorni di viaggio senza inutili soste.> Si alzò e pensai che gli servisse una mano invece, era ben saldo sulle gambe. Si avviò verso la porta.

<Yoahn> lo richiamai e lui si voltò.

<Come mai ha deciso di accompagnarci?> Sorrise di nuovo divertito ma non rispose. Usci dalla mia stanza chiudendosi la porta alle spalle  lasciandomi da sola. "Ma... cosa significa?" pensai dentro di me "perchè non ha risposto??" mi diressi verso il mio letto dove avevo lasciato la sacca con i vestiti, con la mano  la presi e la lancai dritta dritta sul baule e poi esausta e  uforica per l'imminente partenza mi sdraiai sul letto per riposarmi  ma la stanchezza ebbe la meglio cosi caddi  in un sonno agitato che mi costrinse a svegliarmi nel cuore della notte sudata e presa dal panico per quello che avevo sognato che sembrava del tutto reale...Un giovane cavaliere accompagnato da due strane creature che nel sogno sfocato a me sembravano nani correva un grosso pericolo... Respirai profondamente cercando di trovare la concentrazione. Portai l'indice e il medio di entrambe le mani sulle tempie per massaggiarle cercando di ricordare quanto avessi sognato...Era un giovane e di questo ero sicura accompagnato da due creature che si trovavano fuori dalla sua tenda, avevano un espressione maligna ma non sembravano aver intenzione di entrare per assalirlo non sta notte almeno ma, stavano tramando qualcosa...parlavano di una consegna a Morroc pensavano che il giovane avesse qualcosa di estremamente importante e  glielo volevano rubare. E poi, il sogno si era interrotto perchè qualcosa  mi aveva spaventata ma cosa??? Non ricordavo. Il respiro intanto si era fatto regolare mentre cercavo di ripensare a quello che avevo visto ma non mi veniva in mente niente di tanto spaventoso certo, chiunque fosse il giovane correva un grande pericolo a stare in compagnia dei due tizi perchè, pur di rubargli la cosa ignota che portava con se erano disposti a tutto...
Ero preoccupata ma ancora una volta la stanchezza ebbe la meglio e mi riaddormentai col cuore che batteva più forte del dovuto...


Y.R.

 

 
 
 

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