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La settimana belairiana 20-24 aprile

Post n°91 pubblicato il 24 Aprile 2009 da i_Will
 

Uccello in gabbia non canta Will e Jazz hanno la felice idea di fare l’Ulisse e il Diomede con il cavallo simbolo della squadra di football rivale dei Pavoncelli, i Mustag, e del loro college: una bravata di rappresaglia per punire i supporters avversari che avevano messo a soqquadro una delle due salette del Peacock. A questo punto, però, chi si aspetta che questi ultimi reagiscano col furto di Percival resta deluso; la loro risposta, ben più diabolica, è il sequestro della mascotte dei Pavoncelli: il povero Carlton! E presto il Principe si renderà conto che fare il portafortuna dei suoi beniamini è uno dei pochi lavori in cui il fisico del cuginastro è decisamente meglio del suo.

Intanto Phil, Hilary ed Ashley, col nuovo sistema di sicurezza per la casa, sembrano anticipare Sean Connery e Catherine Zeta Jones in Entrapment.

E chi l’ha detto che una mascotte non possa farsi sopraffare dalla sindrome di Stoccolma? Carlton si innamora della sua formosa carceriera, Amanda: l’ennesimo amore impossibile, ma non è impossibile che si materializzi di nuovo giusto in tempo per far recuperare a Will i 500 dollari che ha perso avendo scommesso sulla vittoria dei Pavoncelli,che invece erano stati sconfitti (e meno male che il quoterback dei Mustag non doveva essere della partita, vero Jazz?).

 

-Belli, noi popo… velli… siam!              

-Pavoncelli!

 

Una notte… una stella Al Peacock piomba, fresca di nuovo album, la cantante Michelle Michaels: per Will la stagione di Jackie è ormai finita da un po’, e si lascia volentieri trasportare in questa nuova, travolgente avventura. Ma commette un errore: quello di lasciarsi coinvolgere troppo carltonianamente. Avrebbe dovuto ricordarsi di quel vecchio proverbio che recita che delle ballerine e, si potrebbe dire più in generale, delle donne di spettacolo, non ci si deve fidare. A Will sembra amore vero: e questo dimostra che il Principe, per quanto possa essere un maestro navigato nella “compromissione” con l’altro sesso, resta fondamentalmente un bravo ragazzo che crede nei sentimenti autentici. E si può cedere che sia rimasto sinceramente mortificato per aver saltato la festa a sorpresa che i suoi cari gli avevano preparato nella dependance, con tanto di spogliarellista da parte di Jazz e torta al cioccolato a forma di foca ordionata da Carlton: preso com’era tra Aspen e serate mondane a palazzetti e auditorium, non aveva avuto proprio il tempo di tornare a casa. Ma lo zio è quello che in questo frangente sembra capirlo di più: hai creduto di amarla, ma in realtà ti eri solo innamorato di quello stile di vita che ti aveva fatto assaggiare per un po’.

Intanto Jazz riceve l’onore per la prima volta di farsi farsi buttare di peso fuori da casa Banks dalla signora Vivian.

-Aspetta un momento: tu mi vuoi

 dire che mi sono innamorato soltanto

perché è ricca e mi ha fatto fare un po’ 

di bella vita?

Ah ah!

Ti voglio tanto bene, zio!                                                                      

Sotto il segno di Cupido E’ San Valentino ed Ashley, per sottrarsi al destino di andare al cinema con il suo fidanzatino, Brian, a vedere il film consigliato da papà, decide di aggregarsi a Will e alla sua nuova ragazza, Samantha, per una serata al minigolf. Guai a far capire al cugino, però, che i “poppanti” dell’età di Ashley con le ragazze fanno gli stessi pensieri che faceva lui quando aveva i loro anni! Diventa peggio dello zio (e non è la prima volta che Will dimostra un’ossessione paternalistico-protettiva nei confronti della cuginetta, atteggiamento, già visto ad esempio in Regalo di compleanno e Uno schianto d icugina, per lei insostenibile e fondamentalmente antiwillardiano, destinato, però, ad acutizzarsi di pari passo col crescere ormonale della terzogenita dei Banks), e la serata naufraga: Samantha, giustamente seccata del fatto che Will la trascuri per stare incollato a Brian e marcarlo stretto, abbandona la barca; la stessa cosa fa Brian, disgustato dal constatatare che il papà non è l’unico strano della famiglia di Ashley, e, a ruota, anche quest’ultima. Lei e il cugino si ritroveranno alla fine con mamma e papà al Peacock, dove Carlon ha organizzato una serata speciale pergli innamorati a base di karaoke, anche se poi, sul palco, canta solo lui. E bisogna dire che come entertainer, con quella sua giacca rossa (il colore della passione), non se la cava neanche male: ma Ashley, quando si impadronisce del microfono, è addirittura strepitosa.

E Hilary? E’ a casa a preparare una romantica cenetta per il suo ortopedico: oddio, in realtà lei ai fornelli si ci mette solo in quei cinque minuti che Geoffrey è trattenuto nell’altra stanza dagli strilli di Nicky: ma sono sufficienti perché combini una frittata degna del cugino nel futuro La casa brucia, con la differenza che allora Will manderà in fiamme la cucina per la troppa voglia di fare, mentre adesso Hilary sta per farlo proprio perché non ha voglia di stare a cucinare. Poi l’ospite atteso dà buca, e lei si mette a rincorrere il tecnico della cucina!

 

-Certo che sono davvero carini              

insieme, non ti pare?                                     

-Cosa credi che le stia dicendo?

-Probabilmente le stesse cose che dicevi tu

alle ragazze quando avevi la sua età!

 

Scelta di vita Phil, Will e Carlton vanno dal concessionario per comprare la macchina nuova: la scelta di Carlton “il cauto” ricade subito su una berlina grigio metallizzato, appena qualcosa in più di un’utilitaria, ma zio e nipote hanno adocchiato una Invader rosso fiammante. Phil, seduto davanti al cruscotto, si lascia lusingare dalla sensazione di sentirsi di nuovo giovane, e già si vede “maschiottone” con venticinque anni in meno e qualche capello in più, pronto a far strage di gonnelle a bordo di quell’auto, che è veramente ciò che gli ci sarebbe voluto, al posto di quel catorcio che aveva contraddistinto i suoi anni liceali. Ma è Will a farlo viaggiare nel tempo, con un’insospettata abilità nel toccare le corde della persuasione. Complimenti, ragazzo, hai la stoffa del piazzista, dice il direttore, mr. Fletcher, che sopraggiunge in quel momento: e se ti metti a lavorare per me ti pago come commessa, con un assegno da mille dollari, il contratto di acquisto della fuoriserie di tuo zio. E come dire di no? Ecco Will venditore part-time di automobili, e non si può certo dire che il direttore abbia sbagliato nello scommettere su di lui: in un giorno solo il nostro piazza cinque auto. Da piazzista part-time a piazzista a tempo pieno il passo ormai è breve: al diavolo l’università, la vita è mia e me la costruisco come mi pare, con la benedizione di Ashley (che è ormai prossima a prendere la patente e spera che Will gli  riservi un occhio di riguardo per l’acquisto della sua vettura rosso ciliegia). Ormai Will è in odore di poltrona, e, dopo essere diventato una macchina da vendite, diventa anche un carroarmato con i colleghi da licenziare, con una rapidità di acquisizione dei meccanismi del far carriera che neppure lui credeva di poter avere. Alla fine, dove non arrivano gli appelli che Phil e Vivian rivolgono alla sua coscienza, può riuscire solo la “spedizione punitiva” della madre, che un bel giorno, proprio nel mezzo di una vendita, riporta per l’orecchio all’università il suo “bambino” con la giacca blu.

Occhio ad un episodio della stagione che seguirà questa, La mazzetta, di cui non si può non notare il parallelismo co la vicenda di cui abbiamo appena parlato: con il rifiuto virtuoso che opporrà al suo futuro principale, Will riabiliterà eticamente il suo personaggio facendo dimenticare la condotta tutt’altro che esemplare seguita per imporsi alle dipendenze di Fletcher.

Quando non c’è Will in casa, i Banks non rinunciano a rituffarsi nel “piacere proibito” di un bel gioco di società, il leit-motiv di tanti bei pomeriggi prima dell’avvento del Principe: quell’aurea tranquillità sonnacchiosa e borghesemente snob che è l’idillico mondo domestico di mr. Banks, e anche un po’ di Carlton.

 

 

-Non si va all'università solo per trovare

un lavoro; i si va soprattutto per trovare sé stessi!

Romantico jazz Jazz è innamorato: bè, dov’è la novità, direte voi? E’ dalla prima stagione che “sbava” dietro ad Hilary! In realtà, però, come Will ha dimenticato Jackie, così Hilary (e la cosa è certamente più epocale) è uscita dal cuore dell’Amicone, che ora vive solo per una gentile ospite… del braccio 41 del carcere femminile, incriminata per furto d’auto, la soave (!) Joanne Robertson. Amore a prima vista. Mossa sconsiderata, quella di mr. Banks di allargarsi a promettere che, pur di non vedere più Jazz gironzolare attorno alla figlia, gli avrebbe perfino pagato le spese di matrimonio. E la sua parola è quella di un giudice: per cui gli tocca adesso sobbarcarsi l’impegno di organizzare la cerimonia nuziale dei due piccioncini nel salotto di casa (la magione di Banks, certo, non è nuova ad essere teatro di celebrazioni matrimoniali: si veda Matrimonio a colori). Il padrone di casa stavolta si presta addirittura a fare da sacerdote, ma è Carlton il vero maestro di cerimonia: è lui che si occupa della ricezione degli ospiti,  e soprattutto del “trattamento speciale” da riservare alle ancelle della sposa, tutte compagne di carcere: impronte digitali e foto di gruppo scattate come al commissariato. Ed eccoli i due sposi, che entrano in sala a ritmo di rap (e poteva essere altrimenti?): Jazz è veramente felice, al settimo cielo, a Will ha già confidato di volere dieci figli, che chiamerà tutti Willy, anz Smithy, per quell’immenso debito di riconoscenza che ha nei confronti del Nostro, che gli ha consentito di vivere un matrimonio così bello inchiodando lo zio alla parola a suo tempo data. Ma Joanne, che cosa pensa veramente Joanne? “Selvatica” e passionalmente irruente com’è, non ci mette molto a togliersi il “capriccio” con Will, che le è piaciuto dal primo momento (ed anche se è già in abito da sposa ed è lì lì per andare all’altare), ma non è solo per cacciarsi la voglia: in realtà con questa mossa lei voleva creare l’antefatto perché Will, al momento delle eventuali dichiarazioni ostative all’unione coniugale, la denunciasse come fedifraga e mandasse così all’aria le nozze; forse ha paura di amarlo, o non crede di essere all’altezza del suo amore. Ad ogni buon conto, però, il testimone (cioè Will) non apre bocca, e costringe la leggiadra donzella ad uscire precipitosamente la sala: niente paura, però, il Principe riessce a far trovare alla promessa le giuste motivazioni e a salvare, perciò, serata e matrimonio. I due neosposi escono dal salotto così come sono entrati, a tempo di rap, ma, è legittimo chiedersi, quanto potrà durare realmente la loro storia d’amore?

Intanto, per una rivelazione mancata, un’altra che, soltanto qualche mese prima, avrebbe cambiato la vita di Jazz: Hilary lo ama e si oppone al matrimonio che si sta celebrando perché non vuole perderlo. E poi, vabbè, è proprio del carattere di Hilary guadagnarsi l’attenzione di tutti con una dichiarazione-choc plateale, salvo poi rimangiarsi quello che ha detto e ritrarsi in tutta fretta nella sua stanza: ma a quelle parole come avrebbe reagito il solito, vecchio Jazz?

 

-Ehi, mi è venuta un’ottima idea, Jazz:

perché non porti Joanne di là e le

offri qualcosa da bere o un panino?

-Già, se il trippone non si è  già mangiato

tutto!

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