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sul capitalismo

Post n°1021 pubblicato il 08 Settembre 2011 da ibisco9

ibisco

Ma il capitalismo a che czz serve?
che serva per caso ad arricchire gli squali che sono già ricchi...devo maturare.... ahahah!

fiorella

E servito per decenni a condannare il comunismo ed il socialismo, ed ora che anche il capitalismo ha mostrato di essere un disastro, giustissimo domandarsi - come hai fattu tu - ma a che .....o è servito?

ibisco

beh Fio...il capitalismo è nato in Inghilterra prima del comunismo, che è stato effetto e non causa. Il socialismo a mio avviso è stata la strada giusta, cioè un sistema democratico che tutela i meno abbienti tassando i ricchi...e purtroppo sta crollando a causa della riduzione della classe operaia e dell'allungamento della vita media. Il capitalismo sta crollando perchè la componente finanziaria prevale sulla fabbrica e non è possibile avere crisi biennali come la mostra di Venezia.

fiorella

Grazie Eugenio delle tue spiegazioni. Da piccola ho sempre sentito i borghesi condannare e combattere i socialisti e comunisti come parassiti che volevano mettere le mani sui loro averi. Ora ascolto chi è di destra e chi è di sinistra per cercare di capire qualcosa in questa situazione così complicata.E sai la cosa strana? Tutti e due hanno ragione se si vede la situazione dal loro punto di vista. Allora io ho un metodo per me infallibile: per sapere cosa è giusto o cosa è sbagliato.
Dunque il mio metodo è questo: mi baso sugli insegnamenti di un uomo che 2000 anni fa era talmente rivoluzionario che l'hanno messo a tacere subito, mandandolo in croce. Infatti i suoi insegnamenti sarebbero attualissimi anche ai nostri giorni.

ibisco

Fiorella...abbiamo visto per esperienza che le ideologie basate sulla solidarietà, per quanto belle, durano poco. Con i "se" non si fa la storia.
Vorrei far presente una cosa. La predicazione di Cristo segnalava il percorso individuale per l’ottenimento di una società più giusta. Cioè: “se tutti fossimo buoni il mondo sarebbe migliore, e non una valle di lacrime”.
Purtroppo sotto il profilo individuale ha donato una speranza tradotta in fede nell’aldilà, e questo è buono, ma non ha però prodotto una rivoluzione sociale più o meno pacifica tra le masse, tale da vincere la fame e la miseria. Ciò perché la mancanza di un’organizzazione politica di massa, favorì attraverso i secoli le classi alte della società, protette dall’ombrello della Chiesa, che ritengo responsabile di quel tradimento che ribaltò completamente i principi evangelici. Non dimentichiamo il genocidio di intere popolazioni e l’inquisizione di Spagna. I suoi metodi sono stati adottati in pieno nella “laica” rivoluzione bolscevica del 1900, torture morali e materiali comprese.

fiorella

Caro Eugenio, quando ero giovane e non ero ancora convertita, cioè non avevo ancora avuto il mio incontro personale con Cristo, ero un’idealista politica; credevo che il mondo si potesse cambiare in meglio. Ero certa che gli uomini, con la potenza del loro pensiero positivo e della loro buona volontà avrebbero potuto cambiare la situazione delle nazioni (mio padre, uomo corretto e giusto all’inverosimile ne era convinto – era comunista).
Poi sono cresciuta ed ho continuato a credere che si potesse fare qualcosa, fintanto che non ho iniziato a lavorare in una fiduciaria e lì tutti i miei sogni e speranze si sono infranti. Mi sono confrontata con il mondo reale del profitto ad ogni costo ed ho capito che mio padre si era sbagliato ad insegnarmi che ci sarebbe stata la speranza di un mondo migliore.
Ora che ho una età certa, ho perso l’entusiasmo ed ogni speranza di credere che il mondo possa cambiare, indipendentemente dalle organizzazioni politiche di massa che lo governano. Il problema per me risiede nella nostra stessa natura umana, poiché mettiamo noi stessi al centro dell’universo e non il benessere comune.
E qui vedo dove gli insegnamenti nei quali credo, possono aiutare (non cambiare) molte delle ingiustizie mondiali. La chiesa di cui tu parli anche a me fa ribrezzo. Ha totalmente rovesciato i principi evangelici, prova ne è che lo IOR è una delle organizzazioni finanziarie più potenti. E mi fermo qui, per non parlare dei porporati, così riccamente vestiti e scorazzati nelle loro limousines, che vivono in palazzi principeschi. Se Cristo ritornasse, altro che a bastonate li prenderebbe. Però nella massa, ci sono sacerdoti che si distinguono e che combattono la loro piccola grande battaglia quotidiana per aiutare gli altri, ma di loro nessuno parla mai.
Per oggi basta, devo cominciare a pulire. Alla prossima.

ibisco

Cara Fiorella…Intanto, ma non c’entra, mi ha colpito quella foto dei bambini, e l’ho salvata tra le mie immagini.
Dunque… la mia esposizione ha solo lo scopo di una premessa allo sviluppo del discorso che avevamo iniziato, sul tentativo di analizzare la nascita delle grandi ideologie, come il capitalismo prima e il comunismo poi. Non si poteva certo ignorare la grande ideologia cristiana, la quale riguarda in prevalenza il piano spirituale, anche se la condanna allo schiavismo ha una forte valenza sociale.
Voglio dire che ho il massimo rispetto per i veri credenti, tanto che ho un amico e un’amica che mi hanno raccontato come abbiano avuto un “segno”, come si usa dire in ambito religioso. L’amico ora l’ho perso di vista, ma era passato dall’area comunista alle messe in piazza. Con l’amica ho parlato proprio ieri dei rapporti laico-religiosi. Lei è una donna piccolina con un cuore enorme, la quale gira negli ospedali a fare compagnia ai malati terminali, con una forza morale spaventosa. Mi ha raccontato fatti da brivido, dei quali ne parlerò in altra sede. Per ora vorrei continuare il discorso in questione.
Il capitalismo è nato in Inghilterra quando in seguito a una legge restrittiva per i contadini (le recinzioni), costrinse intere popolazioni impoverite a emigrare dalla campagna alla città, dove le nascenti fabbriche industriali sfruttavano con salari da fame i suddetti migranti. Il dramma di questi moderni schiavi è durato a lungo, ed è anche riportato nella letteratura, come ad esempio il “Davide Copperfield”. Fu un periodo in cui l’operaio era costretto a portare i familiari in fabbrica, bambini compresi, pena il licenziamento, con orari spaventosi fino a quattordici ore al giorno. Un numero enorme di bambini morirono sulle macchine in quel periodo. Purtroppo anche in quella occasione la Chiesa anglicana si schierò dalla parte della nascente classe capitalistica, sostenendo che così i bambini che lavoravano, non si sarebbero messi grilli per la testa.
Beh, per ora non voglio ulteriormente dilungarmi…alla prossima! Ciao…e buona giornata!

 

 
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