Oggi è l'8 marzo, non una festa ma una giornata di riflessione, più che mai necessaria, sulla condizione femminile.
La scarsa presenza delle donne nei luoghi decisionali della politica è un deficit della democrazia. L'Italia è in forte ritardo rispetto ai livelli di partecipazione politica di altri paesi europei.
La presenza delle donne nelle istituzioni è una conquista relativamente recente ma continua ad essere piuttosto esigua. E, purtroppo, quelle conquiste e quei passi avanti nell'emancipazione femminile, che ci sembravano solo qualche anno fa procedere speditamente, sembrano ormai segnare il passo, anzi sembrano regredire. Basti pensare ad alcuni diritti persi:
le pensioni per gli uomini a 65anni e per le donne a 60 costituiva un riconoscimento per il lavoro di cura della famiglia, poiché il 76,2% del lavoro familiare delle coppie (cura dei figli, lavori domestici, acquisti di beni e servizi) rimane a carico delle donne. Invece i 65 anni per tutti sono una parità nel dare ma non nel ricevere; permane infatti la disparità retributiva. E' del 3 marzo scorso il rapporto della Comunità europea che sottolinea che le donne continuano a guadagnare in media, in Europa, il 16,5% in meno. Il divario retributivo è dovuto alle difficoltà di conciliazione lavoro-famiglia che costringe molte donne a prendere congedi per maternità, per l'assistenza dei minori, degli anziani o di familiari disabili, oppure a lavorare part time.
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La scarsa presenza delle donne nei luoghi decisionali della politica è un deficit della democrazia. L'Italia è in forte ritardo rispetto ai livelli di partecipazione politica di altri paesi europei.
La presenza delle donne nelle istituzioni è una conquista relativamente recente ma continua ad essere piuttosto esigua. E, purtroppo, quelle conquiste e quei passi avanti nell'emancipazione femminile, che ci sembravano solo qualche anno fa procedere speditamente, sembrano ormai segnare il passo, anzi sembrano regredire. Basti pensare ad alcuni diritti persi:
le pensioni per gli uomini a 65anni e per le donne a 60 costituiva un riconoscimento per il lavoro di cura della famiglia, poiché il 76,2% del lavoro familiare delle coppie (cura dei figli, lavori domestici, acquisti di beni e servizi) rimane a carico delle donne. Invece i 65 anni per tutti sono una parità nel dare ma non nel ricevere; permane infatti la disparità retributiva. E' del 3 marzo scorso il rapporto della Comunità europea che sottolinea che le donne continuano a guadagnare in media, in Europa, il 16,5% in meno. Il divario retributivo è dovuto alle difficoltà di conciliazione lavoro-famiglia che costringe molte donne a prendere congedi per maternità, per l'assistenza dei minori, degli anziani o di familiari disabili, oppure a lavorare part time.
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Sono passati nove anni da quando l’articolo 51 della Costituzione italiana è stato modificato con l’introduzione del principio delle “pari opportunità tra donne e uomini” nelle cariche elettive. Cinque da quando l’Italia veniva collocata al 48esimo posto, nella graduatoria mondiale sulla presenza delle donne nella politica, e faceva una certa impressione che al primo ci fosse il Rwanda.
Siamo certamente anche davanti ad un problema culturale, come ha sottolineato più volte anche il presidente Napolitano è necessario "incidere essenzialmente sulla cultura diffusa, sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni tra i generi".
Siamo certamente anche davanti ad un problema culturale, come ha sottolineato più volte anche il presidente Napolitano è necessario "incidere essenzialmente sulla cultura diffusa, sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni tra i generi".
E' per questo che mi sembra un risultato importantissimo la mozione che ha avuto la sottoscrizione di donne, ma anche uomini, appartenenti a tutti i gruppi politici, che abbiamo approvato oggi nell'Aula del Senato e che impegna il governo a "sostenere, nel corso dell'esame dei disegni di legge di riforma del sistema elettorale, iniziative parlamentari finalizzate all'introduzione di un principio di non discriminazione che assicuri un'equilibrata rappresentanza di entrambi i generi".
FUSSE CHE FUSSE LA VORRTA 'BBONA!
Ciao e ancora W LE ITALIANE!
Francoleober
Inviato da: beisogni1982
il 08/03/2012 alle 11:51
Inviato da: beisogni1982
il 02/03/2012 alle 12:14
Inviato da: assicuratore.pervoi
il 29/02/2012 alle 21:41
Inviato da: fabpat72
il 25/02/2012 alle 11:36
Inviato da: proio0
il 24/02/2012 alle 19:48